Nuoro, Posada e Macomer, ES Polizia: sicurezza di cittadini e turisti a rischio.
“Ormai il presidio del territorio di Macomer da parte della Polizia di Stato è divenuto intermittente, le nostre auto appaiono saltuariamente perché tutte le energie sono concentrate sui servizi che ruotano intorno al CPR, per affrontare i quali il Ministero dell’interno ha però inviato, negli ultimi anni, decine di uomini che avrebbero dovuto essere oggetto di una specifica formazione e lavorare in maniera stabile per quel Commissariato, ma a Nuoro sono state fatte scelte sbagliate e pericolose”.
Così Vincenzo Chianese, Segretario generale di ES Polizia, che prosegue: “Se gli agenti e gli ispettori inviati in incremento da quando è stato aperto il Centro facessero servizio stabilmente a Macomer non solo i cittadini della zona avrebbero visto stabilmente in giro le volanti e la finanza pubblica avrebbe risparmiato, ma i giovani colleghi avrebbero potuto essere formati adeguatamente per gli specifici e delicati servizi di vigilanza e per gli accompagnamenti degli stranieri trattenuti”.
“A questo andavano aggiunte disposizioni adeguate, chiare e trasparenti per i servizi di vigilanza e per i rapporti tra Questura, Prefettura ed Ente gestore del Cpr in materia di sicurezza” gli fa eco il Segretario provinciale Giovanni Cabras, che aggiunge: “nonostante che le recenti fughe di ospiti del centro siano palesemente connesse con gravi errori gestionali, la dirigenza della Questura si è accanita sui ragazzi che essa stessa non ha formato come dovuto e sottoposto a turni irregolari”.
Sicurezza a rischio
“La sicurezza è a rischio – chiosa Cabras – anche nella zona di Tortolì e soprattutto in quella di Posada, Siniscola e San Teodoro dove, ad emergenza roghi ancora viva sulla nostra pelle e proprio ora che stiamo entrando nel Ferragosto, il Questore ha revocato l’aggregazione dei ragazzi che nelle ultime settimane avevano imparato a conoscere il territorio per sostituirli con turni estemporanei operati da personale sempre diverso, con fatale decadimento dei livelli di sicurezza dei cittadini”.
“A fronte della marea di soldi buttati per aggregare ogni giorno da tutta la provincia a Macomer unità che dovevano esservi attestate stabilmente, da tempo ormai la Questura fa acrobazie per tentare di risparmiare pochi spiccioli sulla pelle dei colleghi e a danno dei livelli di sicurezza cui hanno diritto la comunità e decine di migliaia di turisti: l’aria è irrespirabile – si accalora il sindacalista – e oggi l’ho scritto al dott. Polverino in una lettera aperta in occasione di una riunione per i suicidi in Polizia”.
“Provvederemo ad inoltrare quella lettera al vertice del Dipartimento della pubblica sicurezza – conclude Chianese – insieme ad un primo resoconto di tutte le violazioni contrattuali consumate e in corso, nonché del clima di terrore che i poliziotti vivono a Macomer a causa delle problematiche di natura professionale in cui possono incorrere a causa sia dell’assenza di formazione specifica, sia delle gravissime carenze nell’aggiornamento e addestramento professionale”.
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