Nonostante le ipocrisie e le contraddizioni degli Stati, i Diritti Umani vanno tutelati e riconosciuti a tutti
Divulgati a Sardara, nella serata di lunedì 21 agosto, i libretti sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Da qualche mese, tra i residenti dei principali comuni del medio Campidano, circola un libretto che desta interesse e fa discutere. Il titolo è “La storia dei Diritti Umani”. Questa settimana i volontari di Uniti per i Diritti Umani e di Scientology hanno scelto Sardara per la distribuzione del libretto contenente tutti i trenta articoli della Dichiarazione Universale promulgata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
C’è chi accoglie con curiosità l’iniziativa, favorendo interessanti dibattiti e approfondimenti tra i gruppi che si formano e con i volontari; altri che dichiarano candidamente di non conoscerne l’esistenza; altri ancora, denunciando ciò che sentiamo ogni giorno dai media, protestano sul fatto che siamo ben lontani dalla loro realizzazione.
In effetti, sono trascorsi ben 75 anni da quel lontano 10 dicembre 1948, ma sembra che non si sia fatto granché per raggiungere gli obiettivi che si proponevano quei saggi legislatori.
A livello internazionale possiamo osservare, senza possibilità di essere smentiti, quanto siano evidenti ipocrisia e contraddizioni da parte degli Stati e dei media nel giudicare situazioni simili: siamo informati in tempo reale su ciò che succede sul fronte tra russi e ucraini, e nessuno accenna a guerre altrettanto drammatiche e cruente che sono in corso in Africa e in altri continenti, (sono ben 59 i conflitti in corso in questo momento nel nostro martoriato pianeta).
Persone di serie A e di serie B
Verrebbe da chiedersi: perché due pesi e due misure su violazioni dei Diritti simili tra loro? Forse per qualcuno esistono guerre, vittime e profughi di “serie A” e di “serie B”? Si reagisce con decisione e forza all’aggressione russa dell’Ucraina, ma si tacce quando si compiono altrettanto gravi violazioni in altri paesi. Sembrerebbe che gli Stati applichino le norme sui Diritti Umani caso per caso. Non si possono criticare le violazioni in un luogo e “perdonare” o, come minimo minimizzare e sorvolare su situazioni analoghe in un altro.
Senza voler entrare nell’agone del dibattito politico, si potrebbe pensare che da qualche parte ci siano interessi da tutelare mentre da altre no.
“I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico” scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. La prima condizione perché questo avvenga è che siano tutelati e garantiti a tutti indistintamente, senza discriminazioni di razza, cultura, credo o genere, altrimenti diventa tutto incomprensibile e minaccia alla radice la ragione stessa della Dichiarazione Universale che nel primo articolo recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti.”
Per i volontari il contenuto di quel primo articolo fa parte del loro DNA e saranno sempre in prima linea per difendere quei principi sacrosanti conquistati dopo una guerra (la Seconda Guerra Mondiale) costata all’umanità oltre 50 milioni di morti e decine di milioni di invalidi.
Le iniziative dei volontari continueranno in altri comuni del medio Campidano e nelle altre province della Sardegna.