Vermentino, cannonau, cagnulari e moscato doc sono stati i protagonisti di un contesto profondamente coinvolgente in cui, dalla scorsa edizione, sono state spalancate le porte al turismo esperienziale.
A fare da colonna sonora al percorso sono state le esibizioni del coro polifonico Città di Sennori e della Seuin Street band, “special guest” in formato itinerante. Immancabili le maschere suggestive dei “Gigantes” e i gruppi folk Janas e Sos femineddos.Un importante spazio è stato dato anche all’arte figurativa, con l’esposizione di Nicolino Secchi e l’installazione di Alessandra Catta, e un prezioso richiamo alle meraviglie del passato con la “Mostra dell’abito tradizionale di Sennori” all’Auditorium centro culturale. Poi la mostra di “Piero Doro” e #poesiepersennori a cura dei “Ragazzi del servizio civile”, che hanno organizzato anche “La via delle donne” assieme all’associazione “Lentischio”, e le installazioni delle Mattonelle di “Dina & Antonella”.
«Siamo veramente felici di essere andati ancora una volta in tutto esaurito – ha affermato la vicesindaca Elena Cornalis, che fa parte del Consiglio nazionale dell’associazione Città del vino – l’avevamo capito dalle prevendite, che a un certo punto abbiamo dovuto interrompere per dare la possibilità di acquisto ticket anche alla fetta di visitatori che venivano in paese senza prenotazione. L’impegno è stato enorme da parte di tutti, dalle associazioni religiose che gestiscono magistralmente la gastronomia alle associazioni culturali che fanno di Sennori un museo a cielo aperto, e quest’anno i ragazzi del servizio civile sono stati un valore aggiunto».
Al taglio del nastro sono intervenuti il sindaco Nicola Sassu, la vicesindaca Elena Cornalis, l’assessore regionale agli Enti locali, Aldo Salaris, la capo gabinetto del prefetto di Sassari, Valeria Richichi, la direttrice della pinacoteca nazionale di Sassari, Maria Paola Dettori, il comandante provinciale Carabinieri di Sassari, colonnello Massimiliano Pricchiazzi, e numerose personalità istituzionali.
«A Calici di stelle teniamo molto perché è uno strumento impareggiabile di promuovere il territorio, e crediamo nel turismo esperienziale che vogliamo fare crescere – ha ribadito il primo cittadino Nicola Sassu –. I laboratori sono stati molto partecipati, prima quello della banda musicale, che ha permesso di far provare i diversi strumenti, poi quello sul pane e i dolci tipici a cura dell’Arte del pane di Doneddu, e quindi quello del ricamo con la mostra bellissima a cura di Vanna Sassu».
Un fiume di visitatori entusiasti si è riversato tra la via Italia, via Vittorio Emanuele, via Regina Margherita, via San Basilio e quasi tutto il centro storico, lungo un percorso che è stato presidiato dalle sette postazioni dei produttori Giacomo Urgeghe, Alfredo Canu, Nico Loriga e le cantine Mode, Fara, Leo Conti, Sorres; in più l’Isola del moscato, l’oro della Romangia, un prodotto che gode della denominazione Doc da oltre cinquant’anni e viene valorizzato dalla Confraternita del Moscato Sorso-Sennori, che ne preserva i segreti di produzione.
Altri quattro stand di tipicità gastronomiche hanno permesso di assaporare specialità locali. Come da tradizione non poteva mancare un punto d’osservazione delle stelle, con la presenza di due telescopi della “Società astronomica turritana” per una sessione osservativa guidata da Gian Nicola Cabizza.
L’evento, inserito nel circuito che fa capo all’Associazione nazionale Città del Vino, quest’anno è stato organizzato a cura della Banda musicale di Sennori, che ha lavorato di concerto con l’Amministrazione comunale.