La Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA – interviene su quanto è accaduto a Bardonecchia, in Piemonte, ma anche su quanto è accaduto alle Hawaii
Fabio Luino (Coordinatore Nazionale Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA) :
“Inserire un’ora settimanale di Educazione Ambientale nelle scuole. In questo modo le nuove generazioni avranno maggiotre consapevolezza. Ad esempio a Bardonecchia di eventi simili a quello di qualche giorno fa ne abbiamo avuti 13 in 100 anni, dunque uno ogni 7 – 8 anni .
Antonello Fiore (Presidente Nazionale Società Italiana Geologia Ambientale – SIGEA) :
“Quanto è accaduto negli Stati Uniti, esattamente con gli incendi alle Hawaii, nel paese in cui c’è la migliore tecnologia per i sistemi di allertamento è la dimostrazione che la sola tecnologia non basta.
Nell’Italia, che tra il settembre 2022 e il maggio 2023 ha pianto quasi 50 vittime per 3 eventi di dissesto geo-idrologico e sta completando nelle regioni la sperimentazione del sistema IT-alert, il servizio pubblico che ci raggiungerà sui nostri cellulari con un messaggio, avvisandoci della grave emergenza o dell’evento catastrofico che sta interessando la zona dove ci troviamo, sarà necessario non illudersi e non affidarsi alla sola tecnologia come ha dimostrato l’esperienza delle Hawaii “.
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SIGEA interviene su quanto è accaduto a Bardonecchia, in Piemonte, ma anche su quanto è accaduto alle Hawaii
SIGEA interviene: “Dobbiamo inserire almeno un’ora di Educazione Ambientale obbligatoria in tutte le scuole d’Italia. Di eventi simili a Bardonecchia ne abbiamo avuti 13 in 100 anni. La conca di Bardonecchia è storicamente molto esposta a questa categoria di processi torrentizi, tipicamente in estate quando le precipitazioni avvengono in forma liquida anche ad alta quota.
Si hanno notizie di colate detritiche addirittura del 20 giugno 1734 o dell’agosto 1865.
A partire dall’inizio del XX secolo, vi sono documenti storici che descrivono un evento del luglio 1914, uno del settembre 1920, dell’agosto 1934, del settembre 1947, poi ancora del 1949, 1951, 1954, 1955, 1957, agosto 1997, agosto 2004, luglio 2006, mentre l’ultimo grave in ordine di tempo fu del 7 agosto 2009 (che fu però meno dannoso di quello di ieri).
Insomma, il torrente con una certa frequenza (in media ogni 7-8 anni) si manifesta con una colata detritica. Gli eventi antecedenti il boom economico colpivano però una Bardonecchia avente un’area abbastanza limitata, ancora molto legata al nucleo storico.
Ma a partire dalla metà degli anni ’50, Bardonecchia si espanse in maniera incontrollata occupando anno dopo anno praticamente tutti i conoidi alluvionali formati dai 4 torrenti che si uniscono nell’abitato”. Lo ha affermato il geologo Fabio Luino – Coordinatore Nazionale sul Rischio Geo – Idrogeologico della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA.
La Società Italiana di Geologia Ambientale interviene anche sugli incendi recenti che hanno devastato le Hawaii
“Sappiamo che Biden, si sta recando nei luoghi colpiti dagli incendi. E’ il momento per lanciare un appello a livello mondiale.
Questi non sono cambiamenti climatici. Nell’isola di Maui alle Hawaii, l’incendio che ha devastato non solo la vegetazione e il sistema ecologico ma anche ampie aree urbanizzate e dopo diversi giorni causato 1000 dispersi, la maggior parte dei quali nei prossimi giorni sarà annoverata tra le vittime e dunque potrebbe diventare l’incendio più letale nella storia degli Usa –
ha affermato Antonello Fiore, Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambienta – seguito solo da quello in Minnesota e Wisconsin di oltre 100 anni con 453 vittime.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che 100 anni di storia della previsione e prevenzione non fossero sufficienti a evitare così tante vittime, così tanta devastazione.
Nell’era tecnologica dove i sistemi di monitoraggio e di allerta sono in tempo reale, dove abbiamo progettato e mandato in orbita satelliti per farci osservare con dettaglio e in continuo, in un era digitale dove tutto passa attraverso l’analisi severa degli algoritmi, la combinazione di fattori naturali quali siccità e venti forti, associata alla mancata prevenzione e percezione di quello che stava accadendo, ha generato una tragedia che dovrà necessariamente essere analizzata nel dettaglio da coloro che tutelano l’incolumità della popolazione, anche di noi italiani.
La preoccupazione della mancata percezione sia nei decisori che nella popolazione è proporzionale alle dimensioni della devastazione che ha interessato non un’isola poco nota, ma una delle località turistiche vanto degli Statu Uniti d’America, dove il sistema di allerta, ritenuto uno dei più efficace al mondo, con 400 sirene di cui 80 a Maui, avrebbe potuto salvare la popolazione in caso di eruzioni vulcaniche, terremoti, maremoti, ma in caso di incedi.
Nell’Italia, che tra il settembre 2022 e il maggio 2023 ha pianto quasi 50 vittime per 3 eventi di dissesto geo-idrologico e sta completando nelle regioni la sperimentazione del sistema IT-alert, il servizio pubblico che ci raggiungerà sui nostri cellulari con un messaggio, avvisandoci della grave emergenza o dell’evento catastrofico che sta interessando la zona dove ci troviamo, sarà necessario non illudersi e non affidarsi alla sola tecnologia come ha dimostrato l’esperienza delle Hawaii. Prevedere gli eventi, monitore il territorio, prevenire le situazioni critiche ed educare la popolazione ad assumere comportamenti adeguati alle situazioni che si stanno vivendo, restano le azioni fondamentali per salvare le vita e le attività produttive”.