Teatro del Segno: Gianfranco Berardi con “Io provo a volare” a Santu Lussurgiu per il XV Festival Percorsi Teatrali
Domenica 6 agosto alle 21.30 al TeatrinoCheNonC’Era – presso i Contrafforti di via dei Frati Minori a Santu Lussurgiu per l’ultima giornata del XV Festival Percorsi Teatrali organizzato dal Teatro del Segno.
Omaggio a Domenico Modugno per chiudere in bellezza la XV edizione del Festival “Percorsi Teatrali” organizzato dal Teatro del Segno a Santu Lussurgiu (OR). Riflettori puntati su Gianfranco Berardi, protagonista di “Io provo a volare” in cartellone domani presso i Contrafforti di via dei Frati Minori per l’ultima serata della kermesse nel “paese nel vulcano”.
Il XV Festival “Percorsi Teatrali” firmato Teatro del Segno, con la direzione artistica di Stefano Ledda e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Santu Lussurgiu e della Regione Sardegna sfoglia le ultime pagine. Oggi alle 10.30 il Parco della Biblioteca di Santu Lussurgiu ospita “Una Favola al Giorno”,. Ci saranno letture dalle “Fiabe Italiane” e dai racconti di Italo Calvino per l’ultimo appuntamento con la rassegna dedicata a bambini e famiglie.
Gianfranco Berardi ed il blu
Il talento e il carisma di Gianfranco Berardi illuminano l’ultima notte del XV Festival “Percorsi Teatrali”. La pièce originale è scritta a quattro mani da Gianfranco Berardi insieme con Gabriella Casolari. si ispira alla figura del grande cantautore di Polignano a Mare e alle note indimenticabili di “Nel blu dipinto di blu”, per raccontare «la vita di uno dei tanti giovani cresciuti in provincia che cercano di realizzare il sogno di diventare artisti». Una storia emblematica, fatta di aspettative e delusioni, di studio e impegno, sudore e fatica, dalla partenza verso una città importante, con il miraggio del successo e del confronto con un pubblico più vasto, da ammaliare e conquistare con la propria arte, alle difficoltà oggettive e soggettive, gli ostacoli e i fallimenti, fino al mesto ritorno al paese, dopo aver messo da parte le aspirazioni della gioventù.
I protagonisti
Sul palco insieme con Gianfranco Berardi, che interpreta lo “spirito” del custode di un piccolo teatrino semiabbandonato e in rovina «di nuovo in scena, ogni notte a mezzanotte, a mò di vecchio capocomico in compagnia dei suoi musicisti», Davide Berardi (chitarra e voce) e Giulia Bertasi (fisarmonica) cui è affidata la suggestiva colonna sonora di una pièce raffinata e poetica. Una intensa prova d’attore per Gianfranco Berardi, che ripercorre la biografia di Domenico Modugno, dagli esordi del poliedrico artista pugliese alla fama internazionale, tra le incursioni nel teatro e nel cinema e il trionfo al Festival di Sanremo, intrecciandola e confrontandola idealmente con quella del protagonista, messosi in viaggio con la sua valigia piena di sogni, ma con molta minore fortuna.
Io provo a volare
Se la splendida ascesa di Domenico Modugno, da sconosciuto artista di di provincia a divo conosciuto e apprezzato in Europa e oltre oceano, ne fa un simbolo e un punto di riferimento per tutti coloro che nati e cresciuti in piccoli centri della provincia, lontano dalla capitale e dalle grandi città metropolitane, aspirino a una carriera nel mondo dello spettacolo, non sempre chi prova a seguirne le orme incontra altrettanto consenso di pubblico e critica. Una ipotetica vocazione e la determinazione da soli non bastano per affermarsi, la passione per l’arte, anche se sostenuta dal talento, non sempre è condizione sufficiente, anche se necessaria, per trasformare un sogno in realtà. “Io provo a volare” descrive la breve parabola compiuta dal singolare “eroe” di una vicenda a suo modo significativa, che incarna il desiderio di riscatto e l’ardua sfida di tanti giovani artisti, figli dei tanti Sud del mondo, decisi a riscrivere il proprio destino: alla fine della sua storia, l’artista “fallito” ma non rassegnato si ritrova ancora una volta su un palcoscenico, nello stesso teatro del suo lontano debutto, di cui è diventato custode… Tra narrazione, danze e canzoni, in un gioco di specchi tra arte e vita, Gianfranco Berardi rievoca gli episodi salienti della storia del suo personaggio: «i sogni, gli incontri, gli stages, le prove, la fuga, la scuola, il primo lavoro e l’amaro rientro al paesino, al quale, dopo aver provato tutte le strade possibili, è costretto a tornare». Nella pièce «utilizzando la figura di Modugno come simulacro», l’attore e regista pugliese Gianfranco Berardi, artista pluripremiato e conosciuto in Italia e all’estero, insieme con Gabriella Casolari, con cui firma la drammaturgia, «rende omaggio agli sforzi ed al coraggio dei lavoratori in genere e dello spettacolo in particolare, che, spinti da passione, costantemente si lanciano all’avventura in esperienze giudicate poco dignitose, solo perché meno visibili».
Il racconto di un sogno ad occhi aperti
“Io provo a volare” è in fondo il racconto di un sogno ad occhi aperti, e ogni riferimento al testo di “Nel blu dipinto di blu” è chiaramente voluto e non casuale: se Domenico Modugno rappresenta un esempio importante per tutti i giovani aspiranti artisti (del Meridione d’Italia ma non solo), e lo stesso Gianfranco Berardi ha trovato nell’arte e nel teatro la possibilità di esprimersi e di raggiungere il successo, la pièce suggerisce che vale comunque la pena di non arrendersi e continuare a lottare per seguire le proprie inclinazioni…