Capitale Cultura 2026, Maratea è un paradiso terrestre, le sue 44 chiese ed il Cristo Redentore sono meta spirituale, religiosa e culturale
Capitale Cultura 2026, Maratea è un paradiso terrestre, le sue 44 chiese ed il Cristo Redentore sono meta spirituale, religiosa e culturale
Maimone: “Maratea è un paradiso terrestre, le sue 44 chiese ed il Cristo Redentore sono meta spirituale, religiosa e culturale”
La cultura della bellezza naturalistica, incarnata dalla città di Maratea, costituisce il motivo per renderla la “Capitale italiana della cultura 2026”.
Maratea, 23 settembre 2023 – Il giornalista Biagio Maimone, originario di Maratea, in questi mesi, sta predisponendo, insieme al Gal ,”La Cittadella del Sapere”, la preparazione del dossier da consegnare all’Unesco per l’ottenimento del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Area Sud della Basilicata, che comprende 27 Comuni, il Parco del Pollino e Maratea “Perla del Tirreno”, con il sostegno anche del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi, del Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che si esprime anche in termini di incoraggiamento, del Ministro per le Riforme Istituzionali Alberta Casellati e anche del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Biagio Maimone testimonia, con il suo impegno, di amare profondamente Maratea, sua città di origine, candidata anche a Capitale italiana della Cultura 2026.
Nella sua lettera, che può definirsi una vera e propria narrazione poetica, pone in luce i motivi per i quali è doveroso riconoscere a Maratea il titolo di Patrimonio Unesco e farla assurgere a “Capitale italiana della Cultura 2026” sottolineando, con evidente convinzione: “Il verde ed il mare di Maratea, definita ‘Cittadella Verde’, sono l’espressione più elevata della splendore primigenio ed incontaminato della natura, custodita con cura amorevole dai suoi cittadini, che hanno stabilito regole rigorose per proteggerla da ogni forma di inquinamento e di degrado.
Maratea è anche definita ‘La Perla del Tirreno’ per la sua sofisticata avvenenza naturalistica.
L’etimologia del suo nome, inoltre, la definisce “‘Dea del Mare’ , rimarcando una forma di regalità divina per quanto attiene la bellezza delle sue coste, del suo mare ed il colore delle sue acque, nelle quali si specchia la vegetazione ridente delle coste, che tinge di iridescenze verdi e azzurre la superficie del mare.
Ma non basta, visitando la cittadina, che sorge in romantici rioni e valli, nonché si adagia sui dorsi di alti e verdi montagne, si constata come Maratea sia ben curata dalla mano dell’uomo, da farne non solo un luogo bucolico, ma anche l’esempio della realizzazione concreta della tutela dell’ambiente e dell’ecologia.
Le chiare acque sia del mare, sia dei ruscelli e dei mille rivoli che si aprono nelle pareti rocciose delle contrade e le alti e verdi montagne fanno di Maratea uno scorcio di paradiso, di cui i suoi abitanti sono consapevoli a tal punto da essersi impegnati affinché fossero impedite costruzioni selvagge, come avviene in tanti luoghi della terra, mediante un rigoroso piano regolatore, per lasciare che la natura possa vivere nella sua espressione più autentica.
Capitale Cultura 2026, Maratea è un paradiso terrestre, le sue 44 chiese ed il Cristo Redentore sono meta spirituale, religiosa e culturale