ENERGIA – I Consorzi energia di Confartigianato alla sfida della transizione green: consumare meglio per spendere meno. Oggi a Chia (Cagliari) gli interventi di Maria Amelia Lai, Marco Granelli, Luigi Di Maio e Davide Tabarelli. Maria Amelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Da settembre 2021 a oggi, le attività isolane hanno pagato per l’energia elettrica quasi 1 miliardo di euro in più rispetto alle condizioni normali”.
I Consorzi energia di Confartigianato alla sfida della transizione green
I Consorzi energia di Confartigianato – Caem, CenPi, Multienergia – si sono riuniti da oggi al 29 settembre a Chia (Cagliari) per l’annuale convention formativa dal titolo ‘Energies and Transition School’ che fa il punto sulle strategie per sostenere artigiani e piccole imprese nel risparmio sui costi di elettricità e gas, anche puntando su efficienza e sostenibilità ambientale.
Nel corso dell’evento sono intervenuti il Presidente di Confartigianato Imprese Marco Granelli, la Presidente di Confartigianato Sardegna Maria Amelia Lai, il Presidente del Consorzio Caem, Gialuca Cavion, il Presidente del Consorzio Cenpi, Daniele Riva, il Presidente del Consorzio Multienergia, Andrea Berri. Nei prossimi giorni si confronteranno numerosi esperti, esponenti del mondo accademico, del settore energia e della transizione green.
I tre Consorzi, attivi da 20 anni e operativi in tutta Italia, nel 2022 hanno favorito l’acquisto di elettricità e gas al miglior prezzo sul mercato per 49.627 ‘clienti, tra imprese e persone fisiche, distribuiti in 88mila punti di fornitura (erano 49mila nel 2017). Il totale dei consumi di energia elettrica ‘gestiti’ dai Consorzi lo scorso anno ammonta a 893,7 milioni di kWh mentre per il gas metano si attesta a 69,6 milioni di metri cubi Inoltre hanno garantito il risparmio di 222.517 tonnellate di Co2 grazie dall’acquisto di “energia rinnovabile certificata in origine”.
Clienti in costante crescita e consumi in evoluzione grazie ai servizi offerti dai Consorzi che, oltre all’acquisto di energia al miglior prezzo per imprenditori e famiglie, prevedono il controllo e la soluzione di problemi come il mancato rispetto dei diritti contrattuali, la correttezza della fatturazione, i tempi per il cambio di fornitore.
Per la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai “In questa delicata e complessa fase economica, gli artigiani e i piccoli imprenditori hanno sfoderato coraggio e passione, mostrando grandi capacità di resilienza nell’affrontare la crisi pandemica e le conseguenze della guerra in Ucraina. Oggi vogliono contribuire al rilancio del Paese e a dare prospettive alle nuove generazioni, pronti come sempre a fare la loro parte con senso di responsabilità e coscienza civica. Alle forze politiche, ancora una volta, chiediamo quindi di ascoltare questi ‘piccoli giganti’ coraggiosi che si battono per restare competitivi e per fare del nostro Paese la seconda manifattura d’Europa. Serve un contesto legislativo, economico, infrastrutturale e culturale nel quale le imprese possano crescere di più e meglio, riacquistare fiducia ed esaltare le loro energie. Qui, in Sardegna, la situazione è analoga al resto al Continente Europeo, se non peggiore considerata anche la pesante condizione di insularità. Da settembre 2021 a oggi, le attività isolane hanno pagato per l’energia elettrica quasi 1 miliardo di euro in più rispetto alle condizioni normali. Un impatto senza precedenti sulle piccole attività produttive isolane che rischia di ingigantirsi ulteriormente se non si interverrà. Capiamo bene come nessuno abbia la bacchetta magica ma il tema energia deve diventare la priorità per Governo: da tempo attendiamo, per esempio, infatti la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza con maggiori oneri proprio le piccole imprese che consumano meno, in barba al principio “chi inquina paga”.
“Ma ora – sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli – bisogna cavalcare la transizione green: la sfida che attende i nostri consorzi energia per rispondere alle esigenze delle imprese è, da un lato, la lotta contro il caro-bollette e, dall’altro, l’utilizzo efficiente della risorsa energetica. All’orizzonte del nostro impegno al fianco degli imprenditori ci sono, ad esempio, le modalità di autoconsumo, sia individuale, ossia realizzato dalla singola impresa, che collettivo, e la gestione delle comunità energetiche rinnovabili per affrancarci sempre di più dalle fonti di energia tradizionali e dalle loro oscillazioni di prezzo che schiacciano la competitività delle nostre imprese”.
Secondo Davide Tabarelli, Presidente Nomisma Energia, “abbiamo il dovere di fare ricerca e trovare soluzioni sostenibili per famiglie e imprese, perché non siamo fuori dall’emergenza. L’inverno ci aspetta con i suoi picchi di richieste e le risorse cumulate non sono infinite”.
Per l’ex Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, “il rapporto con i Paesi del Golfo è cruciale per l’Unione Europea, pertanto dobbiamo impegnarci in diplomazia e stringere le relazioni con chi sta investendo in sviluppo”
Da una rilevazione di Confartigianato, emerge come lo scorso anno il caro-energia sia costato alle piccole imprese italiane ben 23,9 miliardi di euro, con un’incidenza del 6,1% sul valore aggiunto prodotto e un maggior onere del 47,5% rispetto ai prezzi della media dell’Eurozona. Attualmente, nel nostro Paese, i prezzi al consumo di elettricità rimangono superiori del 90% rispetto a quelli del 2019, a fronte del + 42,4% registrato nei Paesi Ue.
L’impatto del costo delle bollette sulle Pmi mette in evidenza anche la reazione delle aziende messa in atto con strategie diverse in cui spicca la riduzione dei margini di profitto – attuata dal 47,8% delle imprese – accompagnata dalla ricerca di nuove forme di approvvigionamento energetico green. In particolare, il 22,2% delle piccole imprese manifatturiere ha rinegoziato i contratti o cambiato il fornitore (la quota sale al 37,9% per le imprese dei servizi), il 13,2% ha puntato su maggiore efficienza energetica degli impianti e il 17,1% sul consumo di elettricità autoprodotta (percentuale che aumenta al 34,1% per le aziende dei servizi). Inoltre, il 42,5% delle imprese dei servizi ha adottato strategie per il risparmio energetico della propria attività.
Insomma, l’impegno e la sfida ai quali sono chiamati i Consorzi energia di Confartigianato consistono nell’assecondare il crescente orientamento delle Pmi a consumare meglio per spendere meno.