Piergiorgio Pulixi e Lucio Luca presentano due gialli che indagano le contraddizioni del contemporaneo.
Il Festival di Argonautilus si prepara per il gran finale
LE VITTIME DEL GIORNALISMO PRECARIO
Il Festival organizzato da Argonautilus per immaginare nuove mappe letterarie si prepara per il gran finale. Il 10 settembre, nel cuore di Iglesias, in piazza Pichi, presso l’ex farmacia, alle 19 avrà luogo un aperitivo letterario con un ospite d’eccezione, Lucio Luca, che parlerà del suo libro Quattro centesimi a riga (Zolfo Editore), a partire da un quesito che attanaglia l’Italia – Repubblica fondata sul lavoro – da molto tempo e da nord al sud (ma soprattutto al Sud): quanto vale il lavoro di un giornalista precario?
«Si può accettare di scrivere un articolo per quattro centesimi a riga, sfidando criminalità e poteri forti fino a sacrificare la propria vita? – si domanda Luca dopo aver scoperto la storia di un collega calabrese che, alla soglia dei 40 anni, ha deciso di farla finita con un’esistenza fatta di mobbing e pressioni psicologiche, ricatti da parte di editori senza scrupoli e una passione che nel tempo si era trasformata in disperazione – Alessandro Bozzo, così si chiamava quel giornalista, era arrivato a un bivio della vita con il carico di una serie di minacce da parte della ‘ndrangheta, un lavoro sempre più in bilico e un matrimonio che stava per fallire. Un coraggioso cronista di provincia che all’improvviso si era reso conto di come tutto quello in cui aveva creduto e per il quale aveva sacrificato la sua esistenza stava per crollare».
Quattro centesimi a riga racconta il contesto nel quale vive gran parte del giornalismo italiano, soprattutto al Sud e nelle periferie: tra precarietà, sfruttamento, salari al di sotto della decenza, pressioni psicologiche, mobbing, editori senza scrupoli e quotidiane intimidazioni.
«Argonautilus non si ferma – commenta la fondatrice Eleonora Carta – e tra FieraOFF, Fiera primaverile e Festival estivo lavora tutto l’anno per costruire sul territorio e per il territorio una rete di promozione della lettura e del libro quale strumento di crescita e di benessere individuale e sociale. E tutto ciò continua a essere possibile grazie al sostegno e alla fiducia di istituzioni, scuole, librerie e associazioni culturali; basti pensare al coinvolgimento del Cepell – Centro per il Libro e la Lettura del Mic per sviluppare il primo patto intercomunale per la lettura, che raccoglie i Comuni di Villamassargia, Domusnovas, Musei, Gonnesa e Portoscuso, nonché il nostro impegno nel coordinare la Rete Pym tra manifestazioni rigorosamente indipendenti».
IL SENSO DI GIUSTIZIA SECONDO PULIXI
A seguire, alle 21, presso il Castello Salvaterra di Iglesias, il giallista Piergiorgio Pulixi, in dialogo con Federica Musu, presenterà il suo nuovo romanzo, Stella di mare per Nero Rizzoli, che comincia con la storia divertente di un personaggio che colleziona nani da giardino nella sua casa, i quali diventano un’ossessione, una vera e propria tentazione perfino per una poliziotta. Tra i personaggi “del cuore”, già ben conosciuti dal romanzo precedente, la nuova vittima, Stella, giovane donna tanto desiderata nel paese quanto inquieta e fragile, “aveva l’estate negli occhi”, perfino in autunno: la Sardegna rimane un perenne locus amoenus per l’autore, affermato da anni nel genere e sempre pronto a ricordarla, anche nelle narrazioni più difficili che attengono non solo al fatto delittuoso ma anche alle vicende intime dei soggetti che paleseranno tutta la loro vulnerabilità. È un romanzo che parla di periferie, luoghi psicologici oltre che geografici.
Anche in questo caso, a essere indagato è il senso di giustizia di un dato luogo, e la giustizia generale che oltre alle inchieste e alla realtà processualmente accertata (che, per altro, sia nella realtà che nei libri, non sempre viene definita con certezza), si concatena con la vita delle persone e con le storie che hanno partecipato alla formazione della società e della coscienza comune, nonché della mentalità criminale che quella stessa coscienza, con una certa atavica contraddizione, da un lato crea e dall’altro persegue legalmente.