A pochi mesi dal rinnovo del consiglio Regionale, in data 23 agosto 2023, la Commissione Urbanistica ha approvato un emendamento, il n. 856, dove viene precisato che i nuovi alberghi a cinque stelle potrebbero ricevere un incremento volumetrico del 25% e per quelli già esistenti del 15%.
In Sardegna nuovi hotels in spiaggia
L’Anci, assente, ha inviato una nota non positiva mentre il Presidente dell’Ance Pierpaolo Tilocca ha sottolineato la necessità della modifica della legge urbanistica nel suo complesso e di un progetto di sviluppo condiviso per le zone interne e per quelle costiere.
L’Ordine del geologi con il suo presidente Davide Bonesu e il vice Cataldo Cannillo ha posto il tema del rispetto del Piano di assetto idrogeologico davanti a nuove edificazioni mentre la Rete delle professioni (che in Sardegna conta circa 20 mila iscritti) con il suo presidente Federico Miscali ha ribadito la necessità della “riscrittura della legge urbanistica, una provvedimento che non potrà essere adottato in questa legislatura ormai alla fine”.
Una sonora bocciatura dell’emendamento è giunta anche dal Gruppo di intervento giuridico. Il presidente Stefano Deliperi ha affermato che la giurisprudenza costituzionale dal 2015 a oggi ha ribadito tre volte che nelle fasce costiere ogni modifica deve passare attraverso il Piano paesistico regionale e se anche non sarà il governo a opporsi a questa norma lo farà magari un giudice. Piaccia o no ma ormai questi principi sono patrimonio comune”.
Il parere di Legambiente
Anche Legambiente con il suo presidente Vincenzo Tiana si è detto contrario e ha espresso la “necessità della copianificazione per raggiungere gli obiettivi indicati da questo emendamento. Dopo qualche giorno ed esattamente il 31 agosto con soltanto due voti di differenza il Consiglio Regionale ha approvato quanto proposto dalla Commissione Urbanistica.
Un vero colpo di mano che favorirà alcuni stati europei emergenti contrari a colate di cemento vicino al mare (Albania, Croazia, Grecia, ecc.) e alcune isole del Mediterraneo come Cipro, La Corsica, Malta e Le Baleari. La Regione deve piuttosto insistere per riqualificare l’esistente, non per aggiungere volumetrie e gravare sul bene più importante che la Sardegna ha, l’ambiente”.
La motivazione della Commissione Urbanistica è stata la seguente:” La necessità di diverse strutture esistenti di dotarsi di servizi importanti e per le nuove strutture muovere il settore dell’edilizia in un momento non particolarmente brillante” .
Le strutture abbandonate, chiuse o non completate in Sardegna
In Sardegna ci sono circa 100 strutture ricettive, in prossimità del mare, abbandonate, chiuse per diverse motivazioni, altre non completate in attesa di un cambio di destinazione d’uso, vedi complesso residenziale a 200 metri dal mare di circa mille posti letto a Santa Reparata, nel Comune di Santa Teresa Gallura, e altre in macerie.
Potrei fare l’elenco di tutte e cento proprio perché da oltre 60 anni mi occupo di turismo. Mi limito a qualche esempio: Hotel Setar a Quartu Sant’Elena (4 stelle), Hotel Diana a Santa Teresa Gallura (4 stelle), oltre a un certo numero di ex hotel dell’E.S.I.T. (Ente Sardo Industrie Turistiche) sparsi in tutta l’isola di cui solo due in attività, alcuni rasi al suolo in modo maldestro e altri chiusi da lustri.
Ora soltanto pensare di dotarsi di nuove cubature in prossimità del mare è pura follia. La Sardegna non ha bisogno di questo provvedimento al contrario ha necessità che centinaia e centinaia di residenze turistiche vengano modificate in funzione di nuove tendenze. E’ ridicolo recarsi in alcuni paesi Europei come Bulgaria e Ungheria per promuovere il prodotto Sardegna.
La Classe politica con il supporto di esperti deve intercettare le novità
La Classe politica con il supporto di esperti deve intercettare le novità capire l’esigenza del Cliente e rendersi conto che oggi il visitatore è molto più consapevole
Il discorso è molto ampio e anche piuttosto laborioso e spero in poche righe di essere chiaro. La Pandemia del 2019 ha dato una scossa a questo settore e molte cose sono cambiate. Faccio alcuni esempi: Sono quasi scomparsi i viaggi cammellati, le strutture verticali sono entrate in crisi, così come i famosi voli Charter e i grandi Congressi. Il mondo è cambiato e la vacanza di una volta “due settimane al mare” non esiste più. Oggi il turista ha solo uno scopo cioè quello di sconfiggere la noia.
Certo ci sono anche oggi dei romanticoni (la maggior parte sono proprietari di case) che nell’isola vengono tutti gli anni. Ormai è da oltre due lustri che la Clientela non è più la stessa. Questo significa che l’ospite ha notato le nostre incertezze, le nostre debolezze e non viene più.
Se guardiamo i dati di quest’anno ci rendiamo conto che gli arrivi in Sardegna sono diminuiti pur avendo migliaia di posti letto in più. Il mercato è cambiato, le abitudini si sono modificate, Il Cliente è sempre più esigente.
Noi dobbiamo dare un nuovo impulso a questo settore interpretando l’esigenza del visitatore che desidera non soltanto il mare turchese ma anche la certezza di poter visitare agevolmente i luoghi di interesse, poter stazionare i loro mezzi senza nessuna difficoltà, e non come accade in tutto il littorale di Platamona, nella penisola di Capo Testa e nella città di Alghero e in altre realtà dell’isola.
Villassimius, San Teodoro, Budoni e poche altre località già da un paio di lustri hanno capito e si sono dotate da tempo di nuove arterie stradali e modernissimi parcheggi proprio quello che desidera il viaggiatore. Smettiamola di dire che le tariffe dei trasporti e anche delle strutture sono care. Indubbiamente a Ferragosto e nei fine settimana, come in tutto il mondo i prezzi sono maggiorati. Comunque i viaggiatori più informati, soprattutto i giovani conoscono i canali di prenotazione per poter accedere a tariffe più convenienti.
Alcuni suggerimenti
- I vettori (navi aerei, treni) devono fornire un comfort migliore e tariffe più adeguate
- I vecchi alberghi , i villaggi etc. devono dotarsi di nuovi servizi che il mercato richiede.
- La viabilità interna deve essere decisamente migliorata.
E’ urgente che la strada a scorrimento veloce PORTO TORRES – SANTA TERESA GALLURA, (collegamento Sardegna-Corsica) venga completata. I lavori si sono interrotti, da circa 30 anni, a pochi metri dal fiume Coghinas per esaurimento fondi.
Altresì è paradossale che la strada a 4 corsie OLBIA – ARZACHENA – PALAU – SANTA TERESA GALLURA approvata da oltre 30 anni , parzialmente finanziata è bloccata per ragioni burocratiche. L’attuale arteria esistente è la più frequentata dell’intera isola. Le persone provenienti da Milano o Roma, per poter arrivare nella propria residenza impiegano il doppio del tempo rispetto all’aereo??!!!
E’ assurdo che la strada a quattro corsie SASSARI – ALGHERO invece di proseguire fino alla grande rotonda e quindi li fermarsi è stata fatta deviare all’altezza del chilometro 15 per poi proseguire con un altro tracciato che si è interrotto in prossimità del bivio della strada provinciale Ittiri –Alghero a circa 8 km dalla città. Interrotta sicuramente perché nel nuovo tracciato viaggiano pochissimi mezzi in quanto si raggiunge Alghero dalla parte sud quando invece aeroporto e strutture ricettive si trovano dall’altra parte.????!!!
-
Il modello alberghiero non funziona più
La Sardegna per le sue peculiarità ha necessità di dotarsi di nuove strutture.
Nel 1966 anno del mio primo impiego, in qualità di segretario di albergo, presso l’Hotel Gallo a Santa Teresa Gallura: una modernissima struttura a 5 stelle (anche questa trasformata in uno squallido condominio) mi sono reso conto del dinamismo del luogo con i suoi oltre 30 alberghi (oggi sono circa 20) ristoranti e negozi di ogni tipo, dove buona parte della popolazione, nel periodo estivo, si ammassava in una stanza per poter affittare la propria casa.
Si può dire che questo comunità ha anticipato il tipo di soggiorno che l’ospite moderno richiede. Una sistemazione indipendente e confortevole, possibilmente con uno spazio esterno. Da alcuni anni Agriturismi, B.&.B., Affittacamere, Relais de Charme, Suite, Residence, sono i più richiesti. Certo hanno necessità di migliorarsi ma il futuro è questo. In Sardegna ci sono centinaia di paesetti, frazioni e borgate in prossimità del mare anche fino 10/15 chilometri dall’arenile che dispongono di strutture abbandonate o fuori uso che potrebbero essere ristrutturate con una certa ricercatezza a vantaggio di tutti.
Dell’ospite che cerca questo tipo di sistemazione, della comunità che ha i sui vantaggi economici, delle stesse Amministrazioni che finalmente vedranno nelle loro casse arrivare dei soldini utili per poter realizzare delle opere comuni.
Non ci sono altre strade da percorrere: questa è la più congeniale per poter funzionare meglio tutto il comparto. In questi giorni ognuno tira fuori dei dati sulla stagione in corso circa le presenze. Una cosa importane bisogna dire che non è stata una buona stagione. La speranza di arrivare al 10% in più di arrivi così come avevano previsto più o meno tutti si è sbriciolata già dal mese di giugno.
La Sardegna per la prima volta avrà un regresso del 5%. Alcune località vedi Villasimius, Budoni, San Teodoro avrebbero una tendenza di arrivi di poco superiore al 4% non come Santa Teresa Gallura, Cannigione e Arzachena dove è previsto un calo del 10% decisamente danneggiate dalla viabilità.
Abbiamo il mare più bello dove il 70% degli italiani vorrebbe venire , siamo i primi per numero di bandiere blu e poi il tutto si frantuma. Il mio grande mito GINO BARTALI diceva spesso: è tutto da rifare.
-
La Sardegna è un museo a cielo aperto
Ritengo questo punto il più decisivo: è una carta in più, e dobbiamo fare in modo di giocarcela bene.
La nostra isola dispone di un patrimonio archeologico più esteso al mondo, comparabile per epoca e maestosità al coevo Egitto dei faraoni del II Millennio A.C.
Le testimonianze della Civiltà nuragica coprono un territorio di 24 mila chilometri quadrati, in cui si stima la presenza di almeno 8.000 nuraghi ancora in piedi, risalenti a 3500 anni fa, dislocati su tutta l’isola, senza contare le migliaia di altre testimonianze anche più antiche come le 3500 Domus de Janas, le oltre mille “Pedras Fittas”, le “Pietre Fitte”, vale a dire Menhir semplici o scolpiti, Tombe dei Giganti, Pozzi Sacri.
Il ruolo di tutti noi è informare l’ospite .
Troppo spazio all’insipienza e al degrado
Sono un amante della bellezza e della armonia della natura della mia isola ma purtroppo da tanto tempo queste caratteristiche si sono frantumate, lasciando troppo spazio all’insipienza e al degrado.
Edilizia selvaggia, sporcizia ovunque (cumuli di rifiuti abbandonati nelle pinete, nelle cunette delle strade. ecc.), mancanza di professionalità nella gestione dei servizi, carenza di indicazioni di viabilità soprattutto per gli accessi al mare e ai siti di pregio:
I chioschi balneari vecchi e fatiscenti ( la maggior parte si concentrano a Platamona Comune di Sorso ), le vecchie mulattiere, ormai in disuso, che portano al mare di Porto Ferro e Izzi Mannu (Comune di Sassari) , Porto Conte, Le Bombarde, Tramariglio, (Comune di Alghero) e tante altre che decisamente non rappresentano una buona immagine della nostra terra.
Salvino Grindi