LAI (PD) – Taglio fondi PNRR, disastro Fitto-Meloni, il Mezzogiorno paga il conto per tutti.
Esposti a maggiori responsabilità sindaci e dirigenti, prima di procedere enti locali chiedano conferma dei finanziamenti alle amministrazioni dello Stato
“Ora sono organi indipendenti come la Corte dei conti e autorevoli think tank come il Formez a certificare quanto denunciato da mesi dal PD, sul PNNR e sulla rimodulazione proposta da Fitto e Meloni, i conti non tornano per il Mezzogiorno perchè la coperta è corta. Se si tolgono i soldi ai comuni dal PNNR pensando di finanziarli con il FSC, l’effetto per lo Sud è che si altera la riserva del 40% prevista nel Piano di resilienza o si altera la riserva dell’80% prevista dall’FSC.” Così il parlamentare dem della commissione bilancio Silvio Lai.
“In più il Governo non ha reso chiaro cancellazione e rimodulazione del finanziamento dei progetti delle amministrazioni locali con l’effetto che sindaci e dirigenti si trovano tra l’incudine della Corte dei Conti che considera danno erariale i ritardi nella realizzazione del PNNR e il rischio di avviare progetti di cui non si sa se siano finanziati, con quali fondi e con quelle conseguente tipologia di rendicontazione.
Per questo non valgono le rassicurazioni di parte che non si basano su oggetti concreti, e fanno bene i comuni che, per tutelarsi anche sulle responsabilità personali, stanno chiedendo conferma ai Ministeri, amministrazioni titolari dei finanziamenti PNNR, della persistenza dei progetti, purtroppo non ottenendo nessuna risposta, anche per il clima interno al Governo dove vige la consegna del silenzio.”
La situazione in Sardegna
Solo per fare un esempio, in Sardegna sarebbero tagliate il 35% delle risorse economiche su 1,1 miliardi di euro di finanziamento del PNRR, ovvero i progetti dei comuni della missione 2 sulla transizione ecologica e la missione 5 su inclusione e coesione, e ad oggi nessuna amministrazione ha ricevuto informazioni o comunicazioni, cosi come avviene per la Regione che rischia di dover coprire i tagli con risorse proprie.
La profonda revisione del PNRR, con un definanziamento di 16 miliardi di euro sui progetti delle amministrazioni periferiche, che il Consiglio UE ha accettato nella giornata di ieri rappresenta l’ammissione del fallimento del Governo Meloni a soli tre anni dalla sua conclusione. Il rapporto della Corte dei Conti ha rappresentato il fatto che nella revisione sono coinvolti il 50% dei progetti che rappresentano i 2/3 del finanziamento complessivo dell’intero PNNR. Un Governo che ha preferito lavorare per un anno per spostare la gestione nel PNNR dalle mani sicure della Ragioneria Generale e del MEF ad un nuovo più permeabile Dipartimento di Palazzo Chigi, piuttosto che impegnarsi nel monitoraggio e nella accelerazione dei progetti”.
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