Roberto Perotti (Presidente Ordine Geologi della Lombardia) : “In Lombardia . In Lombardia abbiamo una norma regionale che prevede i Piani di Governo del Territorio con uno studio geologico, non è così per il resto dell’Italia. Inoltre nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici abbiamo osservato una serie di criticità. Non è evidenziato il valore, la denominazione della relazione geologica, dello studio geologico. Pianificazione del territorio, Nuovo Codice Contratti Pubblici, Equocompenso, non sono elementi distaccati”.
Michele Capè (Consigliere Ordine Ingegneri di Milano) : “L’equocompenso non è un protezionismo delle società ma è un modo di garantire ai giovani un futuro qui in Italia. I giovani sono in fuga verso Paesi Europei che offrono migliori condizioni economiche”.
Anna Lagonegro – avvocato amministrativista – “Per quanto concerne la specifica figura del progettista geologo si è rilevata la sussistenza di un vulnus nella nuova normativa rispetto all’acquisizione della relazione geologica e alle modalità di affidamento dell’incarico di redigere tale elaborato”.
E gli ingegneri rilanciano il dibattito sull’equocompenso, sottolineando la fuga dei giovani.
Pierfrancesco Maran (Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano) : “Sull’equocompenso è necessario avere chiarimenti ulteriori da parte del Ministero perchè la ratio è assolutamente condivisibile, però oggi la normativa è un poco in contrasto con gli altri obiettivi vincolanti che sono quelli del risparmio per l’Ente”. .
L’Ordine dei Geologi della Lombardia e l’Ordine degli Ingegneri di Milano chiamano a confronto le professioni su temi importanti
“Noi geologi puntiamo molto sulla pianificazione, in quanto riguarda la prevenzione con l’individuazione di dissesti idrogeologici ed è importante perchè previene una serie di fenomeni che si possono innerscare come abbiamo potuto notare anche in questi mesi.
Nel decreto parametri, però il tema della pianificazione non è evidente. In Lombardia siamo avanti dal punto di vista normativo. In Lombardia abbiamo una norma regionale che prevede i Piani di Governo del Territorio con uno studio geologico che non è più un supplemento ma rappresenta la premessa alla pianificazione urbanistica. Inoltre, in Lombardia, abbiamo norme che prevedono un aggiornamento, ogni 5 anni, di tali studi geologici di pianificazione. E questo aggiornamento è importante perchè sono strumenti dinamici perchè dinamica è anche l’evoluzione del territorio.
A livello nazionale non tutte le regioni hanno la norma presente in Lombardia e serve un maggior controllo sul fatto che tutti i comuni adottino queste tipologie di strumenti. Nel nuovo Codice dei Contratti Pubblici abbiamo osservato una serie di criticità. Non è evidenziato il valore, la denominazione della relazione geologica, dello studio geologico”.
Lo ha dichiarato Roberto Perotti, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, aprendo poco fa, a Milano, i lavori della Conferenza “IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI – APPLICAZIONI DEL DECRETO PARAMETRI E RACCORDO CON LA DISCIPLINA DELL’EQUO COMPENSO”.
A confronto geologi, ingegneri, geometri, periti industriali e agronomi
A confronto, in un’unica conferenza non solo i geologi e ingegneri ma anche i geometri, i periti industriali, gli agronomi.
“Per quanto concerne la specifica figura del progettista geologo si è rilevata la sussistenza di un vulnus nella nuova normativa rispetto all’acquisizione della relazione geologica e alle modalità di affidamento dell’incarico di redigere tale elaborato – ha dichiarato l’avvocato Anna Lagonegro, noto amministrativista – evidenziando come gli apporti conoscitivi e specialistici della categoria, nell’ambito della progettazione, siano indefettibili ai fini della valutazione del grado di interferenza delle opere con i naturali e ineludibili processi geologico-evolutivi del suolo e del sottosuolo direttamente incidenti sull’economia e sulla sicurezza delle opere e della collettività”.
Pianificazione, Contratti Pubblici ed equocompenso non sono elementi staccati per un’Italia che vuole guardare con ottimismo al suo futuro.
L’Ordine degli Ingegneri di Milano, evidenzia la fuga dei giovani dal nostro Paese e rilancia il dibattito sull’equocompenso
“Credo che il tema dell’equocompenso debba essere molto attenzionato dalle istituzioni, in questo momento stiamo vivendo una fuga di giovani. I migliori stanno andando fuori Italia. Se anche parlassimo di applicazione integrale, oggi, sia nel pubblico che nel privato, dell’equocompenso, avremmo comunque un gap rispetto agli altri Paesi Europei dove il mercato del lavoro è libero e un giovane si sente un giovane europeo . Noi stiamo perdendo i migliori giovani.
La battaglia sui costi – ha affermato Michele Capè, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Milano – sui prezzi di aggiudicazione dei lavori di ingegneria, di architettura ed in generale in tutte le professioni, la facciamo a scapito dei giovani. Perchè alla fine, le grandi società di consulenza, di ingegneria, hanno la necessità di produrre utili e quindi gli sconti si ribaltano sul compenso dei più giovani che sono interessati ad imparare e a crescere. Andare a deupaperare il lavoro dei professionisti e delle società di ingegneria porta ad una fuga di cervelli verso un estero che, ho imparato a conoscere molto bene.
Il Nord Europa è un mondo lontano mille miglia dal nostro, in termini di compensi. Ad esempio se un giovane dovesse andare in Germania o in Scandinavia come prime opportunità lavorative si vedrebbe offrire il doppio o il triplo di quello che potrebbe sentirsi offrire in Italia. L’equocompenso non è un protezionismo delle società ma è un modo di garantire ai giovani un futuro qui in Italia”.
E sull’equocompenso è intervenuto anche Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano
“E’ necessario avere chiarimenti ulteriori da parte del Ministero perchè la ratio è assolutamente condivisibile, però oggi la normativa è un poco in contrasto con gli altri obiettivi vincolanti – ha affermato Pierfrancesco Maran, Assessore alla Casa e Piano Quartieri del Comune di Milano – che sono quelli del risparmio per l’Ente .
Credo che si debba andare verso l’equocompenso e non verso il risparmio ma le Pubblichje Amministrazioni devono essere tutelate perchè alla fine i controlli avvengono anche dopo e bisogna essere certi che chi firma abbia piena copertura rispetto alla strada indicata. Sul Nuovo Codice dei Contratti Pubblici è ancora prematuro e dunque conferenze come quella promossa dall’Ordine dei Geologi della Lombardia e dall’Ordine degli Ingegneri di Milano, sono positive”.
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