Nuoro: arrivano i primi frutti della collaborazione tra Centro sorveglianza anticoagulati e cardiologia dell’Ospedale San Francesco. Un altro passo in avanti per la sanità nuorese.
“Avevamo prefissato un obiettivo :ridurre la percentuale di pazienti affetti da fibrillazione atriale trattati con i vecchi farmaci inibitori della vit.K.” Lo ricorda il Dott. Mauro Pisano, direttore della Struttura Complessa Cardiologia-UTIC afferma. “Il passaggio ai “nuovi” farmaci, che poi nuovi non sono in quanto presenti da diversi anni nel prontuario farmacologico, porta grandi vantaggi ai pazienti, in termini di sicurezza e di efficacia”.
Trattare in maniera efficace questi pazienti è essenziale per la prevenzione del rischio tromboembolico. “Parliamo di riduzione del rischio di avere un ictus, una evenienza drammatica per il paziente. Ma anche per la famiglia del paziente e per l’intera società. Per diversi motivi sono presenti ancora troppi pazienti trattati in modo tradizionale, con un aumento esagerato del rischio di emorragie maggiori, soprattutto cerebrali. Passare alla terapia con anticoagulanti diretti, i cosiddetti nuovi anticoagulanti, garantisce meno interazioni farmacologiche con gli alimenti. Ma anche con farmaci assunti anche brevi periodi di tempo, risparmio di denaro pubblico, l’assenza dell’obbligo di eseguire prelievi ogni 2-3 settimane quando si è fortunati”.
Una nuova terapia
“Abbiamo già eseguito il cambio del farmaco in almeno il 40% di tutti i pazienti anticoagulati nella ASL di Nuoro. Entro i primi mesi del prossimo anno contiamo di lasciare in terapia con il “vecchio farmaco” solo quei pazienti che hanno una controindicazione alla “nuova terapia”. Questi pazienti hanno avuto dimezzato il rischio di stroke emorragico e migliorata la loro qualità di vita, oltre ad una aumentata protezione nei confronti dell’ictus. Non mi sembra un risultato da poco».
Qualora poi i pazienti dovessero avere un elevato rischio di ictus e un contemporaneo alto rischio di emorragia, situazione frequente tra i pazienti fragili, anziani con tante co-morbidità, l’opzione terapeutica è la chiusura dell’auricola sinistra, che abbatte il rischio di ictus senza necessità di assumere farmaci che aumentano il rischi emorragico, anche questa una procedura eseguibile nel nostro centro.
Anche questo è un segno della rinascita della sanità nuorese. Adeguarsi alle raccomandazioni scientifiche internazionali e stare al passo con le nuove terapie e fare lavoro di squadra, così come è stato fatto tra la Cardiologia e il Laboratorio analisi dell’Ospedale, con la Dott.ssa Maria Cristina Garau, Mereu e Pishbin, che hanno contribuito attivamente al successo di questa procedura.