Il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, ha firmato l’ordinanza di abbattimento dell’esemplare. La Lega antivivisezionista lombarda passa al contrattacco e annuncia la decisione di notificare il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di Trento contro “questa assurda condanna a morte”
“F36 non è mai stata problematica e non ha mai commesso aggressioni. Si è resa responsabile di un falso attacco lo scorso 30 luglio, quando due escursionisti l’avevano colta di sorpresa mentre dormiva con il suo cucciolo. In data 6 agosto si stava per avvicinare a una coppia che l’aveva messa in fuga gridando e agitando i bastoncini da trekking”, dichiara Gian Marco Prampolini, presidente Leal.“Ci auguriamo che il TAR possa accogliere il nostro ricorso e salvare la vita a F36”
La figura apicale della Lega antivivisezionista lombarda ha inoltre aggiunto che: “Nel decreto si giustifica il prelievo e l’uccisione di F36 con la motivazione che al Casteller non vi è spazio disponibile per altri orsi e che si vogliono evitare rischi di future aggressioni.
Si esclude inoltre che il radiocollare possa servire a prevenire le intenzioni del plantigrado che, secondo Fugatti, ha le ore contate. I nostri legali stanno provvedendo a notificare il ricorso al TAR di Trento contro questa assurda condanna a morte.
Se confermato il sospetto che è già stata radiocollarata, sarà facile raggiungerla ed ucciderla. Ci auguriamo che il Tribunale Amministrativo Regionale di Trento possa accogliere il nostro ricorso e salvare la vita a F36.
Opacità e strategie per cercare di uccidere più orsi e lupi possibile stanno caratterizzando l’azione della Giunta guidata da Fugatti, probabilmente quella con aspirazioni maggiormente stragiste nei confronti della fauna selvatica che il Trentino abbia mai avuto ad oggi”.
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