Già in vendita gli abbonamenti alle quattro serate di Red Valley Festival 2024. L’evento musicale di punta dell’estate olbiese alla sua seconda edizione, voluto dal rapper e producer Salmo, con oltre 100 mila presenze e lineup sempre più internazionali, ha aperto il nord Sardegna a un’accezione di eventi legati al turismo atipica – oltre i club patinati della Costa Smeralda e le sagre enogastronomiche – richiamando presenze da tutta l’isola e oltre.
Day 3
La seratona; arduo destreggiarsi. Pienone per Sferaebbasta e Black Eyed Peas, alternativa ai consueti party alcolici in spiaggia. I BEP sono il gruppo di punta di oggi, hanno appena suonato su un ridottissimo palco in Puglia e sono emozionati della quantità di genti accorse, dell’organizzazione, forse anche del fatto che da qualche parte nel Mondo siano ancora ritenuti nome di punta. Comunque giurano di essere increduli, così l’iconico Will.I.Am e soci non si risparmiano. Bellissima l’alchimia sul palco, nonostante la vocalist resti una sostituta meno carismatica di Fergie – pur brava, bella e accorta nel non ricalcarne le parti.Sottopalco il coinvolgimento col pubblico è alto, dal goliardico “It’s Britney, bitch!” scandito su schermo dall’eterna reginetta del POP all’interrogativo che ha reso celebre il gruppo: Where is the love?. Una bandiera dell’Italia è sventolata sul palco, finché il pubblico reclama i suoi quattro mori; prontamente sostituito il vessillo su richiesta del frontman, come omaggio, e aggiunge “Torneremo”. Pubblico entusiasta for a good good night.
Day 4
Tananai è sensibile nel protrarre la sua Tango e modesto quando non viene riconosciuto dalla Security all’accesso area Vip Lounge. Vuole vedersi il concerto dopo l’esibizione, cosa non comune tra i suoi colleghi.
Oggi si faranno davvero le 5 del mattino. J-Ax e Dj Jad in tenuta da PR di Milano Marittima e da gelataio – nota outfit perché AX lamenta il fatto che contrariamente a quanto gli si recrimini, non intende “fare il giovane”. Immancabile il discorso a sostegno della liberalizzazione della marijuana, consapevole del fatto che i giovani veri – dice – non necessitino dell’incoraggiamento di un boomer come lui nel reclamarla e propone successi vecchi e nuovi. Alcuni per l’epoca sembravano quasi predizioni, ma l’Italia è prevedibilissima – afferma. Cori e leggerezza con i sempre presi bene Articolo 31 prima della sexyness di Elodie. Qui è subito chiaro che le cose siano due: o Elodie vuole mantenere un’eleganza tutta pose ed è deconcentrata a livello vocale, oppure accusa una certa ansia da palcoscenico. La sua esibizione semplicemente non decolla. La cover di American Woman ha la grinta di quelle “paure che anche stavolta si avvolgono” su di lei – e infine ammette: “Siete tantissimi ed ero molto agitata”.
Il rapido cambio palco è per Paul Kalkbrenner che ci purifica nelle sacre acque dell’elettronica di qualità, ormai è un classico. Artisti della consolle: è qualcosa che in molti vorrebbero vedere più presente delle lineup del Red Valley. Più elettronica, più techno, cura crescente nelle grafiche – che pure hanno sfiorato alti livelli, insieme al multicam e a una regia luci raffinata, qui dominata da una una trama di laser verdi di contraltare alle altissime lingue di fuoco, su cui il festival non lesina.
Kalkbrenner si assorbe meglio sotto cassa ed è così che ci prepariamo alla chiusura. Ma “Non doveva essere solo un dj set?” confabula qualcuno insieme al barista – “Eh, ma lui… si sa!” – commenta quello compiaciuto, sottintendendo sorprese in grande nella performance di Salmo, con un vero e proprio concerto che ha tirato fino alle 4:30 del mattino.
La sprezzante 90 minuti apre il live, una comparsata del suo alter-ego Dj Treeplo in parrucca platino scimmiotta i playback. Un breve stop tecnico della consolle si risolve con un beatbox freestyle. The Island diventa inno, la dedica intimista Marla chiude il concerto. Immancabile la bandiera sarda è sventolata con appartenenza da Salmo, fino a includere idealmente il proprio volto tra quello dei quattro mori.
Il padrone di casa si è spinto ben oltre il “Bevi questo, fuma quello, tira questo” di chi esce di casa per imitare il divertimento; l’augurio è che si finga sempre meno grazie ad eventi che disinneschino lo schema della noia nell’intrattenimento isolano.
La terza edizione realizzerà l’identità definitiva del Red Valley Festival e confermerà il bisogno di eventi musicali di richiamo nell’estate sarda. Sì può fare.
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A cura di Tiziana Elena Fresi