Sardegna- Prezzo latte di pecora, nei momenti positivi bisogna pensare al futuro per mantenere a lungo il movimento positivo- le proposte del centro studi agricoli
Centro studi agricoli/aic – prezzo latte di pecora e pecorino romano dop- tore piana: il consorzio della dop ripresenti urgentemente il piano regolazione dell’offerta e chieda al ministero l’approvazione rapida del nuovo disciplinare di produzione del pecorino romano dop. la regione si attivi per rilanciare le altre due dop: fiore sardo e pecorino sardo e incentivi la ricerca sulla selezione pecora razza sarda.
Sardegna- Prezzo latte di pecora. Le proposte del centro studi agricoli
In un momento molto positivo per il prezzo del latte di pecora, con quotazioni che superano 1,5 euro litro e in alcune realtà cooperative superano i 2 euro litro, ci si ritrova contemporaneamente nello stesso tempo un momento molto delicato, per il prezzo del latte di pecora, le cui oscillazioni sono sempre più legate unicamente al prezzo del Pecorino Romano DOP, vi è la necessità, secondo il parere di Tore Piana Presidente del Centro Studi Agricoli, di adottare urgentemente misure a protezione, consentite dai regolamenti UE e da sempre applicate dalle maggiori DOP dei formaggi, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano. Oggi in Sardegna dal 2019 manca il Piano di Regolazione dell’Offerta del Pecorino Romano Dop, fu proposto dallo stesso Consorzio della DOP, ma durante l’iter di approvazione, per una serie di osservazioni e considerazioni, non fu approvato.
Quindi in questi 4 anni le produzioni sono state senza una autoregolamentazione, e per una serie di fattori straordinari, la protesta dei Pastori, la maggiore qualità delle produzioni, la ricerca di nuovi mercati e di nuovi segmenti, come il settore dei piatti pronti, azioni promosse dallo stesso Consorzio PR DOP, ha permesso di raggiungere quantità di consumi e prezzi, inimmaginabili sino a poco tempo fa.
Il Pecorino Romano DOP è così salito nella quotazione di Euro 14,20/ 14,50 al Kg superando di molto il Parmigiano Reggiano. Oggi le produzioni del Pecorino Romano DOP, dai 280 mila Ql sono salite ai 366 mila Ql nella stagione 2023 appena conclusa ed il prezzo ha iniziato a ribassare sino alle quotazioni di oggi dei 12,95 euro al Kg, un ribasso tecnico e anche fisiologico, di oltre 1,25 euro al Kg, ma che non deve trovare indifferenti e impreparati tutti gli attori della filiera. Ecco che, secondo il parere di Tore Piana, oggi occorre mettere in sicurezza i vantaggi raggiunti e per farlo, dovrebbero essere adottate misure chiare e nel rispetto delle Leggi e dei regolamenti UE.
Si dovrà adottare il Piano di Regolazione dell’Offerta 2023/2026 , si dovrà applicare il nuovo disciplinare della produzione, dove fu votato dall’assemblea dello stesso Consorzio PR DOP di utilizzare il solo latte prodotto dalle pecore di razza Sarda ( per la Sardegna), la ripresa della ricerca genetica a favore della razza di pecora Sarda ed infine l’attuazione di misure idonee alla valorizzazione delle altre due DOP ( Fiore Sardo e Pecorino Sardo).
Oggi, continua Tore Piana, il Consorzio Pecorino >Romano, dovrà richiedere urgentemente al Ministero l’approvazione del nuovo disciplinare approvato e la riproposizione del nuovo Piano dell’offerta, mentre alla Regione Sardegna, spetta attuare linee guida per favorire la ricerca per il miglioramento della pecora di razza sarda e introdurre strumenti per incentivare produzioni nelle altre due DOP, è inimmaginabile tenere a meno di 19 mila Qli il Fiore Sardo e meno di 7 mila Qli il Pecorino Sardo Dop.
In settimana scriverò una lettera al Presidente del Consorzio Pecorino Romano e all’Assessore all’agricoltura, affinché prendano in esame queste osservazioni del Centro Studi agricoli. Oggi con l’aumento del costo del denaro, un’inflazione crescente e una minor consumo di formaggi dai costi elevati, sono campanelli di allarme da non sottovalutare, conclude Tore Piana.