Tortolì (NU): anni di maltrattamenti fisici e psicologici, violenze sessuali, minacce contro la compagna e madre di suo figlio. Condannato definitivamente e arrestato.
Nella giornata di sabato 23 settembre 2023, i Carabinieri della Stazione di Tortolì e i colleghi della Compagnia di Lanusei hanno eseguito un ordine di carcerazione a carico di un 32enne marocchino, da anni residente a Tortolì, a seguito della condanna definitiva emanata dalla Corte d’Appello di Cagliari per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo si era reso responsabile, dal 2011 al 2020, di una lunga serie di maltrattamenti fisici e psicologici ripetuti nel tempo, posti in essere con violenza e per futili motivi in danno della ex compagna e in presenza del figlio minore.
I Carabinieri, alla fine del mese di novembre 2020, dopo avere rassicurato la donna ed averle fornito tutte le informazioni utili circa le misure contro la violenza nelle relazioni familiari previste dall’ordinamento giuridico (Codice Rosso), erano intervenuti affinché la donna riuscisse immediatamente ad allontanarsi dal marito ed infatti la medesima, giunta all’esasperazione e per evitare ulteriori aggressioni, aveva lasciato l’abitazione.
I precedenti
Il 18 dicembre 2020, l’uomo veniva arrestato dagli stessi Carabinieri di Tortolì e sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.
Nel frattempo il Tribunale per i Minorenni di Cagliari aveva sospeso all’uomo la responsabilità genitoriale sul figlio minore disponendo l’allontanamento del medesimo dalla casa familiare con divieto di avvicinamento a distanza inferiore a 200 metri dalla donna e dal minore e dai luoghi da questi abitualmente frequentati.
Nel mese di gennaio 2021, il Tribunale di Lanusei aveva sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari.
L’arma dei Carabinieri è da sempre vicina alla gente, oggi anche con strutture ed idonee stanze “ROSA” adibite ad hoc ed invita a denunciare e a segnalare sempre situazioni che possano essere indici di questi gravi fatti, proprio per la difficoltà delle vittime ad uscire dalla morsa dei loro persecutori.
Per altre notizie clicca qui