A Sini la storia dell’anarchico Pinelli
Una storia di mezzo secolo fa.
La storia di un anarchico, che rivive nei ricordi di sua figlia.
A Sini la storia dell’anarchico Pinelli
Sabato 7 ottobre la casa di Ziu Modestinu a Sini, di fronte alla piazza Eleonora, ospiterà un incontro, che avrà come protagonista Claudia Pinelli, figlia di Pino Pinelli. L’iniziativa culturale, intitolata “Breve vita dell’anarchico Pino Pinelli” è stata organizzata dall’amministrazione comunale, diretta dal sindaco Biagio Atzori con la collaborazione della Biblioteca Gramsciana e del Consorzio turistico Due Giare.
“Era la notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969 quando il ferroviere anarchico e partigiano Giuseppe Pinelli, detto Pino, moriva a 41 anni precipitando da una finestra della questura di Milano, dove era trattenuto per accertamenti dopo l’esplosione della bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano”, ha ricordato Giuseppe Manias, della Biblioteca Gramsciana, “la conversazione con Claudia partirà da quel fatidico 1969 e per arrivare al 2009, quando il Presidente Giorgio Napolitano lo definì <la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana>”. Nella storia di Giuseppe Pinelli raccontata in modo inedito dalla figlia Claudia si entra gradualmente in una storia complessa e intricata.
“Una storia apparentemente piccola diventata parte della Storia del Paese”, ha aggiunto Manias, “Per chi già conosce questa storia, il racconto della figlia permette di esplorare, insieme al contesto politico, anche quello emotivo, familiare e dunque più intimo. Il racconto della tragedia umana dell’anarchico , sullo sfondo la strage di Stato di che cambiò l’Italia e aprì la stagione della cosiddetta strategia della tensione fatta di trame oscure, depistaggi e false verità. Si racconta la morte di Pinelli, ma soprattutto la vita, e la storia di una donna, Licia, che ha lottato tutta la vita per rendere giustizia al marito”.
Il presidente del Consorzio Due Giare Lino Zedda ha chiuso: “Un’altra bella serata culturale in un territorio, che ha sempre voglia di confrontarsi e di crescere”.