A Torino manganellate a cuor leggero agli studenti inermi che esprimevano il loro dissenso al premier Meloni…
Ada P., la ragazza simbolo delle proteste di Torino: “Hanno mandato i poliziotti a picchiarci Meloni sbaglia, in piazza tanti studenti”La protesta contro Meloni finisce in cariche e tafferugli. Secondo i sindacati dei poliziotti i manifestanti volevano sfondare il cordone. Alcuni video suggeriscono un uso quanto meno spensierato della violenza da parte degli agenti.
Una mattinata di scontri a Torino. Le cariche della Polizia nei confronti dei manifestanti che protestavano contro Giorgia Meloni diventano un caso e alimentano la polemica tra governo e opposizione. Dalla parte dell’esecutivo si schierano i sindacati di polizia, pronti a ergersi a difesa dei colleghi che hanno caricato i manifestanti. Questi ultimi, la maggior parte giovanissimi, protestavano al grido di “Meloni non sei la benvenuta”. Tra gli studenti, c’era qualche manifestante (poco) più grande, qualche bandiera dei No Tav e qualche esponente del centro sociale Askatasuna. Una protesta movimentata, ma a quanto viene raccontato dai presenti, non così violenta da meritare cariche a bruciapelo. Che, invece, ci sono state. Lo testimoniano i video e i racconti di chi era in piazza: “Sin dall’inizio si percepiva molta tensione, non ho mai visto così tanta polizia”, racconta ad HuffPost una giovane che ha partecipato al corteo.
Ma cosa è successo? La premier era nel capoluogo piemontese per intervenire al festival delle Regioni. Ad attenderla dei contestatori che hanno messo in scena quella che è la prima vera manifestazione di piazza di questo autunno contro il governo. I manifestanti non erano più di 200, scrivono le cronache locali. “Tutti giovanissimi, per lo più studenti”, ci viene raccontato dalla testimone.
I ragazzi, a volto scoperto, protestavano principalmente per il diritto allo studio: “Si procedeva camminando velocemente e ciò potrebbe aver esacerbato gli animi – prosegue il racconto – abbiamo sentito a un certo punto a un poliziotto dire ‘state attenti, che cercano di entrare da tutte le parti”. La carica più lunga, ci viene ancora raccontato, si è verificata non lontano dai padiglioni dove si svolgeva l’evento con Meloni. Una parte dei manifestanti e poliziotti si sono trovati vis a vis sotto i portici: “Alcuni dei ragazzi che partecipavano alla protesta sono rimasti bloccati da un numero molto elevato di agenti – spiega ancora la manifestante – per tanto tempo. Faceva molto caldo e c’era chi si stava sentendo male”.