“Forte preoccupazione per la perdita di 42 autonomie scolastiche per gli anni 2023- 24”, dichiara il Consiglio delle Autonomie locali
“Bene razionalizzare le autonomie scolastiche ma lo si faccia con un metodo e un percorso definito che coinvolga i territori, senza decisioni unilaterali calate dall’alto e tagli drastici“: questa la posizione della seconda commissione del Consiglio delle Autonomie locali (Lavoro, cultura e formazione professionale), riunita questa mattina a Cagliari e presieduta da Giampietro Murru.In tutta l’Isola, con le nuove disposizioni, le direzioni scolastiche passerebbero dalle attuali 270 a 228 (diminuzione ripartita in base alle province e alle città metropolitane). Quanto previsto dal Piano straordinario di rigenerazione della capacità amministrativa del sistema unico regionale della pubblica amministrazione (in attuazione dell’art. 11 della legge regionale 29 maggio 2007 e del decreto interministeriale del 30 giugno 2023 governo) “dà vita a una diminuzione inaccettabile”, dichiara senza giri di parole il CAL.
“È preoccupante si stia continuando a smantellare, oltre alla Sanità, anche la Pubblica Istruzione.
Il piano di ridimensionamento scolastico è stato stilato senza coinvolgere gli enti locali. Ma il paradosso è che l’onore di comunicare queste decisioni ai cittadini ricade proprio sui sindaci.
Occorrono parametri diversi che tengano conto della condizione di insularità della Sardegna, delle difficoltà di accessibilità, della mancanza di servizi, dello spopolamento, dell’abbandono scolastico e della forte denatalità”, ha evidenziato il Consiglio delle Autonomie Locali.
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