Edizione 2024 della Guida ai ristoranti d’Italia
Edizione 2024 della Guida ai ristoranti d’Italia. Il Ristorante Zerostelle di Gallipoli, ospitato al primo piano del panoramico Hotel Bellavista Club, entra nella prestigiosa edizione 2024 della Guida ai ristoranti d’Italia ILGOLOSARIO essendo stato valutato con l’alto giudizio del Faccino Radioso, che rappresenta la piena soddisfazione per gli ispettori.
Allo Chef Onofrio Terrafino, delegato Eurotoques per la Puglia, che coordina la brigata inclusiva nell’elegante cucina a vista, Paolo Massobrio e Marco Gatti, storici ideatori della Guida.Consegneranno il riconoscimento durante cerimonia del Faccino Radioso sul palco di Golosaria il giorno lunedì 6 novembre alle ore 13,30 all’Allianz MiCo di FieraMilanocity.
Il GattiMassobrio giunge alla nona edizione con segnalazioni giudicate con i faccini più o meno sorridenti, con l’apice del “Faccino radioso” e la sublimazione della “Corona”.
La Guida interagisce col web (IlGolosario.it) e l’app, per gli aggiornamenti continui di Marco Gatti e Paolo Massobrio e dei 95 collaboratori sparsi su tuto il territorio nazionale.
Ecco le caratteristiche più interessanti: anzitutto l’interazione con il web. Ogni regione reca un QR code che porta alle pagine corrispondenti sul portale ilgolosario.it.
Aggiornate in tempo reale. Cambia anche lo stile: una breve descrizione dell’atmosfera e della storia del locale, l’elenco dei piatti che hanno colpito di più gli ispettori.
Ma a caratterizzare Il Gatti Massobrio anche la veste grafica che rende immediate una serie di informazioni sul locale, che spaziano dalla possibilità di pernottamento alla presenza di un posteggio.
Dall’accoglienza degli animali alla presenza di una spa, dai tavoli all’aperto alla possibilità di accogliere un animale fino all’icona che indica il locale aperto al domenica sera.
I due autori col Papillon dichiarano così la loro filosofia: “L’idea di raccontare sia le migliori trattorie sia i migliori ristoranti, che hanno tipologia di offerta diversa.
Detto questo annotiamo un’altra sostanziale differenza, che è la rinuncia a inseguire sempre le stesse tavole gourmet, piuttosto costose e talvolta curiosamente omologate sui medesimi piatti”.