Festa del Cinema di Roma edizione 2023
Festa del Cinema di Roma edizione 2023 tre film Made in Sardegna: il ritorno di Peter Marcias al cinema documentario, l’opera prima di Ivana Gloria e l’animazione di Carolina Melis, insieme al team dell’Olbia Film Network ad Alice nella Città.
Saranno tre i film Made in Sardegna che arriveranno a Roma in occasione delle nuove edizioni della Festa del Cinema di Roma e di Alice nella città. Festa del Cinema di Roma edizione 2023.Sezione parallela della manifestazione, dedicata ai giovani, al talento e agli esordi nella settima arte.
Il nuovo documentario del prolifico regista sardo Peter Marcias su un secolo di lotte per il lavoro in selezione ufficiale al festival; l’opera prima di Ivana Gloria sul mito ovidiano di Dafne in apertura di Alice nella Città.
E un corto di animazione di Carolina Melis sui nostri ulivi millenari e la storia della Sardegna come evento speciale ad Alice nella Città.
La Sardegna approderà prima al MIA, al Mercato Internazionale dell’audiovisivo, in cui non mancherà il lavoro di semina e promozione della Sardegna Film Commission della Regione Sardegna.
Impegnata a presentare i nuovi traguardi del progetto speciale NAS Nuova Animazione in Sardegna con il panel di apertura del mercato in cui si parlerà dei protocolli green applicati alla animazione insieme a Cartoon Italia.
E ad Ecomuvi; agli sviluppi dell’animazione 2D con la partnership di Toon Boom e alla finalizzazione dei lungometraggi finanziati con la legge regionale sarda.
Oltre alla sinergia con il team dell’Olbia Film Network alla creazione del primo mercato internazionale dedicato al cortometraggio insieme ad Alice nella Città.
Uomini in marcia di Peter Marcias
Uomini in marcia è il nuovo film di Peter Marcias che debutterà in anteprima mondiale alla 18° edizione della Festa del Cinema di Roma all’Auditorium Parco della Musica.
Un film importante che raccoglie cento anni di lotte per il lavoro in Italia. Uno sguardo indietro, al recente passato, per marciare insieme a chi ha combattuto e difeso un diritto, vitale e fondamentale.
Oggi sempre più negato e svilito nel suo significato etico: quello al lavoro e alla sua dignità. Voci di lotta, interviste, riflessioni vibrano nel magma fluttuante delle immagini di repertorio.
A ricordarci che la storia siamo noi.
Insieme alle testimonianze di Ken Loach (inflessibile narratore della working class) e di Laurent Cantet (autore dallo sguardo veramente incisivo che osa temi durissimi come lo scontro sociale e generazionale insieme).
E alle voci di Peppino La Rosa, Giampaolo Puddu, Bruno Saba, Antonello Cabras, Salvatore Cherchi, la voce narrante principale è di Gianni Loy.
Professore di diritto del lavoro all’Università di Cagliari dal 1975 al 2014, scrittore e poeta.
Clorofilla di Ivana Gloria
È la natura l’unico luogo sicuro di Maia, protagonista del film Clorofilla, opera prima di Ivana Gloria, che verrà presentata in Concorso nel Panorama Italia della Selezione ufficiale di Alice nella città.
Prodotto da Albedo Production di Cinzia Salvioli e DO Consulting & Production di Daniele Orazi, scritto da Marco Borromei, Clorofilla adatta il mito ovidiano di Dafne attraverso la metamorfosi di Maia.
Ragazza di città dal sangue e dai capelli verdi, con fiori indaco che le crescono in testa.
Teo è il giovane che vive da solo nel suo casale immerso in un aranceto. Le due solitudini si incontrano, si mescolano e si comprendono.
Nascono profumi unici e un sentimento profondo, che aiuterà Maia a compiere la sua mutazione in Natura. Tutto è cangiante.
Le pietre che suonano di Pinuccio Sciola, la “linfa sonora” che attraversa tutto il film, la natura – magnificamente solitaria ma per niente isolata – che diventa umana e viceversa.
Questa ventunesima edizione di Alice nella città si declina al femminile con una linea dedicata alle opere che pongono le donne al centro dello storytelling.
E sono molte le donne coinvolte in Clorofilla, a partire dalla regista Ivana Gloria che commenta: «spero di aver dato vita a un racconto dallo sguardo femminile che pone l’attenzione su Maia.
Una ragazza che rifugge sé stessa, inconsapevole ma forte.”
Ozzastru di Carolina Melis
Anche “S’Ozzastru – The millennial tree” è stato selezionato al film festival di Roma Alice nella città.
Si tratta di un cortometraggio di animazione prodotto dalla Nical Films in collaborazione con il team del New Animation in Sardegna.
E con il grande supporto della Fondazione Sardegna Film Commission e della Regione Sardegna.
Una storia epica che racconta il rapporto conflittuale tra natura e umanità, che fa riflettere sull’importanza della sostenibilità ambientale.
La natura può vivere millenni senza l’aiuto dell’umanità, quest’ultima non può vivere senza la natura;
E’ un dovere salvaguardarla. Coinvolti nella realizzazione anche i compositori Sebastiano Dessanay e Claudia Aru.
La Regione Sardegna
«L’orgoglio per i risultati conseguiti dal nostro Cinema grazie al lavoro sinergico dei talenti e della nostra Film Commission non fa che accrescere di anno in anno.
Sono sempre di più i film sardi che si distinguono per originalità, creatività ed espressività, conquistando il cuore del pubblico.
Dichiara l’assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Andrea Biancareddu. –
La Regione Sardegna continua con convinzione a sostenere l’investimento nel comparto cinematografico e audiovisivo, ormai indispensabile non solo per la valorizzazione del nostro patrimonio.
Ma anche per la sempre più affinata capacità di creare lavoro, ambendo all’alta specializzazione di professionisti e istituzioni.
Qui a Roma il regista Peter Marcias ci sorprenderà ancora una volta con un film dedicato ai lavoratori e ai loro diritti, vedremo anche la grazia nell’arte illustrata ed animata di Carolina Melis.
E siamo felici che una giovane regista come Ivana Gloria abbia trovato la sua “casa espressiva” in Sardegna, proprio per l’opera prima.
Ho sempre creduto che il cinema sia un mezzo fondamentale di crescita oltre che di espressione, formazione, comunicazione e sviluppo socio-economico di tutta l’isola e di chi la sceglie come propria casa.
W il cinema, W la Sardegna!».