Dalla Regione Lazio la proposta di legge che riconosce un contributo per l’acquisto di protesi tricologiche alle donne e agli uomini che soffrono di alopecia secondaria transitoria o permanente a prescindere dalla causa, sia essa derivante cioè da patologie oncologiche, sistemiche o dermatologiche o conseguente a chemioterapia e radioterapia e nei casi di alopecia areata per interventi di dermopigmentazione della zona sopraccigliare, infracigliare e di zone di cuoio capelluto.
Una buona notizia della quale Tricostarc Onlus, a nome di tutti i pazienti e le associazioni che si occupano di patologie tricologiche, ringrazia l’Assessore regionale al Personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed Enti locali della Regione Lazio, On. Prof. Luisa Regimenti.
Finalmente una proposta di legge a favore dei pazienti tricologici
Roma, 18 ottobre 2023 – L’attesa proposta di legge è stata presentata lunedì scorso, 16 ottobre, presso la Sala Tevere della Giunta regionale del Lazio dall’Assessore regionale al Personale, Sicurezza urbana, Polizia locale ed Enti locali della Regione Lazio Luisa Regimenti, e dai consiglieri regionali di Forza Italia Giorgio Simeoni, Marco Colarossi e Roberta Della Casa. Hanno sottoscritto il testo anche i consiglieri Fabio Capolei e Cosmo Mitrano di Forza Italia, Nazzareno Neri dell’Udc e Mario Luciano Crea della Lista Rocca. Era presente, tra gli invitati da Tricostarc Onlus, la Dott.ssa Carolina Casini, consigliere regionale della Croce Rossa italiana e medico.
Fino ad oggi la Regione Lazio, pur riconoscendo alcuni contributi per l’acquisto di parrucche, demanda alle Asl l’onere di soddisfare le domande, situazione che spesso causa disomogeneità di prestazioni nelle diverse aree. Il Disegno di legge, denominato “Contributo a sostegno di dispositivi per contrastare gli effetti psicologici dell’alopecia secondaria derivante da patologia accertata o conseguente a terapia farmacologica e istituzione della banca dei capelli” ha l’obiettivo di centralizzare le procedure amministrative di recepimento delle domande e di erogazione dei contributi e amplia i beneficiari della disposizione, introducendo diverse patologie, non limitando il servizio alla sola protesi tricologica, considerando piuttosto tutti gli interventi di contrasto alla alopecia secondaria di volto e cuoio capelluto.
Nella proposta di legge si prevede che il contributo sia assegnato solo quando la patologia è accertata da medici specialisti e sarà pari all’80% della somma sostenuta dall’utente al netto dell’Iva e comunque mai superiore a 250 euro. Naturalmente, vi sarà un limite di reddito e il contributo sarà garantito solo a coloro che non superano i 50mila euro di ISEE mentre con ISEE inferiore a 20mila euro il contributo è pari al 100%. La legge stanzia 300mila euro per gli anni 2023, 2024, 2025 per i beneficiari.
Il disegno di legge prevede inoltre l’istituzione di una Banca dei capelli presso la Direzione Salute che coinvolga enti del terzo settore e soggetti di diritto privato come associazioni operanti nell’assistenza e sostegno al malato, imprese produttrici di dispositivi tricologici, parrucchieri.
«L’alopecia secondaria è una condizione che mette a dura prova i pazienti e le loro famiglie in quanto ha un grave impatto non solo sul corpo del paziente, ma anche sulla sfera psicologica e relazionale della persona. È importante sottolineare il cambio di paradigma di questa legge che nasce nella consapevolezza che bisogna curare la persona con la malattia e non soltanto la malattia. Oggi compiamo un passo avanti importante: semplifichiamo le procedure per ottenere il contributo per acquistare protesi tricologiche che non sono un vezzo ma, in molti casi, l’unico mezzo per riappropriarsi della quotidianità perduta», sottolinea l’Assessore Regimenti. «L’auspicio è che questo disegno di legge sia solo un primo passo di un percorso che dovrà portare al riconoscimento sociale e istituzionale dell’Alopecia per garantire ai pazienti e alle loro famiglie un miglioramento della qualità di vita e di benessere, affinché questa patologia sia inserita nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e nel Patto per la salute», conclude l’Assessore.
Ad oggi il contributo per i pazienti oncologici è già previsto e la Consigliera Roberta Della Casa, prima firmataria della proposta di legge ha detto: “Oggi i contributi vengono erogati ai cittadini dalle singole Asl, ma con la nostra proposta intendiamo centralizzare la procedura per l’erogazione delle risorse per non creare disparità tra i cittadini, e soprattutto crediamo sia giusto estendere la platea dei beneficiari”, ha aggiunto. “In tal senso, sarà molto importante l’istituzione della Banca dei capelli, un progetto nel quale intendiamo coinvolgere gli enti del terzo settore, i singoli cittadini e le imprese di settore, per creare una rete a sostegno delle persone che hanno bisogno di aiuto e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Ringrazio l’associazione Tricostarc Onlus, da anni impegnata in questo ambito, che ci ha dato un prezioso contributo nella elaborazione di questa proposta di legge», ha concluso Della Casa.
Invitato proprio da Tricostarc Onlus alla conferenza stampa anche il Prof. Daniele Campo, Docente di Tricologia presso l’Università Vanvitelli di Napoli, e docente al Master in Scienze Tricologiche al Careggi di Firenze, che è intervenuto sui disagi psicologi causati dall’alopecia areata. Il professore ha mostrato un prezioso libro, Nosologia Methodica, François Boissier de Sauvages de Lacroix, Pagina 321 del II Volume, un libro scritto in latino del 1763 dove compare per la prima volta il termine alopecia areata. A seguire, la Dott.ssa Carolina Casini ha ribadito l’importanza della donazione dei capelli, progetto ideato dalla Tricostarc Onlus.
«Chi é affetto da Alopecia, sia essa transitoria, come ad esempio quella derivante dagli effetti collaterali generati dalla salvifica cura chemioterapica, sia essa permanente causata per lo più da patologie autoimmuni e da altri fattori, vive un disagio profondo perché essa stravolge i canoni estetici tradizionali e anche quelli personali. Non ci si riconosce più. La tricologia solidale nasce per garantire a tutti di avere i capelli. La malattia, anche quando non espone al rischio di vita, lentamente ti fa morire dentro. Per questo é essenziale rendere sempre più accessibili le protesi tricologiche. Spero che questa proposta di legge faccia da apripista anche per le altre regioni d’Italia», ha detto Giusy Giambertone, Docente di Tricotecnica al Campus Bio-Medico di Roma, al Master in Scienze Tricologiche al Careggi di Firenze e all’università Luigi Vanvitelli di Napoli e presidente della Tricostarc Onlus.