Giustizia per Bambotto
Giustizia per Bambotto: una petizione per il cervo mascotte di Pecol. Una petizione indirizzata al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, chiede giustizia per l’uccisione del cervo Bambotto, uccisione che ha causato grande sdegno e turbamento nella comunità.
“Il cervo Bambotto, amatissimo dai cittadini di Pecol in provincia di Belluno, è stato ucciso a fucilate da un cacciatore di 23 anni – si legge nella petizione lanciata dall’associazione Meta Parma– La legge attuale sulla caccia e il calendario venatorio della Regione del Veneto gli hanno consentito di uccidere Bambotto, un cervo cresciuto insieme ai cittadini del luogo e che mangiava dalle loro mani.
Bambotto era la mascotte del paese, tutti lo amavano, tutti tranne il cacciatore che gli ha sparato! Bambotto aveva sette anni, e come la sua mamma si fidava degli umani.
La sua mamma si chiamava Minerva, anche lei era amatissima da tutti i cittadini e probabilmente ha fatto la stessa fine di Bambotto.
Per i cittadini che amavano Bambotto, e per tutti i cittadini di buon cuore, la sua uccisione è un grande dolore e sono tante le persone che stanno protestando.
La legge purtroppo permette ancora la caccia, nonostante la contrarietà della maggioranza dei cittadini, e Bambotto è stato ucciso “legalmente”, legalmente ma ingiustamente!
Vogliamo giustizia per Bambotto! La sua uccisione ha danneggiato tutta la comunità, e qualcuno, che sia il cacciatore o chi gli ha concesso di poter sparare e uccidere Bambotto, dovrà rispondere per danni morali.
Giustizia per Bambotto! Basta caccia!”.
L’uccisione di Bambotto è stata giustificata dalle associazioni dei cacciatori dichiarando che Bambotto era diventato aggressivo, dichiarazione decisamente contestata dagli attivisti di Meta Parma:
“Bambotto era un cervo dolcissimo e non era affatto aggressivo, come si vede benissimo da tutti i video pubblicati in rete e dalle numerose testimonianze dei cittadini che lo conoscevano.
Come al solito, i cacciatori inventano scuse per uccidere gli animali, esattamente come sta succedendo anche agli orsi, ai lupi e ai cinghiali.
E questa non è forse una truffa ai danni degli animali e di tutte le persone che li amano? Esprimiamo piena solidarietà nei confronti di tutti i cittadini di Pecol che amavano Bambotto e lo accudivano, dando prova di grande umanità.
La caccia è un danno da abolire: uccide gli animali e spezza il cuore delle brave persone.”