Il crogiuolo: Mondo Eco, festival di letteratura, IV edizione: venerdì 3 novembre, per il panel Teatro, il convegno nazionale VERSUS. TEATRO/EDITORIA – Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università di Cagliari, Aula Magna “Motzo”, ore 9.30 – 13 / 16 – 19
Mondo Eco, il festival letterario organizzato da Il crogiuolo, giunge quest’anno alla quarta edizione, associando il tema della sostenibilità, come sempre declinato in tutti i suoi aspetti, ecologico, sociale, culturale e politico, a quello del mare.
Il crogiuolo: Mondo Eco, festival di letteratura, IV edizione
“Il mare è metafora degli abissi dell’animo umano con le sue inquietudini e contraddizioni”, spiega Rita Atzeri, direttrice artistica del festival. “Il mare è metafora con i suoi flussi opposti di conflitti e guerre, come quelle che continuiamo a vivere nel quotidiano delle relazioni interpersonali e tra Stati e Nazioni. Il mare – continua – è il luogo del viaggio, viaggio della speranza per troppi che non giungono alla meta. Il mare è anche metafora dello sconfinare di conoscenza e sentimenti: il Mare Magnum”. E in questo mare magnum, nella prima parte del festival, che si svolgerà a Cagliari dal 30 ottobre al 5 novembre, con puntate a Sant’Anna Arresi, Ogliastra, Quartucciu, Sinnai e Sassari con diversi appuntamenti, naviga anche uno dei panel della rassegna, quello dedicato al teatro. Una giornata di studi in cui interverranno studiosi ed esperti, accompagnata dall’immersione e scoperta dei libri di Mario Faticoni, Alessandro Serra e Marco Martinelli.
VERSUS. Teatro/Editoria è il titolo di questo convegno nazionale nato da un’idea del critico teatrale Walter Porcedda, sviluppata insieme a Roberta Ferraresi, docente in Discipline dello spettacolo dell’Università di Cagliari e la compagnia teatrale Il crogiuolo. Il convegno è patrocinato dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università di Cagliari e si svolgerà venerdì 3 novembre nell’Aula Magna “Motzo” del Campus Sa Duchessa (Corpo Centrale, 2° piano, via Is Mirrionis 1).
Il programma
L’incontro – a cui prenderanno parte studiosi e studiose, critici teatrali, operatrici e operatori teatrali, editori e teatranti – si articola in due tempi: la mattina, dalle 9.30 alle 13, è dedicata al confronto fra teatro ed editoria e si sviluppa tramite una serie di interventi degli esperti di settore; nel pomeriggio, dalle 16 alle 19, verranno presentati i volumi attraverso dialoghi con gli autori presenti.
Sessione della mattina
Nella sessione della mattina (dalle 9.30), introdotta e coordinata da Roberta Ferraresi, interverranno:
Guido Di Palma, dell’Università La Sapienza di Roma, docente di Storia del teatro e storia della regia, con “Tattiche di sopravvivenza. ‘Biblioteca Teatrale’ e l’editoria accademica”;
Debora Pietrobono, responsabile ufficio stampa di Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro Nazionale (dal 2022 cura, insieme a Sergio Lo Gatto, la collana editoriale Linea pubblicata da ERT e Luca Sossella editore), con “Di carta in carta, scritture sceniche e drammaturgia tra ricerca, editoria e istituzioni”;
David Beronio e Clemente Tafuri (AkropolisLibri – Teatro Akropolis), con “L’azione editoriale e il conflitto tra arte e cultura”. Teatro Akropolis viene fondato nel 2001 da Tafuri e Beronio, ponendosi da subito lo scopo di promuovere la ricerca nelle arti performative e in particolare lo studio delle origini preletterarie del teatro;
Luca Sossella, con “Competenza e competizione”. Sossella ha fondato nel 2000 Luca Sossella editore, progetto editoriale che mette insieme docenti, studiosi e ricercatori con l’obiettivo di superare la pratica disgiuntiva del sapere che separa, di selezionare quindi testi di autori e autrici che sappiano cogliere le connessioni, collegando la biologia e la fisica, la cosmologia e la filosofia, la sociologia dei media e l’intelligenza artificiale, la semiologia con l’informatica;
Mattia Visani, con “…e magari un giorno pubblichi i Nobel”. Diplomato al Teatro Stabile di Torino e laureato in Lettere all’Università di Bologna, è l’ultimo autore della prestigiosa Ubulibri di Franco Quadri, ha fondato e dirige la casa editrice Cue Press;
Alessandro Toppi, giornalista, direttore responsabile de La Falena, semestrale di critica e cultura teatrale (anche redattore di “Hystrio”, trimestrale di teatro e spettacolo, e collaboratore di La Repubblica – Napoli) e direttore del webmagazine culturale Il Pickwick.it, interviene con “Per una scrittura che resti: La Falena, una rivista cartacea”;
Le conclusioni saranno affidate ad Andrea Porcheddu, dramaturg del Teatro Nazionale di Genova. Critico teatrale, giornalista, studioso, collabora con diverse testate giornalistiche on line e cartacee (“L’Espresso”, “glistatigenerali.com”, “Che-fare.com”, “Lettre International”, “Radio3 Rai”).
Sessione pomeridiana
Nella sezione pomeridiana (dalle 16) interverranno:
Mario Faticoni, attore e regista storico del teatro in Sardegna, che presenta “Un delitto fatto bene – Misfatti, applausi, utopie del teatro in Sardegna”, in dialogo con Walter Porcedda;
Alessandro Serra, regista teatrale e drammaturgo, premio Ubu per lo spettacolo Macbettu, per “La Tempesta – dal testo alla scrittura di scena”, edito da Luca Sossella. Interviene Alessandro Toppi, modera Roberta Ferraresi;
Marco Martinelli, regista teatrale e cinematografico, uno dei fondatori del Teatro della Albe di Ravenna, che parlerà del suo “Coro”, edito da AkropolisLibri, in dialogo con David Beronio e Clemente Tafuri. Modera Walter Porcedda.
Dalle 18 alle 19 la proiezione del film “The Sky over Kibera” (“Il Cielo sopra Kibera”) dello stesso Martinelli, film d’arte che racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi, capitale del Kenya, la baraccopoli di Kibera dove il regista del Teatro delle Albe ha lavorato con 150 bambini e adolescenti reinventando il capolavoro di Dante in lingua inglese e swahili.
I temi del convegno
La cultura teatrale italiana si è fondata per lungo tempo su un pregiudizio antico: il predominio del testo sulla sua messinscena. Almeno dal Rinascimento si è generata così una consolidata – e ancora oggi mai del tutto superata – condizione di “subalternità” della performance rispetto al mondo della cultura e della letteratura; più avanti, da questa stessa dialettica è nato anche quell’intenso percorso di ripensamento e di emancipazione che caratterizza le arti dello spettacolo dal Novecento in poi. Ma quasi paradossalmente quest’impresa non sarebbe mai riuscita senza il dialogo che nel tempo il teatro ha intrattenuto con la scrittura e il supporto degli editori che ne hanno accompagnato le innumerevoli rivoluzioni.
In fondo, il legame indissolubile fra scena e libro è ciò che ha garantito – anche molto in concreto – la possibilità stessa di pensare un nuovo teatro, le molteplici visioni e pratiche performative che si sono susseguite dal XX secolo e molto probabilmente anche quelle ancora di là da venire. È stato il coraggio degli editori, assieme ad autori, teorici, critici, studiosi, a permettere a quelle nuove idee della scena di diffondersi, trasmettersi, radicare. In più, i libri, i testi, le riviste hanno consentito – e tuttora consentono – di entrare in contatto con l’altro da sé, con ciò che è accaduto prima di noi e con culture differenti, con modi diversi di vedere, pensare, fare teatro.
Teatro ed editoria
Oggi teatro ed editoria si trovano ancora una volta insieme ad affrontare un cambiamento radicale, mentre la “società dello spettacolo” si sta trasformando in modi inimmaginabili, la vita si presenta continuamente mediata, la comunicazione si trasmette attraverso contenuti mediali e domina un crescente senso di frammentazione, dovuto non da ultimo alla “smaterializzazione” dell’esperienza quotidiana all’interno del mondo dello spettacolo e non solo, in cui i rapporti fra le persone e le loro varie realtà divengono via via sempre più complessi, talvolta rarefatti.
Cosa può l’arte, cosa può la scrittura, cosa possono il teatro e l’editoria in un’era come quella attuale? È una delle domande di fondo che ha spinto a organizzare questo incontro e che verrà discussa da diverse prospettive nelle relazioni, nelle presentazioni e nelle discussioni che lo animeranno, sullo sfondo di un intento ancora più grande: costruire uno spazio di riflessione, confronto, lavoro duraturo intorno ai temi dei rapporti fra teatro ed editoria nel presente, ma guardando anche alla storia passata e, in prospettiva, a potenziali sviluppi futuri, ancora tutti da immaginare.
Il crogiuolo
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