Italia dei Diritti – Noi soli contro il mancato rispetto
Italia dei Diritti – Noi soli contro il mancato rispetto delle quote rosa, dove sono Striscia la notizia e company? Il responsabile nazionale per la Politica Interna IdD torna a parlare delle giunte nei comuni sotto i 3000 abitanti.
Giunte che non rispettano le quote rosa e riserva una tiratina di orecchie anche ai programmi televisivi di approfondimento giornalistico che snobbano un problema che il movimento ritiene fondamentale.Questo per arrivare alla cultura della parità di genere.
Il movimento politico Italia dei Diritti torna a occuparsi del mancato rispetto delle quote rosa nelle giunte comunali dei paesi fino a 3000 abitanti promettendo battaglie.
E iniziative atte a denunciare mediaticamente il comportamento maschilista di quei sindaci che, con la scusa di non aver trovato donne volenterose a impegnarsi in un ruolo istituzionale.
Le escludono dalla vita politica del comune amministrato.
E’ il responsabile nazionale per la Politica Interna Carlo Spinelli che ritorna a parlare di questo argomento che dimostra quanto l’Italia sia ancora lontana dalla cultura della parità di genere.
“Dalla ricerca che abbiamo effettuato qualche tempo fà, è emerso come il 37% dei comuni italiani con popolazione fino a 3000 abitanti non rispetti le quote rosa nelle giunte comunali.
Violando di fatto le norme nazionali ed europee in materia e l’articolo 51 della Costituzione Italiana modificato con la legge costituzionale 1/2003 che garantisce il riconoscimento della dignità costituzionale.
Al principio della promozione delle pari opportunità tra uomo e donna.
Partendo da questo presupposto – prosegue Spinelli – si evince come nel nostro Paese siamo ancora ben lontani dalla parità di genere.
E non possiamo sempre sorprenderci quando le menti ottuse di alcuni uomini, considerando la donna come un oggetto di proprietà, compiono sulla stessa atti di violenza che sfociano molto spesso nel cosiddetto femminicidio.
Va bene inasprire le pene, va bene una maggiore attenzione verso quelle donne che denunciano il proprio ex partner o stalker cercando di mettere in campo azioni preventive.
Ma bisognerebbe anche intervenire verso quegli enti locali, quelle istituzioni e quelle aziende che non rispettano la parità di genere sancita da leggi nazionali, europee e dalla Costituzione italiana.
Certo non bisognerebbe arrivare a obbligare il rispetto delle regole, anzi questo dovrebbe essere automatico, solo così potremmo parlare di un acculturamento totale verso il rispetto del genere femminile.
Ma se non ci si arriva da soli allora occorre l’imposizione e la sanzione automatica del reato, perché di reato fondamentalmente si tratta.
Purtroppo la norma che regola la parità di genere, è la classica norma imperfetta, cioè la legge c’è ma il mancato rispetto della stessa.
Questo non viene sanzionato a meno che non si faccia ricorso alla magistratura che, con i tempi biblici che purtroppo conosciamo bene, dichiarerà illegittima quella giunta.
La giunta che non rispetta la parità di genere che intanto, nonostante la sua illegittimità, continuerà a deliberare decidendo le sorti del comune e dei propri residenti.
Ma le colpe di un legislatore non possono ricadere sulle persone e, in questo caso sulle donne, quindi bisognerebbe intervenire.
Per perfezionare una normativa ormai violata molto spesso come abbiamo visto dalla nostra ricerca.
Per questo – prosegue ancora Spinelli – organizzeremo delle manifestazioni in quei comuni che non rispettano le quote rosa chiedendo anche l’adesione delle donne che ancora una volta vedono violati i propri diritti.
Una tiratina di orecchie voglio farla però anche a quei programmi di approfondimento giornalistico come Striscia la notizia, Fuori dal coro, Quarta repubblica, le Iene, Report.
E tutti gli altri che non sto qui a nominare che non si occupano di una questione così delicata e importante che manifesta come l’Italia sia ancora un paese maschilista che da poco spazio al genere femminile.
Non è sufficiente avere una Premier donna per dire che l’Italia è una nazione che le rispetta, serve dare delle dimostrazioni più concrete partendo da quei piccoli comuni che di fatto sono la base della nostra società.
Dove è più facile arrivare direttamente alla gente e quindi far capire che uomo e donna sono sullo stesso piano e devono vedersi garantito il rispetto e la dignità costituzionale.
Vi informeremo a tempo debito sulle nostre iniziative di protesta verso quei comuni che violano questo diritto costituzionale – conclude Spinelli.
Affinché possa esserci una partecipazione di massa per sollevare un problema secondo noi di vitale importanza del quale i media sembrano disinteressarsi”.