Una serata speciale in compagnia di Mogol e Alessandro Preziosi, due grandi artisti insieme per ricordare le storie, gli aneddoti e le curiosità dei testi delle canzoni di una straordinaria stagione della musica leggera italiana. Maestro incontrastato, Mogol è uno dei più grandi parolieri della musica italiana: dagli esordi con l’etichetta discografica Ricordi, al legame con l’amico fraterno Lucio Battisti.
Un viaggio nella storia di straordinari sodalizi artistici: dai grandi successi con Celentano, Gianni Morandi e Mango, fino all’impegno per i giovani con il Centro Europeo di Toscolano (CET), la Scuola di formazione per musicisti, autori e cantanti fondata da Mogol agli inizi degli anni Novanta.
La serata del 22 ottobre sarà preceduta il giorno prima, sabato 21 ottobre, da una masterclass a entrata libera, tenuta dallo stesso Mogol.
L’incontro con Mogol inaugura il programma della nuova “Accademia del pop”, iniziativa intrapresa da Sardegna Concerti e finanziata dalla Fondazione Sardegna con la direzione artistica di Massimo Satta: una serie di appuntamenti che intendono celebrare la musica come espressione artistica, sociale ed economica rivolta alla formazione del pubblico attraverso delle lezioni concerto, e rivolta alla crescita professionale dei giovani attraverso lo strumento delle masterclass. Prossimo appuntamento, venerdì 17 e sabato 18 novembre con la cantautrice Laura Valente e il suo “On stage”, stage per cantanti e interpreti, cui seguirà il concerto domenica 19 novembre sempre al Teatro Massimo.
Domenica 22 ottobre, sul palco del Teatro Massimo assieme a Mogol, anche l’attore Alessandro Preziosi, volto noto del cinema e della televisione: “Sotto i riflettori a fianco di Mogol il tempo si ferma, e quando succede smetti di avere paura. La cosa più interessante di quest’avventura è smettere di preoccuparti di una cosa che tu pensi di non saper fare e che invece fai grazie alla sua presenza, a quei testi, a quei musicisti. Dice bene lui: tutto quello che è retorica e aforisma generico con lui trova una praticabilità. La musica fa bene alla salute, alla vita, e io con lui sul palco sono ringiovanito. Il mio canto è libero”.
Tanta musica dunque nelle due ore dello spettacolo: i brani più celebri sono eseguiti per l’occasione dalla Sardinia Rock Band composta da Gabriele Pancotto (voce), Massimo Satta e Federico Valenti (chitarre), Massimo Pancotto e Daniele Serpi (piano, hammond, tastiere), Fabio Useli (basso), Alex Muntoni (batteria). La direzione musicale è curata da Massimo Satta, collaboratore di Mogol e docente del CET. La serata fa parte del progetto “L’Accademia del pop” e prevede anche una masterclass di due ore in calendario il 21 ottobre (dalle 17 alle 19, entrata libera) tenuta da Mogol e intitolata “Il cammino del pop: l’evoluzione dell’interpretazione dalla romanza ad oggi”.
La masterclass
L’interpretazione, nella musica, ha attraversato negli anni fasi salienti. Il punto di rottura, ben definito da Bob Dylan, è il momento in cui si passa dalla romanza – dove la potenza della voce la fa da padrona a discapito anche della comprensione del testo -, ad uno stile più seduttivo, sino ad avvicinarsi alla credibilità stessa dell’interpretazione, caratterizzata dalla pulizia, dalla semplicità e dalla chiarezza della voce. Da Claudio Villa a Ed Sheeran la storia cambia nuovamente e si avvicina alla vita. L’ingresso alla masterclass, in calendario il 21 ottobre al Teatro Massimo, dalle 17 alle 19, è gratuito.
Giulio Rapetti Mogol
Nasce il 17 agosto 1936 a Milano. Il suo nome rimarrà per sempre legato a quello di Lucio Battisti, molte delle cui canzoni sono considerate eterne rappresentanti della musica leggera italiana. Mogol è autore di numerosissimi testi, moltissimi successi, per la maggior parte legati proprio alla musica del grande Lucio. Quando si parla della cosiddetta professione di “autore” si pensa subito, quasi fosse un sinonimo, al nome di Mogol. È alla fine del 1965 che avviene l’incontro tra i due.
Le prime canzoni realizzate insieme sono indirizzate soprattutto a gruppi e solisti beat: “Per una lira” (Ribelli), “Dolce di giorno” (Dik Dik), “Che importa a me” (Milena Cantù). Nel 1969, quando esplode il “fenomeno Lucio Battisti”, i due autori si legano artisticamente in modo indissolubile creando una serie di inimitabili perle: “Acqua azzurra acqua chiara”, “Mi ritorni in mente”, “Fiori rosa fiori di pesco”, “Emozioni” e “Pensieri e parole”, tutti 45 giri che conquistano la vetta delle classifiche.
Mogol, insieme al padre Mariano, Sandro Colombini, Franco Dal Dello e, successivamente, Lucio Battisti, fonda l’etichetta “Numero Uno”. Il primo disco realizzato è il singolo “Questo folle sentimento” per un nuovo gruppo: la “Formula 3”. Con la “Numero Uno” Mogol scrive con e per Lucio Battisti “La canzone del sole”, “I giardini di marzo”, “E penso a te”, “Vento nel vento”, “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, “Anche per te”.
Mogol e Battisti firmano anche canzoni indirizzate a gruppi e solisti appartenenti ad altre etichette: Equipe 84 (“29 settembre”), Dik Dik (“Vendo casa”), Mina (“Insieme”, “Io e te da soli”, “Amor mio”, “La mente torna”), Patty Pravo (“Il paradiso”, “Per te”), e diversi altri.
Da “Umanamente uomo: il sogno” a “Una donna per amico”, Mogol e Lucio Battisti raggiungono la punta estrema della loro creatività fino a concludere il loro sodalizio con l’album “Una giornata uggiosa”, pubblicato nel 1980.
Il dopo-Battisti vede Mogol al fianco di Riccardo Cocciante con il quale scrive l’album “Cervo a primavera” e il successivo “Cocciante”; poi nascono le collaborazioni con Gianni Bella, Mango, Gianni Morandi, e, ultimo in ordine di tempo, Adriano Celentano.
Oltre a proseguire l’attività di autore di testi, Mogol è l’animatore, insieme a Gianni Morandi, della Nazionale Cantanti italiana di Calcio, progetto creato per raccogliere fondi a scopo benefico.
Dal 1992 Mogol si trasferisce in Umbria, dove fonda e dirige il C.E.T. (Centro Europeo di Toscolano), un’associazione no-profit per lo sviluppo della cultura e della musica. Il C.E.T., attraverso periodici stage di studio e applicazione, offre a giovani aspiranti autori, musicisti e interpreti l’opportunità di perfezionare le loro attitudini artistiche e, per quanto possibile, realizzare i loro sogni.
Alessandro Preziosi
Napoletano classe 1973, compiuti gli studi classici si laurea in giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli e frequenta l’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Dal 2003 è protagonista di numerosi film e serie televisive tra cui “Elisa di Rivombrosa” di Cinzia TH Torrini, “Vaniglia e cioccolato” di Ciro Ippolito, “Il capitano” di Vittorio Sindoni, “I Viceré” di Roberto Faenza, “La masseria delle allodole” di Paolo e Vittorio Taviani, “L’uomo che rubò la Gioconda” di Fabrizio Costa, “Il commissario De Luca” di Antonio Frazzi, “Il sangue dei vinti” di Michele Soavi, “Mine vaganti” di Ferzan Özpetek, “Sant’Agostino” di Christian Duguay, “Maschi contro femmine” di Fausto Brizzi, “Edda Ciano e il comunista” di Graziano Diana, “Un amore e una vendetta” di Raffaele Mertes, “Il volto di un’altra” di Pappi Corsicato, “Passione Sinistra” di Marco Ponti, “Il giudice Sossi” di Graziano Diana, “La mia bella famiglia italiana” di Olaf Kreinsen, “Per amore del mio popolo” di Antonio Frazzi, “La Bella e la Bestia” di Fabrizio Costa, “Non mentire” di Gianluca Tavarelli, “Classe Z “di Guido Chiesa, “Nessuno come noi” di Wolfango De Biase, “Sotto copertura” di Giulio Manfredonia, “Liberi di scegliere” di Giacomo Campiotti, “The Tourist” di Evan Oppenheimer, “Masantonio, sezione scomparsi” di Fabio Mollo e Enrico Rosati, “La peste” di Francesco Patierno.
Nel 2021 è diretto da Fausto Brizzi in “Bla bla baby” e da Roberto Capucci per il film per Netflix “Mio fratello e mia sorella” accanto a Claudia Pandolfi. Netflix lo presenterà come protagonista maschile de “La vita bugiarda degli adulti” tratto dal best seller di Elena Ferrate e diretto da Edoardo De Angelis.
All’attività di attore cinematografico, Preziosi affianca da sempre quella di attore e regista teatrale in spettacoli come “Amleto”, “Coefore”, “Re Lear” con la regia di Tonino Calenda, “Datemi tre caravelle” di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante e la regia di Gianni Quaranta, “Il ponte” di Carmelo Pennisi e Massimiliano Durante, “Amleto” con la regia di Armando Pugliese, “Cyrano de Bergerac”, “Cyrano sulla luna”, “Don Giovanni” regia di Alessandro Preziosi, “Vincent Van Gogh – L’odore assordante del bianco” regia di Alessandro Maggi, “DanteXperience” con la Budapest Mav Symphony Orchestra, diretta dal maestro Vittorio Bresciani, “Otello dalla parte di Cassio”, “Nel nome di Dante” accompagnato dal sassofono di Stefano di Battista.
Nel 2020 esordisce come regista con il documentario “La legge del terremoto”, presentato alla quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.
Nel settembre 2021 con Mogol nasce una forte empatia che poi sfocia in una collaborazione artistica: Mogol lo sente cantare ne rimane colpito e mette in piedi uno spettacolo “Se stasera siamo qui” dove Alessandro canta i suoi più grandi successi. Il 19 dicembre 2022 Preziosi è invitato dal Presidente della Camera insieme a Mogol a realizzare il concerto di Natale al Parlamento andato in onda su RAI1. A gennaio 2023 su Netflix esce la serie “La vita bugiarda degli adulti” tratto dal romanzo di Elena Ferrante dove Alessandro è tra i protagonisti insieme a Valeria Golino, con la regia di Edoardo De Angelis. Il 23 gennaio 2023 esce la nuova serie tv per RAI 1, destinata alla prima serata, dal titolo “Black out” (“Vite sospese”) dove Alessandro è protagonista con la regia di Riccardo Donna, a fianco tra gli altri interpreti di Aurora Ruffino e Marco Rossetti.