Sebbene parlare di cambiamento climatico e di giustizia climatica sia diventato abbastanza comune – anche perché diventato di moda – l’efficacia del suo messaggio e della tutela del pianeta risiedono ancora nel saper utilizzare sapientemente i canali di comunicazione più adatti, in modo originale e fuori dagli schemi. È quello che per certi versi ha fatto l’organizzazione non governativa WeWorld attraverso Wonder Women, una serie prodotta in collaborazione con Unknown Media per parlare di giustizia climatica e sociale attraverso le storie di quattro attiviste per il Pianeta. I temi trattati nella serie spaziano dal problema della plastica che soffoca il Mediterraneo, all’emarginazione dei disabili; dall’importanza dell’igiene mestruale alla questione della parità di genere. Le quattro storie sono visibili sul canale ufficiale YouTube di WeWorld, oppure in questa pagina del loro sito ufficiale che racconta come nasce il progetto Wonder Women nell’ambito della campagna europea #ClimateOfChange di WeWorld che punta a sviluppare più consapevolezza tra i giovani, le cittadine ed i cittadini dell’UE sul rapporto tra cambiamento climatico e migrazioni.
LA SERIE WONDER WOMEN DI WEWORLD
Le quattro giovani protagoniste della serie “Wonder Women”, dimostrano che si possono ottenere grandi cose da una vita apparentemente ordinaria. WeWorld è un’organizzazione attiva da oltre 50 anni nei progetti di cooperazione allo sviluppo e nell’aiuto umanitario in 27 paesi. Le quattro Wonder Women della campagna (Carola Farci a Cagliari, Sereti Nabaala in Kenya, Thowaiba Ben Slema in Tunisia e Paula Pröbrock a Berlino), sono quattro attiviste, ciascuna con un approccio del tutto personale, al servizio delle loro comunità locali. La loro straordinarietà sta proprio nella loro ordinarietà.
La serie ha l’obiettivo di promuovere la giustizia climatica e sociale, mettendo in luce l’interconnessione tra le diverse questioni legate alla crisi climatica che per molte persone rimangono ancora del tutto sconosciute. La scelta di girare la serie in quattro paesi diversi non mira a paragonare le realtà, ma a dimostrare come siamo tutti collegati e quindi, come tutti dobbiamo agire nella stessa direzione. L’acqua è l’elemento che funge da filo conduttore tra i quattro episodi. Che sia il livello dell’acqua dei laghi in calo, il mare soffocato dalla plastica, un fiume prosciugato o l’acqua che sembra non arrivare mai dal cielo. La serie è concepita per essere fruita in luoghi di condivisione (come ad esempio le scuole), dove si possa discutere e condividere opinioni a seguito della visione.
Carola, Sereti, Paula e Thowaiba sono giovani donne che – per motivi diversi – hanno deciso di cambiare la propria vita ed hanno trovato il coraggio di aprire le porte al cambiamento, mettendosi al servizio delle loro comunità. La loro strada non è per nulla facile, ma unisce caparbiamente un personale percorso di trasformazione ad un attivismo concreto. Il loro messaggio promuove la sensibilizzazione sulla crisi climatica e l’uguaglianza sociale ed è rivolta a donne, disabili, comunità queer e persone emarginate. I cambiamenti climatici influenzano le vite delle persone in modi diversi, sia in base alla latitudine sia nelle diverse società.
Queste quattro “eroine” raccontano come stiano lavorando per promuovere la cultura e le comunità a cui appartengono, mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici. Dai progetti di Empowerment Femminile, giustizia climatica, sociale ed equità di genere di Thowaiba Ben Slema a Tunisi, all’impegno di Paula Pröbrock nella zona rurale di Brandeburgo, dove coinvolge gruppi sociali vulnerabili e più esposti ai cambiamenti climatici in uno spettacolo che unisce ballerini professionisti a figli disabili di cittadini migranti. Da Sereti Nabaala che presso Narok (Kenya), si dedica a soccorrere e sensibilizzare donne e ragazze Maasai contro i matrimoni precoci e le mutilazioni genitali femminili (fenomeni in aumento a causa della crisi climatica). Infine, Carola Farci a Cagliari, ha avviato una campagna di pulizia delle spiagge d’Europa con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità locale e spronarla a prendersi cura del mare.
Le storie di queste Greenheroes saranno molto utili a comprendere come la nostra società stia cambiando e riflettere su come affrontare queste trasformazioni nel modo più equo e trasparente possibile.