Riqualificazione e recupero del patrimonio storico pubblico: Architetti sardi, Soprintendenza e Mic insieme per la formazione giovedì 12 ottobre
Se da una parte la legge italiana prevede che qualsiasi edificio o bene pubblico che abbia più di 70 anni sia considerato vincolato, con i conseguenti iter burocratici specifici per ottenere permessi e autorizzazioni, «è pur vero che non tutti i beni con più di 7 decadi hanno effettivamente un valore storico documentale.
Con un preventivo ricorso allo strumento della verifica di assoggettabilità a vincolo del patrimonio, si possono avere certezze sulla reale esistenza del valore storico». Lo sottolinea Teresa De Montis, presidente della Federazione regionale degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Sardegna.
Riqualificazione e recupero del patrimonio storico pubblico
Il tema è di tale rilevanza e con delicati effetti pratici sulla qualità del nostro paesaggio che hanno unito le forze tre istituzioni che si occupano tutte di tutela del nostro territorio. Insieme al Segretariato regionale del MiC e alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, col sostegno dell’Ordine degli APPC di Cagliari, la Federazione degli Architetti chiama a raccolta tutti gli iscritti il 12 ottobre a partire dalle 17 (in presenza nella sede dell’Ordine di Cagliari o in collegamento online), per una giornata di formazione dal titolo Professione architetto: strumenti e opportunità per la conoscenza e il recupero dell’edificato storico. Sono previsti crediti formativi. Info www.ordinearchitetticagliari.it
Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Ordine cagliaritano Michele Casciu, il corso si svilupperà in tre moduli: il primo, con Eleonora Fiorentino (funzionaria del MiC) offrirà un quadro esaustivo sui finanziamenti ministeriali da richiedere per il restauro e il recupero degli edifici storici. «In questi anni è emerso che in Sardegna si fanno poche richieste di contributi. È invece importante che tutti gli interessati possano accedervi, tanto più che il budget a disposizione della Regione aumenta in proporzione al numero di richieste» continua De Montis.
Il secondo modulo, a cura di Stefano Montinari (Soprintendenza) riguarda invece l’iter per la verifica di assoggettabilità a vincolo del patrimonio pubblico con più di settant’anni: «Presentata la richiesta, le strade sono due. O viene confermato il valore storico del bene e dunque il vincolo rimarrà permanente, oppure tale valore viene disconosciuto e a quel punto la pratica per il suo recupero segue un iter ordinario e semplificato – prosegue la presidente -. Senza dimenticare che l’alienazione del bene pubblico con più di 70 anni è subordinata a tale procedura»
Il terzo modulo con Maria Laura Del Rio (Provincia di Nuoro) riguarda infine i contenuti del fascicolo dell’immobile pubblico: «Questo fascicolo richiede tempo, ma ci offrirà un quadro del costruito e delle necessità di verifica. Ci aiuterà ad avere una mappatura delle proprietà e degli interventi più urgenti da realizzare» conclude De Montis.