piede diabetico dell’Aou di Sassari
Un gesto di solidarietà da parte dell’’International Inner Wheel Club Sassari che ha donato un utile dispositivo per il piede diabetico alla neo Struttura semplice di viale San Pietro.
Sassari, 21 ottobre 2023 – Un gesto di generosità per venire incontro
alle esigenze dell’Unità operativa di Chirurgia del piede diabetico
dell’Aou di Sassari di nuova istituzione.
Un carrello multifunzione donato dall’associazione femminile International Inner Wheel Club Sassari che sarà utile per una migliore riorganizzazione dell’attività ambulatoriale all’interno della struttura semplice di viale San Pietro.
«E’ stato possibile fare questa donazione grazie a una raccolta
fondi. Esprimo la nostra soddisfazione perché con questo gesto ci
rendiamo utili agli altri ed è gratificante per tutte noi», ha
dichiarato Rosa Foddai, la presidente dell’associazione.
Sardegna e diabete
La Sardegna per quanto riguarda i casi di diabete di tipo 1 ha il
primato negativo nella classifica mondiale. Il cosiddetto “piede
diabetico” o ulcera del piede ha un alto impatto epidemiologico.
Colpisce infatti il 5% dei pazienti diabetici (circa 300 mila italiani)
e determina un consumo di risorse pari al 25% circa della spesa
complessiva per l’assistenza ai pazienti diabetici.
«Questa struttura è già operativa e si occupa dei pazienti con piede
diabetico, cioè pazienti che rischiano l’amputazione del piede. Il
carrello generosamente donato dall’associazione, ci consente di
riorganizzare le attività ambulatoriali – ha affermato il dottor
Renzo Boatto, responsabile della neo struttura – Noi lavoriamo in questo
ambito da tanti anni e l’attività sul piede diabetico è partita da
molto tempo. La presenza di un centro specifico andrà a ridurre la
migrazione extraregione ancora significativa per questa patologia».
«Oggi sono disponibili presso questo centro – spiega ancora il dottor
Boatto – presidi _point care_ innovativi a filtrazione selettiva che
permettono la produzione dei concentrati cellulari autologhi a partire
da sangue periferico per il trattamento dell’ischemia d’arto e del
piede diabetico e bioinduttori per la riparazione di perdite di sostanza
con innesti eterologhi spesso eseguiti in tandem con i chirurghi
plastici».
Piede diabetico e Unità operativa di Radiologia vascolare
La gestione multidisciplinare del piede diabetico prevede la stretta
collaborazione con l’Unità operativa di Radiologia vascolare e
interventistica diretta dal dottor Aldo Pischedda e la struttura di
Chirurgia Plastica diretta dal professor Corrado Rubino.
La Chirurgia del piede diabetico è dotata di quattro letti
all’interno della Struttura complessa di Chirurgia Generale e
d’Urgenza di cui è un’articolazione. Accoglie pazienti che arrivano
da tutto il territorio regionale e da altre aziende sanitarie e
garantisce le consulenze intraospedaliere. E’ operativo un ambulatorio
trisettimanale in continuità assistenziale situato nella hall centrale
delle stecche bianche al numero 66 e sono garantite due sedute
operatorie mensili programmate in elezione nella Chirurgia generale (ex
Patologia chirurgica).
«Ringrazio anche io l’associazione per la sensibilità. Ricevere un
dono è molto importante perché ci gratifica e ci dà nuovo entusiasmo
per lavorare – ha affermato il professor Fabrizio Scognamillo, direttore
della Struttura complessa Chirurgia generale e d’urgenza – Confermo il
grande impatto assistenziale che questi pazienti hanno sulla nostra
attività. Nel nostro reparto di Chirurgia generale ci sono 22 letti e
in questo momento ci sono 6 pazienti ricoverati e affetti da questa
patologia. Ci sono poi molti pazienti che afferiscono all’ambulatorio.
E’ un impegno importante perché il dottor Boatto e il suo staff si
dedicano in maniera specifica a questa attività che è
superspecialistica».
«Le attività svolte dall’unità operativa erano attività che prima
erano parcellizzate e venivano svolte da tante strutture in maniera
separata, ad esempio dalla chirurgia vascolare, dalla chirurgia plastica
e dal centro ustioni – ha spiegato il professor Paolo Castiglia,
responsabile della Direzione medica di presidio . Il dottor Boatto si
sta occupando di organizzare la nuova l’unità operativa e questa
donazione ben si inserisce in questa strutturazione del percorso».