XXXVIII Premio Letterario “Giuseppe Dessì”
domani al Mulino Cadoni alle 17 Alessia Piperno col libro autobiografico“Azadi!”,
alle 18.30 la Stand-up poetry di Lorenzo Maragoni
e alle 21.30 a Casa Dessì il giornalista e documentarista Domenico Iannacone
con lo spettacolo “Che ci faccio qui, in scena”.
Si rimane al Mulino Cadoni per dare spazio, alle 18.30, alla Stand-up poetry di Lorenzo Maragoni, campione mondiale 2022 di Poetry Slam: uno spettacolo di poesia, un concerto senza musica, una playlist di pezzi che parlano dell’amore, del lavoro, dell’arte, della stessa poesia. In bilico tra reale e surreale, tra spoken word e stand-up comedy, un’ora per scoprire un nuovo modo di fare poesia. Uno spettacolo che è un tentativo di dare nuove forme alla poesia contemporanea e trovare i suoi punti di contatto col teatro e con la vita. La stand-up poetry è un genere ibrido, all’incrocio tra la poesia performativa e la stand up-comedy: testi brevi e registro colloquiale, assieme a momenti più lirici propri della poesia orale e flussi verbali vicini al rap, su temi della vita quotidiana che cercano di gettare ponti di immedesimazione tra performer in scena e pubblico.
Nato a Terni nel 1984, Lorenzo Maragoni vive a Roma, lavora come regista, autore e attore con la compagnia Amor Vacui e collabora con il Teatro Stabile del Veneto, con la Piccionaia di Vicenza e con il Teatro Metastasio di Prato. Nel 2018 inizia a partecipare al circuito italiano della Lega Italiana Poetry Slam, di cui è finalista nazionale nel 2019. Vincitore nel 2021 del premio Bologna in Lettere, nella sezione dedicata alla poesia orale e performativa, nel settembre dello stesso anno si laurea campione italiano di Poetry Slam per conquistare poi il titolo di campione mondiale nel maggio 2022.
A Casa Dessì, invece, alle 21.30 sale sul palcoscenico il giornalista e documentaristaDomenico Iannacone con lo spettacolo “Che ci faccio qui, in scena“, una produzione Teatro del Loto / TeatriMolisani con le musiche al vivo di Francesco Santalucia e le installazioni video di Raffaele Fiorella, con il coordinamento tecnico di Eva Sabelli e il coordinamento artistico di Stefano Sabelli. Il racconto televisivo neorealistico di Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia: il palcoscenico diventa il luogo ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare; le storie così riprendono forma, si animano di presenza viva e voce, e tornano a rivendicare il diritto di essere narrate.
Classe 1962, molisano di Torella del Sannio (in provincia di Campobasso), Domenico Iannacone ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di “Ballarò” e “Presa diretta” su RAI3, ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d’inchiesta “I dieci comandamenti”, e dal 2019 è in onda con “Che ci faccio qui”, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti della terza rete RAI. Titolare per cinque volte del Premio Ilaria Alpi, nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise. Con il film documentario “Lontano dagli occhi” ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo. Con “Siamo tutti matti”, un racconto spiazzante della follia, vince nel 2018 il Festival del Cinema di Spello, mente l’anno dopo il Centro Sperimentale di Cinema – Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario “L’odissea” è stato premiato al XIV Premio Moige. Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo. Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.
Tutti gli appuntamenti in programma sabato e domenica sono, come sempre, aperti al pubblico con ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Per altre informazioni si può consultare la pagina Facebook della Fondazione Dessì, mentre la segreteria organizzativa risponde ai numeri 0709314387 e 3474117655, e all‘indirizzo di posta elettronica [email protected].
Il trentottesimo Premio “Giuseppe Dessì” è promosso dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal Comune di Villacidro con il patrocinio dell‘Assessorato Regionale della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione Autonoma della Sardegna, dellaFondazione di Sardegna, del MiC – Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.