A Tempio la prima giornata di “Qui c’è aria di cultura”
L’editoria in vetrina a Tempio, è l’anno della Sardegna
Dallo Spazio Faber alle scuole entra nel vivo “Qui c’è aria di cultura”
Trasmettere da Tempio al mondo il messaggio della lettura, valorizzando l’editoria regionale in un anno straordinario per la Sardegna, regione ospite del Salone internazionale di Torino, e a due settimane dalla Mostra del libro di Macomer: è questo l’intento di “Qui c’è aria di cultura”, quinta edizione della vetrina promozionale del comparto “L’isola dei libri” curata dall’Associazione editori sardi che si è aperta ieri, venerdì 10, allo Spazio Faber, dove proseguirà fino a domenica 12, insieme ai tanti incontri e laboratori che stanno coinvolgendo dal 6 novembre le scuole del territorio. L’evento è promosso dall’amministrazione comunale e realizzato dall’Associazione Editori Sardi con il contributo della Regione Sardegna e il supporto e la collaborazione della Libreria Bardamù, della Cooperativa Athena, del presidio culturale Carta Dannata e del Museo Organica.
La cerimonia d’inaugurazione
Alla cerimonia d’inaugurazione hanno partecipato la presidente AES Simonetta Castia, l’assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu, il sindaco di Tempio Gianni Addis e l’assessore comunale alla Cultura Monica Liguori. “Storie, paesaggi, confini” è il tema di quest’anno, legato alla capacità del libro locale di raccontare i luoghi dell’isola, specchio della comunità e di un territorio e dei suoi valori, che si identificano a Tempio nel lavoro comune svolto dalla rete di operatori impegnati nella difesa di un bene comune, il libro: «Oltre agli editori sono con noi la libreria cittadina, la biblioteca, il presidio culturale Carta Dannata e una serie di attori locali che tutti insieme lavorano per restituire valore alla cultura sarda e al suo racconto», ha detto Simonetta Castia. «Per il quinto anno a Tempio la Regione convintamente sostiene l’iniziativa – ha aggiunto l’assessore Biancareddu – ancora di più in un periodo complesso come quello attuale, tra Covid e guerre, in cui aprendo un libro apriamo un mondo e impariamo a vincere, a perdere e a vivere». «Per Tempio la collaborazione con AES è fondamentale per la cultura e l’economia – hanno detto il sindaco Gianni Addis e l’assessore Monica Liguori – a maggior ragione quest’anno con il grande coinvolgimento delle scuole. La cultura sarda è legata alla promozione delle nostre tradizioni, per valorizzare anche le imprese sarde che in questo settore operano».
Storie e racconti
La prima giornata è stata quella delle storie, piccole e grandi, unite insieme dal racconto. Come quelle di “L’arte di essere figli” (Carlo Delfino editore), scritto da Luciana Satta e presentato insieme al giornalista Fausto Spano: undici storie di figli d’arte e a loro volta artisti, da Francesco Venditti a Rosanna Banfi, da Paola Gassman a Cristiano de André proprio nella città che suo padre Fabrizio aveva scelto come luogo d’adozione, fotografie di rapporti non sempre semplici ma profondi e intimi.
La storia di un affascinante ritrovamento è quella che hanno raccontato Aldo Cinus, Augusto Marini e Mariano Staffa, autori con Roberto Demontis di “Accabadora – mito e realtà” (Isolapalma), un’indagine scientifica su alcuni oggetti ritrovati nascosti nella nicchia di un muro in una casa di un paese sardo: un rudimentale martello di legno, un dente, alcune monete che gli autori hanno legato alla leggendaria figura dell’accabadora, che in passato si dice alleviasse le sofferenze dei moribondi. E ancora, la storia della prima regista donna dell’isola, Maria Piera Mossa, raccontata nella biografia pubblicata da Aipsa e illustrata dall’editrice Annamaria Baldussi: la vita e il lavoro di una pioniera del documentario sardo raccontati da chi l’ha conosciuta, con trenta testimonianze a cura di Pietro Clemente, Jacopo Onnis e Peppetto Pilleri.
“Qui c’è aria di cultura”: appuntamenti di oggi
Oggi, sabato 11, alle 16 i lavori si spostano al Museo Organica, in località Curadureddu, per un reading di Enedina Sanna su “Storie, paesaggi, confini” nelle Fiabe italiane di Italo Calvino, a cent’anni dalla nascita dell’autore, prima di rientrare allo spazio Faber. Alle 17,30 Emilio Aresu presenta il suo Introduzione alla grammatica gallurese (Taphros) con Ivan Ponsano e Francesca Ruiu. A seguire Vittorio Gazale illustraGuida dell’Asinara (Carlo Delfino), primo di una collana sui parchi naturali sardi, Cristiano Idini con il suo romanzo d’esordio Magistrite (Maxottantotto edizioni) e Cultisìa (Taphros), di Lucia Naviglio, Giovanni Masu e Gavino Masu, con la partecipazione di Gianna Masu. Le presentazioni si concluderanno domenica 12 con Marcello Muroni e il suo Toponigmistica sarda. Giochi di parole con i toponimi della Sardegna (Alfa editrice), Gavino Demartis con Il tomo e lo scettro (La Città degli Dei) e Ruggero Roggio con Il re delle api (Arkadia), presentato da Domenica Azzena. Alle 19 il Museum Bar ospita l’ultimo incontro, Novelle di Sardegna di Paolo Cuccuru (Maxottantotto edizioni). Proseguono intanto gli incontri nelle scuole, che culmineranno lunedì 13, all’Istituto tecnico “Don Gavino Pes” di Tempio, con il recital matinée per le scuole La distanza dalla Luna, di e con Marta Proietti Orzella, tratto da Le cosmicomiche di Italo Calvino, oltre che dal programma collaterale di animazione alla lettura diretto dalla Cooperativa Athena.