Al Greenwich d’Essai inizio settimana di programmazione dedicata ai cortometraggi dei primi del novecento per la rassegna “Essere donne”
Prosegue al cinema Greenwich d’Essai in Via Sassari 67 a Cagliari, la rassegna “Essere Donne”, organizzata dall’Associazione Culturale La Settima Arte e curata da Antonello Zanda ed Elisabetta Randaccio.
Gli appuntamenti con il cinema dedicato all’universo femminile riprendono lunedì 27 novembre con una serata che punta l’attenzione sul genere cortometraggio, dai primi del novecento al 1944, portando sul grande schermo registe e attrici che hanno rivoluzionato lo star system hollywoodiano.
Si parte alle ore 18.00 con la proiezione “Falling Leaves” di Alice Guy, 1912, prima donna regista della storia del cinema. Con improvvise deviazioni drammaturgiche sospese tra atmosfere oniriche e gotiche Alice Guy compone un delicato e toccante quadretto di vita familiare, sospinto da quella grazia e da quella delicatezza nell’ispirazione, oltre ad un inconsueto approccio naturalistico, con cui riesce ad evitare le trappole del sentimentalismo.
A seguire “Umanità” di Elvira Giallanella,1919, straordinaria opera muta che consente una riflessione sul contributo che le donne hanno dato alla storia del cinema. Il film, realizzato dopo la prima guerra mondiale, propone uno sguardo rivolto alle tematiche pacifiste e si configura come un lavoro umoristico, satirico e educativo per riflettere sulla possibilità di creare un’utopica società pacificata e solidale.
Terzo cortometraggio in scaletta lunedì 27 novembre “Meshes of afternoon” di Maya Deren, 1943, uno psicodramma poetico e surreale ritratto sulle sfaccettature dell’identità femminile, che si configura come primo film del cinema sperimentale americano moderno. In meno di un quarto d’ora la regista ci porta nei meandri dell’inconscio attraverso la figura di una donna che insegue una figura avvolta in un mantello, con uno specchio al posto del viso.
Chiude la serata “At Land” di Maya Deren, 1944, un cortometraggio sull’idea della instabilità della personalità, per mostrare la battaglia che si agita dentro di noi quando vogliamo mantenere la nostra identità. Nell’opera una donna (Deren), emerge dall’oceano e si infiltra in diverse situazioni sociali, tra cui una cena ed una partita a scacchi sulla spiaggia. Il film getta la protagonista alla deriva in ambienti sociali e naturali ostili, ma fornisce al personaggio i mezzi per sopravvivere agli inospitali mondi in cui naviga: una moltiplicazione di sé stessa che mette in scena la similitudine e la differenza.
I cortometraggi saranno presentati in sala da Elisabetta Randaccio, curatrice, insieme a Antonello Zanda, dell’intera rassegna.
Secondo appuntamento settimanale con “Essere Donne”, giovedì 30 novembre alle ore 18.00 con il film “La belva dell’autostrada” di Ida Lupino, 1953, primo noir scritto diretto e prodotto da una donna nella Hollywood degli anni ’50 che riassume al meglio la vulcanica e versatile personalità della regista. Il film si ispira ad un evento realmente accaduto in California nei primi anni ’50 dove un uomo di nome Billy Cook assassinò una famiglia di cinque persone, di cui tre minori. Nella sua fuga dapprima uccise un’altra persona, poi sequestrò due cacciatori trascinandoli sin oltre il confine con il Messico, con l’intenzione di assassinarli; catturato dalla polizia messicana e poi estradato negli Stati Uniti, fu processato e condannato alla pena capitale tramite camera a gas. Ida Lupino fu molto ossessionata dalla vicenda, tanto da voler andare a incontrare i parenti di tutte le vittime. Il film è scandito dalla inquietante ferocia che perseguita i protagonisti, trattenendo lo spettatore in un clima di continua suspense e tensione emotiva.
L’opera sarà introdotta da Cristina Secci, operatrice culturale della Società Umanitaria – Cineteca Sarda.
La rassegna “Essere Donne”, è organizzata dall’Associazione Culturale La Settima Arte con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con la Società Umanitaria – Cineteca Sarda, Comunicare Agency, Europa Cinemas e la Fondazione Faustino Onnis.
Per informazioni: 3515589016. Ingresso Gratuito.