“Non è cosa”, il valore del tempo nella creazione degli oggetti
Esperienze di sostenibilitá quotidiana oltre il vuoto degli slogan
Dal 23 al 25 novembre, all’ex Manifattura tabacchi, laboratori, panel e incontri con i grandi nomi, nazionali e internazionali, del design e dell’architettura per ragionare sulla produzione delle cose destinate a durare nel tempo. Successo per gli eventi dedicati alle scuole con quasi 300 iscritti.
Al via la mostra “non è cosa”, per riscoprire il valore degli oggetti destinati a durare nel tempo, organizzata da Sardegna ricerche
L’etica attorno all’oggetto, per ribadire che l’usa e getta “Non è cosa”. Un invito a lasciar perdere, a considerare non più proponibile la produzione amorale delle cose realizzate senza pensare alla sostenibilità. È questo il filo conduttore dei tre giorni di incontri, laboratori e dibattiti che animeranno la mostra esperienziale “Non è cosa” – organizzata da Sardegna Ricerche – all’ex Manifattura tabacchi di Cagliari dal 23 al 25 novembre.
Un percorso di consapevolezza tra design, artigianato e tecnologia arricchito dagli incontri con alcuni dei più grandi nomi del settore: tra gli ospiti della manifestazione ci sarà Paolo Ulian, designer pluripremiato autore di oggetti divenuti iconici, Maddalena Achenza dell’Università di Cagliari, esperta di terra cruda tanto da essere componente del team internazionale impegnato nel restauro della reggia di Nabucodonosor a Babilonia, Silvia Gambi giornalista, tra le maggiori esperte di moda sostenibile, e molti altri tra cui una delegazione cilena che parteciperà alla tavola rotonda curata dal Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Sassari su oggetti tradizionali e oggetti di valore.
L’evento punta a ribaltare l’idea di produzione degli oggetti, ponendo al centro la necessità dell’etica nei processi di realizzazione. Per questo uno degli obiettivi della manifestazione è portare i visitatori dentro i processi di fabbricazione, offrendo esperienze concrete e quotidiane di sostenibilità che vadano oltre il vuoto degli slogan, per uscire dal marketing sul green. Centrale dunque l’esposizione dedicata a ceramica, intrecci, tessuti e gioielli che entra nel merito delle forme e delle piccole architetture per leggere gli oggetti con i codici della consapevolezza e del valore.
«Sardegna Ricerche punta a intercettare e indirizzare il cambiamento per contribuire alla costruzione di un futuro consapevole e sostenibile. Con questo evento vogliamo offrire esperienze concrete di sostenibilità, che facciano toccare con mano il valore degli oggetti destinati a durare nel tempo, ma sempre alla portata di tutti», ha evidenziato Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna Ricerche. La manifestazione, aperta anche alle scuole, prenderà il via alle ore 9.00 del 23 novembre con il primo evento sulla ceramica. Già sold out i laboratori dedicati agli studenti che hanno raggiunto quasi 300 iscrizioni.