Cal Paola Secci: ai candidati presidente alle prossime regionali faremo sottoscrivere il documento cal sul comparto unico
“Chiederemo ai candidati presidente alle prossime regionali di sottoscrivere il documento sul Comparto Unico votato all’unanimità dal Consiglio delle autonomie locali, frutto della interlocuzione con le sindache e i sindaci della Sardegna unitariamente alle associazioni di rappresentanza degli enti locali regionali, volto a sostenere la parificazione retributiva, giuridica, professionale ed economica dei lavoratori, promuovere l’avvio di un piano straordinario di reclutamento per gli organici degli enti territoriali e di una riorganizzazione complessiva dell’intero sistema delle autonomie locali”. Lo ha annunciato la presidente del Cal Paola Secci in apertura del convegno sul Comparto Unico enti locali che si sta svolgendo alla fiera di Cagliari e sta mettendo a confronto le buone pratiche attuate da altre regioni.“Già dalla istituzione del Comparto Unico di contrattazione collettiva della regione e degli enti locali (con la legge n.9 del 2006) – ha ricordato la presidente del Cal – che prevedeva il trasferimento ai comuni delle funzioni amministrative, il Consiglio delle autonomie locali, oltre ad aver sottolineato la disparità di trattamento tra i dipendenti comunali e regionali ha evidenziato che il trasferimento del personale genera il rischio di sperequazione fra i dipendenti pubblici che svolgono compiti di pari livello. È necessario – aveva ribadito il Cal già nel 2006 – che Regione ed enti locali pervengano all’armonizzazione del trattamento del personale tenendo conto che il completo recepimento dell’art. 118 della Costituzione, pone un problema di importanza crescente nel tempo. Da allora sono trascorsi 17 anni ma nulla è cambiato. Il divario salariale tra i lavoratori continua a perdurare contribuendo ad accentuare la povertà retributiva dei dipendenti della P.A. locale”. Secondo recenti dati della fondazione Ifel – ha sottolineato la rappresentante delle autonomie locali – sussiste un divario salariale di circa 500 euro”. Nel 2007 venne istituito il Fondo Unico per liberare i comuni dai trasferimenti vincolati e immettere nel sistema delle autonomie locali maggiore liquidità. “Dal 2008 ad oggi, secondo una stima del Cal, le nostre comunità – ha concluso la presidente Cal – hanno perso complessivamente 1 miliardo di euro, risorse mai percepite che avrebbero potuto essere immesse nel sistema per migliorare l’offerta dei servizi erogati ai cittadini e il funzionamento degli appalti pubblici”.