Consiglio comunale – Approvato un debito fuori bilancio da 86 mila euro per un esproprio
Il Consiglio comunale di Oristano ha deliberato (14 voti a favore) il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 86 mila 240 euro derivante da una sentenza esecutiva della Corte d’appello di Cagliari.La proposta di delibera è stata illustrata in aula dall’Assessore al Bilancio Luca Faedda: “Si tratta del caso di un esproprio di un’area di 757 metri quadrati inserita nel programma Oristano est. Il valore di esproprio era stato determinato in 23 mila 845 euro, ma il proprietario aveva impugnato il provvedimento non ritenendo congrua la cifra. La Corte d’Appello di Cagliari ha rideterminato il valore in 83 mila 270 euro e condannato il Comune al pagamento di 86 mila 240 euro: nello specifico 59 mila 424 euro quale differenza tra il valore stabilito dall’ordinanza della Corte d’appello e quanto determinato dal Comune di Oristano, 3 mila 396 euro quale quota interessi e 23 mila 419 euro per spese legali”.
Nella seduta di ieri il Consiglio comunale ha respinto (13 voti contro, 7 a favore, 1 astenuto) l’ordine del giorno dei consiglieri Sanna, Marcoli, Della Volpe, Marchi, Federico, Daga, Obinu Giuseppe, Obinu Maria sul disegno di legge di attuazione della autonomia differenziata.
Il documento è stato illustrato da Efisio Sanna (Oristano più) che ha sottolineato l’importanza dell’argomento: “Il tema interessa tutti noi. Il trasferimento di competenza di 23 materie dello Stato deve essere affrontato con cautela, rispettando l’eguaglianza e i diritti dei territori deboli e questo desta grande preoccupazione. La nostra idea di specialità della Sardegna è ben diversa, anche se proviamo molta amarezza per come è stata interpretata finora”.
“Preoccupa – ha detto Sanna – che questo disegno di legge preveda che, trascorsi 12 mesi dalla stipula dell’intesa tra Stato e Regioni, non essendo ancora stati approvati i livelli essenziali delle prestazioni, si può dare corso all’utilizzo della spesa storica come criterio base. È un parametro che svantaggia il sud Italia e soprattutto la Sardegna. Le maggiori competenze delle regioni presuppongono una maggiore spesa, ma viene fatto salvo il principio dell’invarianza della spesa a carico dello Stato. Questo comporta che le maggiori spese saranno a carico della fiscalità generale”.
Con l’ordine del giorno, ritenendo che il modello di devoluzione regionalistico proposto non sia sostenibile per il delinearsi di un quadro economico- sociale non favorevole per il mezzogiorno, i consiglieri firmatari chiedevano un impegno del Sindaco e della Giunta a chiedere al governo ed al Parlamento il ritiro del disegno di legge sull’autonomia differenziata delle regioni a stato ordinario, esigevano la definizione dei LEP, costi e fabbisogni standard e fondi perequativi, rivendicavano che qualsiasi processo di autonomia regionale non si traducesse in un accentramento in danno ai comuni e alle autonomie locali e rivolgevano un appello al Consiglio Regionale per la promozione di un grande dibattito sul tema della autonomia differenziata.
Nel dibattito Gianfranco Porcu (PSDAZ) ha sottolineato la “difficoltà ad affrontare con competenza argomenti così complessi: affrontarli in una sede come il consiglio comunale è stimolante, ma rischioso perché trasferisce in quest’aula un dibattito politico che avviene in altre sedi. Non c’è un contributo costruttivo frutto di un approfondimenti della tematica”.
Per Sergio Locci (Aristanis) “il disegno di legge desta preoccupazione e credo sia utile un dibattito sulle nostre competenze per esprimere il mio dissenso rispetto a questa proposta”.
Gianmichele Guiso (PSDAZ): “La discussione parlamentare, sede deputata ad affrontare la questione, non è ancora iniziata e non c’è un quadro completo sul progetto di autonomia differenziata. Evidenzio che l’ANCI ha affrontato il tema proponendo un documento in rappresentanza dei comuni italiani”.
Secondo Carla Della Volpe (Oristano più) “le istituzioni locali finora non sono state coinvolte e invece i comuni devono partecipare a questo dibattito. Il dibattito è stato un po’ annacquato. Per questo motivo è fondamentale questa discussione, così come è fondamentale che si sviluppi una discussione ampia per capire se questa legge perseguirà il bene comune, oppure se si rischi una ingiustizia”.
“La Sardegna ha un gap istituzionale perenne a differenza di altre regioni che hanno avuto più forza di noi – ha evidenziato Umberto Marcoli (Oristano più) -. La Sardegna è un’isola e per ragioni evidenti non può essere paragonata ad altre regioni d’italia. La Sardegna ha bisogno di un patto per lo sviluppo su cui tutti dovremmo essere uniti”.
Francesco Federico (Oristano democratica e possibile): “L’ordine del giorno non mette in discussione il principio dell’autonomia. Le tre regioni più ricche d’Italia hanno presentato questa proposta chiedendo l’autonomia differenziata contando di poter accedere ad un aumento delle risorse. La conseguenza sarà che il nord sarà un’entità a sé, mentre il sud sarà ridotto a poco meno di una colonia”.
Al Sindaco Massimiliano Sanna la conclusione del dibattito: “La Costituzione prevede la possibilità per le regioni a statuto ordinario di chiedere forme e condizioni di autonomia, ma disposizioni come queste vanno prese in considerazione tenendo conto delle peculiarità delle singole realtà territoriali e garantendo in tutti i territori diritti civili e sociali equi e uniformi. La discussione sulle opportunità di questo Disegno di Legge va portata a livello generale all’interno di organizzazioni come Anci e Cal che stanno già dando indicazioni a tutela dei comuni. Tutto va analizzato con una visione globale che non può essere declinata in maniera isolata, sarebbero opportuni convegni e conferenze informative per avere consapevolezza sui rischi e sui benefici. Prima occorre conoscere e sapere, e poi agire per eventualmente prendere posizione sull’attuale disposizione”.
“La mia storia politica è fatta di impegni sull’autonomia della Sardegna: le forze politiche in cui ho militato ne hanno fatto una bandiera e lo testimonia, ad esempio, l’importante battaglia sull’insularità – ha proseguito il Sindaco Sanna -. Prima di parlare di autonomia differenziata si deve rispettare il principio di insularità previsto all’articolo 119 della Costituzione modificato nel 2022. Lo Stato ci deve riconoscere i fondi per i trasporti, per la mobilità e per tutto ciò che riguarda la modifica dell’articolo 119 che riconosce a livello costituzionale le peculiarità della condizione insulare e l’esigenza di garantire a tutti i cittadini uguali condizioni di fruizione dei diritti fondamentali, così attenuando gli svantaggi derivanti dalle difficoltà di connessione. Quando verrà riconosciuto concretamente questo principio, allora si potrà parlare di autonomia differenziata. Rispetto all’ordine del giorno proposto dai consiglieri della minoranza, lo posso anche condividere dal punto di vista regionalistico ma lo ritengo in anticipo rispetto ai tempi”.
Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Ivano Cuccu è stata approvato all’unanimità (19 voti a favore) l’atto di ricognizione e di indirizzo attuativo delle zone di riqualificazione urbana C2ru di Sa Rodia.
“Attraverso la ricognizione si sta cercando di riorganizzare quel comparto dando la possibilità, a chi lo volesse, di aderire al consorzio di fatto e procedere con il versamento degli oneri per le opere di urbanizzazioni generali fino al 31 dicembre 2023” ha spiegato l’Assessore Cuccu.
Nel corso del dibattito sono intervenuti Fulvio Deriu (Presidente della Commissione Urbanistica), che ha ricordato i lavori della Commissione che ha accolto la proposta all’unanimità, ed Efisio Sanna (Oristano più), mentre il dirigente tecnico comunale, l’ingegner Giuseppe Pinna, ha fornito i chiarimenti tecnici sulla delibera.
Il Consiglio comunale, infine, ha approvato all’unanimità (18 voti a favore) la mozione urgente del consigliere Marcoli Umberto sugli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e cavidotto Tyrrhenian Link.
“La mozione nasce dall’esigenza di fare una valutazione sulla situazione in via di sviluppo sull’energia in Sardegna per l’importanza che avrà nei prossimi anni – ha detto Umberto Marcoli (Oristano più) illustrando la mozione -. Questa è l’opera più importante del mediterraneo e d’italia dei prossimi anni e vede impegnata la Società Terna Rete Italia nella realizzazione del collegamento in corrente continua a tra Sicilia e Sardegna che rafforzerà la connessione con il continente. La realizzazione di questo collegamento è essenziale per la stabilità, la sicurezza, l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’efficienza dei mercati elettrici”.
La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a incoraggiare e sostenere la creazione di un tavolo regionale per affrontare la problematica, coinvolgendo le istituzioni locali, gli esperti del settore e la società civile. Impegna inoltre a coinvolgere attivamente la cittadinanza e i portatori di interesse, promuovendo un processo partecipativo che consenta di generare una nuova opportunità di sviluppo economico e di sostenibilità ambientale e a favorire la diffusione di informazioni istituzionali sul coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, cittadini e imprese, al fine di promuovere una partecipazione informata e responsabile”.
Nel dibattito Gianfranco Porcu (PSDAZ) ha auspicato forme di compensazione per l’utilizzo del territorio sardo.
Efisio Sanna (Oristano più): “Il 61% dell’energia prodotta in Sardegna viene consumata nell’isola, il 34% viene esportata. Ciononostante importiamo energia. Ai sardi poco e niente rimane del consumo del territorio. Serve indipendenza energetica. Il progetto della Thirrenian link non può che essere valutato in maniera positiva”.
Per Giuliano Uras (Sardegna al centro 20venti) “davanti alla possibilità della realizzazione di questa infrastruttura nasce la valutazione relativa al vantaggio che deriverà per i sardi dall’utilizzo del loro territorio. Noi di volta diamo la possibilità a gruppi di speculatori internazionali di depauperare la nostra terra senza lasciare nulla al nostro territorio. Questa è una infrastruttura che favorisce la speculazione”.
Sergio Locci (Aristanis): “Vorrei capire quali sono le ricadute per il territorio e come si colloca il nostro territorio nelle politiche regionali dell’energia”.
Fulvio Deriu (FDI) ha condiviso lo spirito della mozione, ma anche gli interventi di Giuliano Uras ed Efisio Sanna sui temi legati alla produzione di energia e all’utilizzo dei territori.
L’Assessore all’energia Ivano Cuccu ha chiuso il dibattito rilevando l’importanza dell’opera “che è una delle più importanti in realizzazione in Italia. Evidenzio che la mozione ha già raggiunto il suo obiettivo nel momento in cui ha consentito al consiglio comunale di discutere sull’importante tema dell’energia”.