I Diritti Umani nascono dalla cultura del reciproco riconoscimento
Proseguono a Cagliari le iniziative dei volontari di Uniti per i Diritti Umani, per promuovere la Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite.
Nella serata di ieri, venerdì 17 novembre, sono proseguite nelle strade di Cagliari, le distribuzioni dei libretti contenenti i trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, da parte dei volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology. Questa settimana sono stati i cittadini residenti in via Cavaro e strade adiacenti, ad essere interessati al lavoro dei volontari che da mesi stanno setacciando i vari quartieri del capoluogo, con lo scopo di promuovere i valori dei Diritti che stanno alla base di una civile convivenza.
Il 10 dicembre ricorrerà il 75° anniversario della promulgazione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di questo importante documento, nato con lo scopo di creare le condizioni affinché guerre come quella appena conclusa, non potessero più verificarsi. Un accordo tra le potenze vincitrici del secondo conflitto mondiale, che avrebbe dovuto essere l’inizio di una nuova era di pace e prosperità per l’intero genere umano.
Straordinaria e felice intuizione quella di quei saggi legislatori che, se avessero avuto un seguito nella pratica, avrebbero sicuramente raggiunto il loro obiettivo.
Le cronache di questi anni dimostrano quanto quegli intenti andassero nella giusta direzione ma, aimè, quanto siano rimasti lettera morta.
Una nuova cultura basata sulla solidarietà e accettazione
Dapprima la guerra fredda tra le super potenze, che ha diviso il mondo, con la minaccia dell’utilizzo delle armi nucleari, che per decenni ha terrorizzato l’intera umanità. Un equilibrio basato sul terrore con il pericolo di una catastrofe umanitaria senza precedenti. Poi le guerre commerciali e industriali che hanno diviso il mondo tra ricchi e poveri, industrializzati e sottosviluppati, che hanno creato le condizioni per far nascere dittature e ingiustizie che non potevano generare che conflitti e ribellioni interne tra le popolazioni oppresse. Infine, come dimostra la cronaca di questi 20 ultimi anni, l’esplosione di guerre sanguinose che, parafrasando Papa Francesco, altro non sono che “una terza guerra mondiale a macchia di leopardo”.
Il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, individuando in quel documento la soluzione dei mali della società, scriveva: “I Diritti Umani devono essere resi una realtà e non un sogno idealistico”. È lo scopo cui mirano i volontari di Uniti per i Diritti Umani, convinti che non potrà esistere pace senza reciproco riconoscimento dei Diritti degli altri. Partire dalle nostre case, paesi e città, dove violenza e ingiustizie, spesso sono palesi, per cambiare radicalmente il nostro punto di vista e il modus operandi di ciascuno di noi. quando per la propria sopravvivenza è necessario ignorare le difficoltà del vicino della porta accanto.
È necessario creare una nuova cultura basata sulla solidarietà e accettazione, abbattendo i muri della diffidenza, del pregiudizio e della paura dell’altro.
Far tesoro di quei trenta Diritti inalienabili per tutti gli esseri umani, non solo a parole ma nei fatti della quotidianità, farà la differenza per creare un mondo migliore.