I ragazzi dell’Area Penale di Napoli lanciano in modo chiaro il messaggio contro la violenza sulle donne, lo fanno dai fondali marini del Golfo di Napoli.
I ragazzi dell’Area Penale di Napoli lanciano in modo chiaro il messaggio contro la violenza sulle donne, lo fanno dai fondali marini del Golfo di Napoli, Nel link tutte le immagini, anche immagini subacquee con bandiera sui fondali ed interviste https://wetransfer.com/downloads/f57cb793af4346dd80212e7cd7ba50e620231125115257/e19483c63590cc48ea12eafd389dc19b20231125115531/78cbd9
Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “La cultura e il sociale possono davvero molto.Sulla MareNostrum Dike, abbiamo issato la bandiera contro la violenza sulle donne. I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, accompagnati dai palombari della Marina Militare, dagli istruttori di MareNostrum hanno trasmesso hanno detto basta alla violenza contro le donne e lo hanno fatto dai fondali marini del Golfo di Napoli. Abbiamo voluto che il mare, l’ambiente, la conoscenza, fossero i luoghi adatti per lanciare anche il messaggio di oggi contro ogni forma di violenza. Lo abbiamo fatto avendo nel cuore Giulia Cecchettin e tutte le donne uccise”.
Francesca Esposito (Referente Attività Sociali di MareNostrum ) : “Abbiamo seguito le parole della sorella di Giulia Cecchettin. Abbiamo deciso di fare rumore per scuotere le coscienze. La MareNostrum Dike è stata confiscata agli scafisti. Con quella barca avveniva traffico di persone come merce umana, di donne, maschi, bambini. E il messaggio contro la violenza ha visto, oggi, protagonisti i ragazzi dell’Area Penale di Napoli che hanno deciso di abbandonare la violenza ed oggi hanno detto un no chiaro anche alla violenza sulle donne”.
Aniello Cuciniello (Capitano di Vascello della Marina Militare) : “I nostri palombari hanno accompagnato i ragazzi dell’Area Penale di Napoli in immersione per dire no alla violenza sulle donne. La Marina è in prima linea contro ogni discriminazione, soprattutto sul tema della violenza sulle donne”.
Mariano Barbi (Comandante del Corpo Militare dell’Ordine di Malta) : ” Siamo una grande rete, diciamo no alla violenza contro le donne”.
I ragazzi dell’Area Penale di Napoli lanciano in modo chiaro il messaggio contro la violenza sulle donne, lo fanno dai fondali marini del Golfo di Napoli.
“I ragazzi dell’Area Penale di Napoli, accompagnati dai palombari della Marina Militare, dagli istruttori di MareNostrum hanno trasmesso hanno detto basta alla violenza contro le donne e lo hanno fatto dai fondali marini del Golfo di Napoli. Abbiamo voluto che il mare, l’ambiente, la conoscenza, fossero i luoghi adatti per lanciare anche il messaggio di oggi contro ogni forma di violenza. Lo abbiamo fatto avendo nel cuore Giulia Cecchettin e tutte le donne uccise. Il messaggio è stato divulgato, dai ragazzi dell’Area Penale di Napoli che hanno con azioni concrete abbandonato per davvero la violenza. Con loro abbiamo issato la bandiera con la scritta :”Basta violenza sulle donne”, in un contesto bello, significativo, quale il Golfo di Napoli. I ragazzi sono saliti su un’imbarcazione confiscata agli scafisti, strappata proprio alla violenza. Oggi questa imbarcazione, data in custodia ad Archeoclub D’Italia, si chiama “MareNostrum Dike”. Dike dalla mitologia greca, nome della Dea della Giustizia. Dunque conoscenza, giustizia e coscienza sono fondamentali per tutelare vita e libertà”. Lo ha affermato, Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, a margine dell’evento svoltosi a Napoli, voluto da Archeoclub D’Italia, nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Tutti i ragazzi dell’area penale di Napoli, presenti hanno indossato una bocca rossa al braccio ma hanno anche dedicato una stella marina alle donne uccise. Nocca rossa al braccio anche dei palombari della Marina Militare. Sfidando freddo e pioggia, i ragazzi hanno poi raggiunto i foondali immergendosi proprio dal lungomare, nei pressi di Castel Dell’Ovo, luogo della mitologia e di cultura. Da una parte la MareNostrum Dike confiscata agli scafisti ma dall’altra i ragazzi dell’Area Poenale di Napoli, divenuti sub attraverso il progetto Bust Busters, acchiappa buste. Un progetto che sta dando loro una possibilità di luce formandoli e facendoli diventare sub, sentinelle del patrimonio ambientale e culturale”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.
Accompagnati dal Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, Rosario Santanastasio, dai palombari della Marina Militare, dagli istruttori di MareNostrum – Archeoclub D’Italia, oggi, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli hanno lanciato il messaggio contro la violenza sulle donne, dai fondali marini del Golfo di Napoli.
A bordo della MareNostrum Dike, imbarcazione oggi della cultura e della legalità ma un tempo imbarcazione e luogo di violenza psicologica e di traffico di persone, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli con Archeoclub D’Italia, Centro di Giustizia Minorile della Campania, Marina Militare, Corpo Militare dell’Ordine di Malta, hanno issato la bandiera con una scritta molto chiara: BASTA VIOLENZA SULLE DONNE!
Presente la Marina Militare.
“La Marina Militare combatte in maniera significativa contro ogni forma di discriminazione ed in particolare contro ogni discriminazione sessuale. Chi fa parte della Marina Militare – ha dichiarato Aniello Cuciniello, Capitano di Vascello della Marina Militare – ha come fondamento di base il rispetto reciproco. Significativo il messaggio di oggi con in prima linea anche i ragazzi dell’Area Penale di Napoli coinvolti nel progetto di reintegrazione sociale. Un messaggio di inclusione che si integra davvero bene anche con il rispetto per la vita e per l’ambiente”.
Rispetto per la vita, no alla violenza e no alla violenza contro le donne!
“Oggi e proprio dalla MareNostrum Dike volevamo lanciare un messaggio chiaro contro la violenza sulle donne. Questa imbarcazione è stata confiscata agli scafisti. Era dunque luogo di sofferenza, di trasporto umano ma dove la persona era merce. Di sicuro su questa barca sono salite anche donne – ha dichiarato Francesca Esposito, Referente Attività Sociali di Marenostrum – Archeoclub D’Italia –donne che hanno sofferto. Lo abbiamo fatto con i ragazzi dell’Area Penale di Napoli, ragazzi che hanno lasciato la violenza. Lanciare questo messaggio dopo la morte, l’assassinio di Giulia Cecchettin era davvero fondamentale farlo con loro, farlo insieme, prendendo spunto dalle parole della sorella di Giulia. Abbiamo voluto fare rumore per scuotere le coscienze di tutti”.
In prima linea il Corpo Militare dell’Ordine di Malta.
“Siamo in prima linea in tutte le attività sociali. E’ il momento di essere uniti – ha affermato Mariano Barbi, Comandante del Corpo Militare dell’Ordine di Malta – essere chiari nel messaggio antiviolenza e farlo senza titubanze”.