Kaonashi (o “Senza volto”) è un personaggio immaginario creato da Hayao Miyazaki, presente nel film “La città incantata” del 2001. Il film, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino nel 2002 e del Premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2003, è un vero e proprio capolavoro.
Il personaggio
Kaonashi è un personaggio misterioso, un po’ perso e affascinante. È uno spirito vagabondo, incompreso, senza forma e senza luogo: non lo si può categorizzare come buono o cattivo (c’è un po’ di male nel bene, c’è un po’ di bene nel male), ed è difficile definirlo in maniera precisa.
“Senza volto” rappresenta molte cose, ma soprattutto il mondo contemporaneo: pone davanti a noi le contraddizioni dell’esistenza facendo capire cosa conta davvero in questa vita. È uno spirito solo che fa pensare al modo di relazionarsi della nostra società che ci fa sentire, appunto, estremamente soli.
Kaonashi si lega profondamente a Chihiro, la forte e coraggiosa protagonista di questa meravigliosa avventura, l’unica persona che non teme la sua presenza e che, allo stesso tempo, non accetta le sue laute offerte. L’iconica scena di Chihiro e Kaonashi nel treno rappresenta ed esprime perfettamente il loro rapporto.
E alla fine, proprio grazie a Chihiro, anche Kaonashi trova il suo posto nel mondo, perché un posto alla fine c’è per tutti.
Il pensiero di Hayao Miyazaki
In una vecchia intervista Miyazaki dichiarava:
“Mi piaceva molto l’idea di questa divinità vagabonda che non ha nessun riferimento con la tradizione giapponese. Infatti, Kaonashi rappresenta il Giappone contemporaneo. Molti sono convinti che i soldi bastino ad assicurare la felicità. Ma Kaonashi riesce veramente a renderli felici regalandogli l’oro? La cosa che mi interessava di più era la reazione del pubblico davanti a questo quesito.
Alcuni hanno pensato che “senza volto” fosse una madre, altri che fosse un padre. Ho ricevuto una lettera da un ragazzino nella quale mi diceva di essere molto triste perché “senza volto” non aveva un posto dove andare. Mi ha scritto di aver pianto di gioia quando Chihiro gli ha permesso di prendere il treno con lei.”
Elena Elisa Campanella