Autorità di Sistema Portuale della Spezia e una comunità coesa di operatori uniti in un progetto di tecnologie avanzate e innovazione nei servizi
“Non abbiamo nessuna intenzione di recitare la parte del vaso di coccio fra due vasi di ferro (Genova e Livorno) perché di coccio proprio non siamo”.
“Il rilancio del nostro porto? Transita attraverso quello che potrebbe essere chiamato il progetto “La Spezia 5.0”, un rilancio in grande stile della formula logistica vincente che da sempre ha caratterizzato La Spezia, di coordinamento fra porto, ferrovia, retroporto, insieme a digitalizzazione avanzata al punto da essere diventata un brevetto (unico caso in Italia), semplificazione doganale, approccio innovativo ai servizi, tra cui la recente implementazione di un servizio shuttle camionistico fra porto e retroporto”, a cui si aggiunge oggi il fattore “colibrì”, ossia ognuno, anche nel suo piccolo, sa che dovrà fare la sua parte.
In queste due dichiarazioni, rispettivamente del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva, e del Segretario Generale, Federica Montaresi, è sintetizzato l’identikit del porto della Spezia che ha lanciato oggi su larga scala un progetto di rilancio dei traffici e del suo ruolo a livello nazionale e internazionale.
Dal convegno appena concluso presso l’auditorium dell’Autorità di Sistema Portuale sono sintetizzati i punti di forza di un porto che ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo logistico primario al servizio dell’economia nazionale. Ruolo peraltro ribadito dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, che, di fatto non escludendo le voci insistenti circa un inserimento della linea strategica ferroviaria Pontremolese fra La Spezia e Parma nell’accordo di programma, ha anche tenuto a battesimo il progetto della Zona Logistica Semplificata.
Ma dal convegno è emersa in particolare la forza di coesione fra pubblico e privati e all’interno della Comunità degli operatori portuali. Forza di coesione che rappresenta il vero valore aggiunto del porto della Spezia in grado non solo – come confermato dall’evento di oggi – di reagire alle contingenze negative, ma anche di realizzare un modello di sviluppo che – come sottolineato dal Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti – merita di essere perseguito anche a livello nazionale per l’integrazione fra diverse vocazioni economiche che è stato in grado di realizzare”. “La logistica resta importante – ha detto Toti – ma lo sono anche le crociere, il turismo, il diporto, la nautica, la capacità di affrontare la transizione ecologica”.
Il compito di tracciare le conclusioni del convegno è spettato al Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che per la prima volta in modo netto ha evidenziato i contenuti della sfida del PNRR. Una sfida che sta trasformando il Paese e le sue infrastrutture in un enorme cantiere e che richiede quindi una strettissima collaborazione affinché questa attività di rinnovo e rafforzamento di una rete infrastrutturale che, sia in campo ferroviario sia in quello autostradale, inevitabilmente sta creando disagi e limitazioni all’operatività quotidiana sia nel campo della logistica sia in quello della mobilità.
Uno sforzo – ha rimarcato Rixi – che richiede una forte collaborazione (esattamente come accade a La Spezia) fra pubbliche amministrazioni e privati, una digitalizzazione della catena logistica e quindi la realizzazione di una piattaforma che consenta di non trasformare l’investimento di oltre 200 miliardi in atto nel settore infrastrutturale in un black out operativo che solo l’eccezionale flessibilità e un know-how tecnologico, che è invidiato all’Italia anche da grandi Paesi avanzati, sta scongiurando.