“Mentre abbiamo aspettato invano che lo facessero altri Governi, possiamo dirci soddisfatti per questo confronto sostanziale e non meramente formale con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in apertura dell’incontro ha illustrato le ulteriori sostanziali politiche sulla sicurezza che il Governo intende adottare già oggi nella riunione prevista dal Consiglio dei Ministri, fa ben sperare sul rilancio del ruolo delle Forze dell’ordine, impegnate a garantire la sicurezza del Paese, come la Polizia penitenziaria nelle carceri italiane”:
questo il commento a caldo al termine della riunione tenutasi nella mattinata a Palazzo Chigi e durata circa tre ore durante la quale la premier accompagnata dai ministri Matteo Piantedosi (Interno), Carlo Nordio (Giustizia) Matteo Salvini (MIT), Paolo Crosetto (Difesa), Giancarlo Giorgetti (Economia) e Paolo Zangrillo (Funzione Pubblica)dopo aver illustrato cosa sta mettendo in campo il governo, è stata ad ascoltare le posizioni espresse dall’USPP e da tutti gli altri rappresentanti del comparto sicurezza/difesa e soccorso pubblico.
Incontro Governo sindacati comparto sicurezza
“Soddisfazione per l’attenzione rivolta nei confronti degli appartenenti al comparto” aggiunge Moretti “ovvero donne e gli uomini che svolgono un così delicato compito riconosciuto dalla Presidente Meloni come fondamentale al punto da rimarcare come -la sicurezza rappresenti il senso di comunità-.”
Per il Presidente USPP si è trattato di “un incontro che mette un punto fermo sulla necessità di ripristinare la dignità lavorativa del personale del comparto sicurezza/difesa e soccorso pubblica, sia con provvedimenti di carattere generale rispetto alla sicurezza pubblica, sia a livello contrattuale rilanciando la specificità e non ultimo in riferimento alle singole categorie interessate. Un percorso che per molti aspetti va oltre le aspettative di tutela che da tempo richiedevamo in favore degli agenti, in particolare per quanto riguarda al contrasto alle vili aggressioni di cui sono oggetto giornalmente, in spregio della divisa che queste donne e uomini portano, rappresentando nelle carceri italiane lo Stato”.
In tale contesto prosegue Moretti “L’annuncio di norme che aumenteranno la pena per coloro che commetteranno tali reati e l’introduzione di nuovi reati come quello che prevede una esemplare condanna per chi organizza rivolte delle strutture penitenziarie, sia dall’interno che dall’esterno, ma anche per chi vuole ledere il prestigio della divisa rivestita dalle forze dell’ordine, è un fatto di assoluta rilevanza che va nella direzione di tutelare gli agenti in servizio delle sezioni detentive, che potranno contare anche su un’assicurazione a copertura dei rischi professionali”.
Stanziamento economico per il contratto 2022/2023
In merito allo stanziamento economico per il contratto 2022/2023, per una somma vicina al miliardo e mezzo, a cui si aggiungeranno circa 100 milioni di euro per la specificità e uno primo stanziamento anche teso a finanziare la previdenza complementare, il rappresentante USPP ha da atto del:
“significativo sforzo del Governo per le prime risorse allocate che consentono di riaprire così la stagione dei rinnovi contrattuali, sia del personale non direttivo che della dirigenza del comparto sicurezza, da oltre sei anni in attesa di vedersi riconosciuto il ruolo rivestito. Non mancando però di sottolineare la sperequazione sulla ripartizione delle risorse sul FESI che dovranno essere distribuite pro-capite e non sulla media salariale.”
Si tratta per Moretti di “provvedimenti che vanno nella direzione giusta e che, per quanto riguardano la polizia penitenziaria confermano la volontà di dare finalmente dignità al lavoro degli agenti nelle carceri come prospettato dall’atto dell’insediamento dalla stessa premier che aveva annunciato un piano carceri anche se resta ancora da risolvere il problema degli organici che determinano un grave sovraccarico di lavoro sul personale nonostante gli sforzi fatti fino ad ora. Un fatto insperato solo un anno fa, prima che proprio il presidente del consiglio dei ministri parlasse con convinzione di un “piano carceri” e di cui diamo atto al capo di un esecutivo, ma pur sempre provvedimenti che necessitano di essere integrati ad esempio da un focus sulla sanità penitenziaria che ad oggi rappresenta un altro grave problema che determina criticità enormi e una difficoltà gestionale non più sopportabile dagli agenti”.
Parole forti e convincenti quelle di Giorgia Meloni, rispetto anche al disegno di legge che racchiude anche altre apprezzabili norme sempre di rafforzamento della sicurezza pubblica e che fanno ben sperare per il futuro del comparto.