La Sardegna democratica e futura
La Sardegna democratica e futura, il futuro della Sardegna democratica dipende dalla partecipazione attiva dei suoi cittadini, dalla promozione dell’istruzione e dello sviluppo sostenibile, nonché dall’attenta gestione delle risorse naturali dell’isola. Solo la collaborazione tra istituzioni locali e comunità potrà garantire più prosperità ed equità per i cittadini sardi.
A questo proposito osserviamo, con preoccupazione, che ancora oggi non sono stati resi noti, ai componenti la direzione regionale del Partito democratico, i contenuti dei documenti che il segretario e il presidente presenteranno per essere approvati ai dirigenti delegati nella seduta convocata per domani 20 novembre 2023. Se, in tali documenti, sarà confermata la decisione di presentare un regolamento per la scelta dei candidati nelle liste del Partito Democratico alle prossime regionali, che permette la riconferma di tutti i consiglieri uscenti senza alcuna discussione di merito, anche in relazione agli ambiti dell’attività svolta (così come previsto nell’ultimo regolamento approvato nel 2019), annunciamo che coloro di noi che fanno parte di tale organismo voteranno contro la sua approvazione. Crediamo che un partito debba rinnovare la sua classe dirigente nelle cariche elettive il cui operato dovrebbe essere sempre soggetto a discussione e valutazione politica.
Nel caso in cui dovesse accadere quanto ipotizzato e temuto risulterebbe chiara la volontà di proseguire con poca trasparenza e mancanza di condivisone nelle scelte del Partito. Presentare un documento, senza averne fatto conoscere i contenuti anticipatamente, in modo che possa essere studiato e emendato, e leggerlo solo nel momento del voto non permette infatti una attenta valutazione dello stesso e la condivisione con gli altri livelli del partito che si rappresentano.
Segnaliamo, inoltre, con preoccupazione e dispiacere che a seguito della diffusione del documento politico
“La Sardegna del futuro”, reso noto lo scorso 15 novembre, in cui si esprimevano delle perplessità sui metodi adottati per la scelta del candidato alla presidenza della Regione e sulla rottura del cosiddetto campo largo, nessuna richiesta di chiarimento o confronto è giunta dagli organi del partito, ma anzi sono aumentate a tutti i livelli, le violenze verbali, le offese da parte di compagni, anche dirigenti, del PD ed esponenti del Movimento Cinque Stelle nei confronti dei sottoscrittori e di tutti coloro che hanno assunto posizioni critiche rispetto alla linea della coalizione. Così come sui social parecchi attivisti del Movimento 5stelle, forse non comprendendo appieno il significato delle parole “coalizione” e “alleanza”, continuano ad appellare i militanti e gli elettori del PD come “piddioti” senza che nessuno dei vertici intervenga a stigmatizzare e/o moderare tali deprecabili affermazioni. Il documento politico “La Sardegna del futuro”, per chi lo voleva leggere con animo sereno, aveva e ha il compito di costruire ponti, quei ponti che altri stanno cercando di minare e buttare giù.
Noi vogliamo evitare che la coalizione di centro sinistra continui a frammentarsi senza una via di ritorno per nessuno.
Iscritti al PD che si riconoscono nel documento “La Sardegna del futuro”