Beniamino Zuncheddu, un caso di libertà negata
Di Umberto Zedda
Ancora un’altra udienza ha visto Beniamino Zuncheddu protagonista. Il 59enne, da 33 anni in prigione, ha preso parte all’udienza presieduta dal giudice Cristina Ornano continuando a ribadire la propria innocenza.All’esterno del Tribunale di Cagliari una piccola folla di manifestanti si è raccolta in sostegno dell’uomo accusato di essere l’assassino della strage di Sinnai avvenuta 33 anni fa. I cittadini della sua comunità Burcei guidati dal Primo cittadino Simone Monni, sua sorella Augusta, Irene Testa, garante regionale delle persone private della libertà personale e Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo diritti si sono stretti tutti in un straziante abbraccio chiedendo la libertà dell’uomo.
Al termine dell’udienza l’avvocato di Zuncheddu, Mauro Trogu, si è unito ai manifestanti.
“I giudici si riserveranno ancora qualche giorno per decidere, è la prassi, le cose vanno normalmente così. Il procedimento di sorveglianza non è deputato ad accertare o meno la colpevolezza di un condannato, ma non può non tener conto della condanna e non può metterla in dubbio. Hanno le mani legate”- continua Trogu: “La sovrapposizione tra procedimento di sorveglianza e di revisione può portare alla nascita di false speranze”
Proprio queste speranze sono svanite negli occhi di chi ieri mattina si è presentato di fronte al Tribunale.
All’ora di pranzo Beniamino Zuncheddu è uscito dall’edificio senza rilasciare dichiarazioni se non che sarebbe andato a lavorare per tornare poi in carcere la sera. Ci vorrà ancora qualche giorno per capire delle sorti del 59enne di Burcei ma nel frattempo a Roma si sta celebrando il processo per la revisione della sentenza presso la corte d’appello, dopo la proposta dell’allora procuratrice generale di Cagliari, Francesca Nanni.
Il caso
Ricordiamo che il caso giudiziario di Beniamino Zuncheddu inizia nel 1991 quando tre uomini di Sinnai vennero uccisi nel territorio di Cuili is Coccua. Zuncheddu a seguito della revisione di un testimone superstite della strage venne condannato all’ergastolo e da allora si professa innocente. Da allora si dovrà aspettare al 2022 per l’inizio del processo di revisione che metterà in luce tutte le falle processuali avvenute nel primo processo.
Tuttora si dovrà aspettare al 14 novembre per conoscere la sentenza della corte d’appello di Roma.
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