Mercoledi’ alle 18 all’Associazione “Antonio Gramsci”
Mercoledì 29 novembre a Cagliari alle 18, nella sede dell’Associazione “Antonio Gramsci”, in via Baudi di Vesme, 69, si terrà l’incontro dibattito con lo storico Davide Conti L’Italia di Piazza Fontana. L’iniziativa, introdotta e coordinata da Laura Stochino e promossa da Issasco, Associazione “Antonio Gramsci”, con la collaborazione della libreria “Miele Amaro”, si avvale di un finanziamento della Regione Autonoma della Sardegna.
L’Italia di Piazza Fontana: incontro dibattito con lo storico Davide Conti a Cagliari
Conti è uno storico, consulente della Procura di Bologna (inchiesta sulla strage 2 agosto 1980), già consulente della Procura di Brescia (inchiesta sulla strage 28 maggio 1974). È stato consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica e autore della ricerca sulla Guerra di Liberazione a Roma 1943-1944 che ha determinato il conferimento della Medaglia d’oro al Valor Militare alla città di Roma da parte del Presidente della Repubblica.
Tra le altre opere, per Einaudi ha pubblicato Gli uomini di Mussolini. Prefetti, questori e criminali di guerra dal fascismo alla Repubblica italiana (2017 e 2018), L’Italia di piazza Fontana. Alle origini della crisi repubblicana (2020) e, recentissimamente, Fascisti contro la democrazia. Almirante e Rauti alle radici della destra italiana 1946-1976 (2023).
Il tema del dibattito di mercoledì
Il tema del dibattito di mercoledì è stato dunque al centro dell’importante lavoro di ricerca dello storico Conti pubblicato nel 2020, L’Italia di Piazza Fontana: «Nel frangente compreso tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta del Novecento si esprime in Italia la sincronia del ’69 operaio con il ’68 studentesco; si chiude la fase espansiva del ciclo storico capitalista del ventennio postbellico; si esaurisce la formula politica del centro-sinistra nel quadro di un sistema dei partiti bloccato e senza alternative di governo; si determinano le caratteristiche dell’anomalia italiana del decennio ’68-78; si esplicita un diretto intervento paramilitare contro civili inermi, la strage di piazza Fontana, che non solo si colloca all’interno del conflitto sociale di un Paese democratico ma apre una «stagione delle stragi» non limitata al fatto episodico.
Lo strumento per restituire alcuni dei principali nodi della crisi italiana, delle sue anomalie e delle complessità politico-sociali che le determinarono non poteva che essere un racconto polifonico di più fonti e soprattutto di molteplici voci: dagli operai agli industriali, dagli studenti ai poliziotti; dai dirigenti politici ai braccianti; dagli emigrati ai militari.
Punti di osservazione essenziali che esplicitano i limiti stessi del governo dei processi storici. Attraversando rotture e continuità, torsioni e trasformazioni, crisi e modernità, è questo il Paese che giunge al 12 dicembre 1969, giorno in cui il Senato approva lo Statuto dei lavoratori mentre a Milano si prepara la strage di piazza Fontana. Il Giano bifronte della storia nazionale».