Come ricorda il Vescovo nel testo introduttivo al catalogo che accompagna l’esposizione: «Le nostre feste religiose esprimono da sempre un carattere comunitario e quindi, contemporaneamente, fraterno e gioioso. Il desiderio di incontrarsi e di dialogare vanno di pari passo con la necessità di condividere i pasti, creando tavolate conviviali come prolungamento naturale di ogni festa. Questo carattere comunitario accompagna il ricordo di un santo o la memoria di un titolo della Vergine Maria, rafforzandone il senso religioso. San Francesco di Lula rientra in questa ottica, rappresentando – anche grazie alle sue caratteristiche storiche e geografiche – un’incoraggiante testimonianza della capacità di umanizzare le relazioni e di consolidare la visione di fede. San Francesco è stato l’uomo del “noi”, meglio di un “io” che impara ad incontrare gli altri, arrivando a dare del “Tu” anche a Dio, come avviene nel Cantico delle creature. Aver scoperto di essere figlio di un unico Padre gli consente di vedere attorno a sé solo fratelli e sorelle, non solo nella comune umanità ma anche in tutto ciò che nella natura lo circonda.».
Lo scrittore Natalino Piras ne ricorda la grande popolarità anche nell’Isola: «Santu Vranzisku come Santuario sta nella memoria dei sardi. Tutti indistintamente. Credenti e no. Memoria storica che è insieme memoria di tutte le narrazioni, gli sconfinamenti nell’immaginario e i ritorni. Il leggendario di San Francesco, la Porziuncola, l’approvazione della Regola, le stimmate, i Fioretti, sono elementi di una sceneggiatura per immagini fisse e in movimento. Continuano a scriverla e realizzarla in diverse parti del mondo. È una delle figure più importanti del Medioevo come luce».
Il curatore Salvatore Ligios sottolinea l’importanza della documentazione fotografica in ambito etnografico, giornalistico, fotoamatoriale e più in generale sul valore delle immagini: «Per l’edizione del 2023 l’appuntamento religioso è diventato oggetto di osservazione e di documentazione per quattro autori provenienti da differenti esperienze professionali. Ne deriva una diversità dei metodi e delle strategie utilizzati per sviluppare il personale racconto, e se ne ha un mosaico che potrà aiutare il lettore a immergersi nella sagra ricca di tradizioni ma disponibile egualmente ad accogliere i frutti della contemporaneità».
L’inaugurazione sarà preceduta dai saluti delle Autorità istituzionali e dagli interventi di mons. Antonello Mura, vescovo di Nuoro; dello scrittore Natalino Piras e del curatore Salvatore Ligios, presidente dell’Associazione Su Palatu Fotografia. Saranno presenti i fotografi.
La mostre potrà essere visitata
dal LUNEDÌ al VENERDÌ: ore 16.30 – 19.00
MERCOLEDÌ e SABATO: ore 10.00 – 12.30 / DOMENICA CHIUSO
È presente un catalogo illustrato edito dalla Soter editrice.
L’esposizione generale è organizzata dalla Diocesi di Nuoro in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, l’Assessorato del Turismo Regione Sardegna, la Pastorale del turismo, le Parrocchie di Santa Maria Assunta in Lula e Nostra Signora del Rosario in Nuoro, i Priori Sebastiano Monne e Maria Assunta Falchi, il Comitato nuorese della festa, l’Associazione Su Palatu Fotografia.
Per info:
Associazione Su Palatu Fotografia cell 349 2974 462