Nota in risposta alle dichiarazioni della Deputata Tassinari – Giovani – Hikimori
Nota in risposta alle dichiarazioni della Deputata Tassinari – Giovani – Hikimori, Nota della Forza del Giusto – Gola Gente Onesta Libera Attiva.
I Giovani Italiani non sono Hikimori. Il disagio esiste ma sfatiamo falsi miti.
In merito alle dichiarazioni della. Deputata di Forza Italia Rosaria Tassinari, che annuncia di voler presentare Un ddl per i giovani definiti Hikimori alla Camera dei Deputati, dichiarazione rilasciata a mezzo. Stampa, nella tarda giornata di ieri.
Si ritiene doveroso esprimersi in tal senso. La sua dichiarazione rilasciata è tale da voler spostare l’attenzione al reale disagio e problema, alimentando un fenomeno Hikimori che riguarda un’altra cultura quella giapponese e asiatica dove il fenomeno è particolarmente diffuso, ma i giovani italiani non sono Hikimori e neanche bamboccioni, semmai hanno bisogno di validi esempi e incoraggiamenti e su questo bisognerebbe riflettere ognuno sulle sue responsabilità politica famiglie e istituzioni.
E’ non possiamo ancora una volta accettare etichette o termini che non ci appartengono e che vengono fatti passare come messaggi e mode sempre negative mai positive e non di una società basata su principi e ideali. Ma ebbene fare delle precisazioni. Non dimenticando chi invece osannava la tecnologia come benessere e cura. Gli esperti ci avevano avvisato sui rischi e pericoli ma non sono stati ascoltati ma le politiche di prevenzione? I giovani sono diventati un problema per questo paese? Gli stessi che non vengono ricevuti e ascoltati. Ma cosa dovrebbero fare le ragazze e i ragazzi gli stessi giovani che non hanno spazi di ascolto e di rappresentanza e di incontro ai reali bisogni che provengono dal mondo giovanile che non si sente rappresentato e tradito da chi aveva il compito di garantirgli politiche giovanili mirate.
Questo provoca un senso di smarrimento e intolleranza che sta diventando sempre più la punta di un iceberg.
Il problema deputata Tassinari, è stato creato dalla politica che rappresenta, che non ha saputo trovare soluzioni al disagio giovanile, ai Neet con un alta percentuale sparsa per il territorio nazionale e un fenomeno devastante che riguarda in particolare il Meridione, che sono proprio i giovani che non studiano e non lavorano, senza dimenticare la precarietà e l’incertezza dilagante di chi cerca un lavoro ma si trova chiuso le porte o non può permettersi di studiare e lavorare fuorisede per gli alti costi. Che. Lei cita facendoli passare per Hikimori oltre il danno pure la beffa di essere considerati affetti da una proposta di una nuova patologia. Ci sono patologie serie in Italia.
Abbiamo un sistema cronico da debellare bisogna solo applicare e trovare soluzioni e non spot che rinviano i reali problemi e alimentano le contraddizioni.
Le politiche giovanili non sono mai state affrontate adeguatamente, basti guardare gli indicatori che ancora ci danno in negativo comparati con gli Stati Ocse. Non è dando addosso ai giovani che crescerà questo paese. La politica ha fallito, e deve aprirsi a metodi nuovi a chi vuole dare soluzioni ai problemi reali. Cosa bisogna fare concretamente? Meno spot e soluzioni pratiche e immediate per agire immediatamente. Centri di ascolto organizzati e strutturati sul territorio nazionale formati da una componente esterna di professionisti e organizzazioni del terzo settore, dedicati alla assistenza e alla consulenza delle problematiche e dinamiche che provengono dai giovani che affrontano i fenomeni di disagio devianza ma non solo e che meritano attenzione.
Istituire in affiancamento ai Centri per l’Impiego, degli sportelli che supportino i giovani nella ricerca attiva di proposte e opportunità interagendo le istituzioni in una rete cabina di regia che si connette con il tessuto economico e produttivo dei territori per rilanciare seriamente le politiche di inclusione attiva del lavoro con iniziative e progetti di utilità sociale. Un monitoraggio per individuare le richieste e un manifesto per una società della cura e del benessere, adottando una tecnologia moderna e utile ,ma per principi scopi sani e rieducativi. Per dovere e onesta intellettuale si rilascia. Nota alla Stampa e all’Opinione pubblica. Sempre nel rispetto della libertà di pensiero sancita dall’ art.21 nell’interesse dei lettori e del principio di contradditorio.
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