Pediatria nel nord Sardegna, emergenza senza fine – interrogazione di Desirè Manca (M5S)
“I bambini del Nord e Nord Ovest Sardegna sono completamente abbandonati a loro stessi. Per loro è vietato ammalarsi, è vietato avere bisogno di un intervento. Dopo un anno di promesse, tantissime promesse, nulla è cambiato e la carenza di pediatri si sta addirittura aggravando. I piccoli pazienti che hanno bisogno di un’operazione devono ancora recarsi obbligatoriamente all’ospedale Brotzu di Cagliari, oppure recarsi nella Penisola, e subire tutti gli enormi disagi e i costi che questo comporta. La politica dell’inerzia a cui questo governo regionale è ancorato non trova rimedio – denuncia Desirè Manca (M5s) – nemmeno quando si tratta di piccoli pazienti, privati della possibilità di assistenza sanitaria urgente e soprattutto della possibilità di vivere la malattia in una situazione serena, ma spediti a centinaia se non migliaia di km da casa, mentre i genitori devono preoccuparsi di trovare e pagare un alloggio. Tutto questo anche quando al loro figlio è necessario un intervento “di routine”. A questa emergenza senza fine oggi si somma un’altra emergenza: la paralisi dell’attività del reparto di Pediatria di Alghero, dove le urgenze pediatriche negli orari notturni e nelle giornate festive vengono centralizzate all’hub di Sassari. La punta dell’iceberg è riportata oggi dalle cronache e riguarda la storia di un bambino di cinque anni di Olbia al quale è stato negato l’intervento alle tonsille programmato e che ora dovrà attendere un’altra data perché la Pediatria del Civile di Alghero è chiusa”.
Questa la denuncia della consigliera regionale del Movimento 5 stelle Desirè Manca che ricorda: “Lo scorso agosto ho presentato un’interrogazione in merito per chiedere alla Regione che venisse ripristinata immediatamente la pianta organica del reparto di Chirurgia pediatrica dell’AOU di Sassari e garantire così la ripresa dell’attività. Criticità mai risolta, per questo oggi ho presentato una nuova interrogazione affinché venga finalmente trovata una soluzione a questo fatto gravissimo a danno di tutti i bambini del Nord Sardegna, ancora una volta privati del diritto alla salute”.
“È inaccettabile che dopo un anno ancora non sia possibile sottoporsi ad un intervento chirurgico a Sassari e adesso nemmeno ad Alghero. Tutti i bambini per essere operati, anche per una banale ernia, devono affrontare dei viaggi costosi in termini di tempo e denaro. La Regione non ha ancora provveduto a individuare degli incentivi validi per i medici specializzati in pediatria per far sì che emergenze del genere non durino mesi o addirittura anni come nel caso sassarese. La malagestione della sanità pubblica ha raggiunto un punto limite, un punto di non ritorno”.