Per la prima volta a Roma il film del pluripremiato regista GIULIO BOATO dedicato a uno dei protagonisti indiscussi del teatro contemporaneo
Lunedì 20 alle 20, Sempre più Fuori AUTO(RITRATTI), lo spin-off autunnale del festival dell’estate romana Sempre più fuori, in programma fino al 30 novembre nel Municipio II tra il Goethe-Institut, la Biblioteca Europea, l’Università Sapienza e l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, è dedicato al cinema con la proiezione di Theatron Romeo Castellucci.
È la prima volta che il film del pluripremiato regista Giulio Boato su Romeo Castellucci, protagonista indiscusso del teatro contemporaneo italiano e internazionale, viene proiettato a Roma.
Sulle note di Vivaldi, Theatron è uno studio dell’artista senza precedenti: il commento di Romeo e Claudia Castellucci si lega alle testimonianze di drammaturghi, compositori, coreografi, critici e attori (tra cui Willem Dafoe) che hanno collaborato con il regista. Tra le prove generali e i viaggi nei teatri di tutto il mondo, il film è una profonda riflessione non solo sullo spettacolo, ma sul legame dell’autore con la rappresentazione della natura umana. La proiezione sarà introdotta da Laura Belloni, produttrice della casa di produzione cinematografica 313.
SINOSSI
Giulio Boato, giovane regista veneziano con all’attivo diversi progetti e collaborazioni di prestigio, come quella con Jan Fabre, ha seguito per due anni la tournée di tutti i lavori di Castellucci in giro per l’Europa, montando insieme immagini di repertorio e 11 interviste. Il risultato è il primo film sull’opera e il pensiero di Romeo Castellucci, attraverso 25 anni di carriera. Theatron non è soltanto una biografia per immagini di uno dei registi italiani più acclamati al mondo ma anche un viaggio immaginifico che s’interroga sulle radici del teatro e sulla natura umana.
Theatron si compone di due parti: nella prima, che copre l’arco temporale che va dal 1992 al 2006, si passa da spettacoli come Amleto e Giulio Cesare all’Orestea e a Genesi fino ad arrivare alla Tragedia Endogonidia. Nella seconda parte, dal 2006 al 2017, si parte da La Sagra della Primavera fino ad arrivare a Orfeo e Euridice, al ciclo sulla Divina Commedia prodotto per il Festival d’Avignone e allo spettacolo Sul concetto di volto nel figlio di Dio. Il racconto degli spettacoli si alterna con le interviste allo stesso Romeo Castellucci e ai suoi principali collaboratori: Claudia Castellucci, Scott Gibbons (compositore) Piersandra di Matteo (dramaturg), Cindy Van Acker (coreografa), Silvia Costa (performer e collaboratrice artistica), ed altri artisti che nel corso degli anni hanno incontrato il lavoro di Castellucci, come Pascal Rambert e Willem Defoe. E poi studiosi, professori universitari, critici: Enrico Pitozzi (IUAV, Università di Venezia), Nicholas Ridout (Queen Mary University, Londra), Joe Kelleher (Roehampton University, Londra).