Policlinico di Monserrato
Policlinico di Monserrato, 20 infermieri e Oss lasciati senza contratto. La denuncia dell’ USB Sanità. Una Direzione Generale che bocciamo a pieni voti, si è rivelata inadeguata e distante dai bisogni assistenziali.
Oltre a chiederne le dimissioni, protesteremo in Regione e faremo lo sciopero della fame. Policlinico di Monserrato.Nessuna proroga per una ventina di lavoratori che, sino all’ultimo, hanno sperato in un miracolo anticipato di Natale.
Tutti a casa, Gianfranco Angioni: “Dopo anni di sacrifici e con una sanità a pezzi abbiamo trovato solo arroganza. Nessuno vuole ascoltare la voce degli operatori e dei pazienti”
La tenda è sempre issata, nei prati davanti al Policlinico di Monserrato, e l’aria che tira è che presto sarà trasferita sotto il Consiglio regionale.
Una ventina tra Oss e infermieri, infatti, non riceveranno il tanto sospirato rinnovo del contratto e, dal primo dicembre, saranno ufficialmente disoccupati.
A vuoto, almeno sinora, i tentativi di ottenere proroghe, e anche l’incontro con il prefetto si è concluso con un nulla di fatto.
Dai vertici dell’ospedale ai bordi della Statale 554 non è arrivata nessuna nuova proposta, e allora monta la rabbia.
Gianfranco Angioni dell’USB guida la protesta di decine di lavoratori: “Siamo pronti ad andare a protestare sotto il Consiglio regionale e iniziare lo sciopero della fame”.
Avvisa il responsabile sanità dell’Unione sindacale di base Sanità. “Non ci sono attenuanti per chi non condivide l’esigenza di poter garantire cure e assistenza.
Quanto accaduto oggi è una parentesi vergognosa e irrealistica che condanniamo fermamente.
All’incontro convocato dal prefetto e svoltosi in videoconferenza, abbiamo ampiamente evidenziato quali saranno le ripercussioni sua sugli aspetti assistenziali che su quelli organizzativi.
Non sono mancati momenti di duro confronto, ma il direttore generale non è tornato sui suoi passi.
Non ci sono più i presupposti per proseguire un dialogo con chi ostenta arroganza”, attacca Angioni.
I lavoratori sono quelli arrivati al Policlinico in piena emergenza pandemica, nei periodi più difficili e bui del Coronavirus:
“Non è accettabile che chi gestisce la nostra sanità possa fare il bello e il cattivo tempo.
Gli operatori socio sanitari sono indispensabili per garantire l’assistenza agli ammalati.
Abbiamo invitato il direttore generale a recarsi all’interno dei reparti e ascoltare la voce degli operatori e dei pazienti”, prosegue Gianfranco Angioni.
La situazione è tanto delicata quanto rovente:
“La politica ascolti la rabbia e la disperazione di questi padri e madri di famiglia, non è accettabile che dopo anni di sacrifici e con una sanità a pezzi.
Professionisti inseriti in contesti operativi delicatissimi vengano rimandati a casa”.