Quartucciu: quasi mille bambini senza pediatra dopo la morte della dottoressa Avignone
La dottoressa Avignone, 64 anni, è stata stroncata improvvisamente da un malore nella sua casa. Ora i 914 bambini di Quartucciu non hanno più un pediatra di riferimento.Le consigliere comunali di Cagliari Giulia Andreozzi e Camilla Soru scrivono sulla loro pagina facebook:
“Da lunedì, dopo la prematura scomparsa della dottoressa Avignone, 914 tra bambine e bambini non hanno più la pediatra di riferimento. Alle famiglie che hanno chiesto informazioni su come comportarsi, la Asl ha risposto senza troppi giri di parole di arrangiarsi cercando un nuovo pediatra tra quelli disponibili nei comuni dell’area vasta di Cagliari. Siamo molto preoccupate perché oltre a privare le famiglie di assistenza in prossimità, ad oggi i pediatri disponibili non sarebbero in grado di assorbire tutti i 914 piccoli pazienti se non andando nuovamente in deroga ai massimali. Chiediamo che la Asl si adoperi immediatamente per mettere a bando la posizione lasciata vacante affinché a tutti i bambini e tutte le bambine venga garantita l’assistenza di cui hanno diritto.”
Emergenza pediatri
In tutta Italia mancano almeno 840 pediatri, con una diminuzione del 5,5% nel periodo tra il 2019 e il 2021. Questo mette in difficoltà, non solamente le famiglie, ma anche i medici, dove gli specialisti in alcune regioni, devono seguire un numero elevato di pazienti. La Fondazione Gimbe ha pubblicato la mappa della carenza di pediatri. Le regioni con la carenza di pediatri più grave sono Lombardia, Piemonte e Toscana. Non sono da meno Veneto e Campania. La situazione peggiorerà ulteriormente. Infatti è previsto che nel 2031 andranno in pensione circa 3500 pediatri.
“Oggi l’allarme è lanciato da genitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud, con narrative dove s’intrecciano questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle Asl, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità di esercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, in particolare dei più piccoli e dei più fragili” afferma il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.
Giulia Mascia