Acquisti Natale
Acquisti Natale – La “slitta sarda di Babbo Natale” vale quasi 700miliioni di euro di acquisti natalizi e coinvolge 8mila imprese artigiane sarde.
Dal cibo e dolci (464milioni) a tutti gli altriprodotti e servizi da regalare. Maria Amelia Lai e Daniele Serra
(Confartigianato Sardegna): “I clienti credono nelle produzioni locali
e nell’unicità e qualità delle piccole produzioni”.
Il carico della “slitta di Babbo Natale” in Sardegna vale 685 milioni di euro.
Secondo il “paniere natalizio” elaborato dall’Ufficio Studi di
Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat e UnionCamere,
composto da beni alimentari e bevande, oggetto di consumo nei momenti
convivali delle festività natalizie, da un ampio ventaglio di prodotti
che possono essere regalati durate le festività e dai i servizi di
ristorazione e alloggio, regalati o fruiti durante le vacanze
natalizie, due terzi del valore totale di questo (il 67,7%) è
costituito dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 464
milioni di euro.
Come è consuetudine primeggeranno gli acquisti che puntano sulla
tipicità, sull’identità territoriale, sull’unicità e sulla qualità di
prodotti e servizi.
“I dati dimostrano come i consumatori preferiscano acquistare prodotti
e servizi realizzati da artigiani e micro piccole imprese locali –
commentano Maria Amelia Lai e Daniele Serra, Presidente e Segretario
di Confartigianato Imprese Sardegna – scegliere prodotti e servizi
realizzati da queste piccole realtà vuol dire sostenere non solo
l’imprenditore e i suoi dipendenti, e quindi le loro famiglie, ma
anche contribuire alla trasmissione della cultura cristallizzata nel
sapere artigiano nonché al benessere della comunità, garantendo sia la
remunerazione del lavoro e dei fattori produttivi locali che il
gettito fiscale necessario per sostenere il sistema di welfare”. “Vuol
dire anche che i clienti credono nelle produzioni, nelle botteghe e
nei negozi artigiani di prossimità – proseguono Lai e Serra – che
propongono prodotti e servizi caratterizzati da una artigianalità
basata sul valore del lavoro, sull’ascolto del cliente e sulla
personalizzazione del prodotto, a cui si associa l’alta qualità delle
materie prime e dei prodotti realizzati”.
Tra i regali e gli acquisti, realizzati dalle imprese artigiane
isolane, che i sardi compreranno e si scambieranno in queste
festività, oltre alle leccornie e ai vini e agli alcoolici, vi sono
anche abiti e gioielli, mobili, tessili per la casa, cristalleria,
stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e
giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di
cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona.
Secondo l’indagine dell’Associazione degli Artigiani della Sardegna,
le festività legate al Natale, come è consuetudine, modificano
notevolmente le abitudini di spesa dei consumatori: a dicembre il
valore delle vendite al dettaglio supera del 28,3% la media annuale.
In chiave provinciale, la spesa delle famiglie a dicembre, sempre
analizzando i prodotti della “slitta”, ammonta a 210 milioni a Sassari
(di cui 142 alimentari e bevande), a 184 milioni a Cagliari (125
alimentari e bevande), a 141 milioni nella provincia del Sud Sardegna
(95 alimentari e bevande), a 87 milioni a Nuoro (59 alimentari e
bevande) e a 64 milioni a Oristano (43 alimentari e bevande).
“Una maggiore ricerca di qualità, di su misura, di sostenibilità
spiegano la crescente tendenza all’acquisto di prodotti artigiani,
ovvero scegliere un regalo, espressione del valore artigiano e del
Made in Sardegna equivale a donare creatività, innovazione e
originalità – concludono la Presidente e il Segretario di
Confartigianato Sardegna – per questo abbiamo rilanciato la campagna
per acquistare locale per ritrovare il gusto per il bello, il buono e
il ben fatto dei tanti e diversi territori della nostra Isola e
valorizzare il lavoro delle imprese”.
Cosa c’è sulla “slitta”?
Nel dettaglio la “slitta di Babbo Natale” ha elaborato gli indici di
prezzo relativi a pane e cereali, carni, pesci e prodotti ittici,
formaggi e latticini, olio di oliva, frutta, vegetali, confetture,
marmellate e miele, cioccolato, confetteria, gelati, salse e
condimenti, sale, spezie ed erbe aromatiche, alimenti per bambini,
piatti pronti, caffè, tè e cacao, alcolici e liquori, vini, birra,
abbigliamento, calzature, mobili per la casa, articoli per
l’illuminazione, altri mobili e arredi, tappeti e altri rivestimenti
per pavimenti, articoli tessili per la casa, elettrodomestici e
apparecchi per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici,
utensili e attrezzature per la casa e il giardino, occhiali e lenti a
contatto correttivi, biciclette, apparecchi telefonici e telefax,
apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici, strumenti musicali
e beni durevoli per ricreazione al coperto, giochi, giocattoli e
hobby, articoli sportivi, per campeggio e attività ricreative
all’aperto, articoli per giardinaggio, piante e fiori, animali
domestici e relativi prodotti, libri, articoli di cartoleria,
pacchetti vacanza, servizi di ristorazione, servizi di alloggio,
trattamenti di bellezza, articoli per l’igiene personale e il
benessere, gioielleria ed orologeria, articoli da viaggio, articoli
per bambini.
L’offerta dell’artigianato sardo per il regalo di Natale.
Un trend, quello degli acquisti natalizi, che coinvolge 8mila imprese
artigiane sarde attive operanti in 47 settori, dalle specialità
alimentari all’oggettistica, dall’abbigliamento ai prodotti per la
casa fino ai giocattoli, in cui si realizzano prodotti artigianali e
si offrono servizi di qualità che possono essere regalati, pari al
30,5% delle imprese artigiane attive. Queste realtà danno lavoro a
21mila addetti cioè a quasi un terzo (32,1%).
Il valore artigiano di un regalo di Natale
In molte delle realizzazioni artigianali, trova una sintesi la cultura
secolare della manifattura artistica e della rielaborazione dei
materiali. Lavorazioni a regola d’arte caratterizzano prodotti ad alta
creatività, innovazione e originalità. I prodotti e servizi
dell’artigianato sono focalizzati sulla domanda locale, grazie alla
profonda conoscenza del mercato del locale da parte degli
imprenditori, e a cui si rivolge la consulenza e il supporto ai
clienti per installazioni e riparazioni, queste ultime sono garanzia
di una maggiore circolarità e di una riduzione dei rifiuti.
Il trend nazionale.
A livello Nazionale, le feste di Natale faranno impennare la spesa
degli italiani, con un giro d’affari di 24,4 miliardi di euro, vale a
dire il 28,3% in più della media annuale. Quasi due terzi degli
acquisti, pari a 15,9 miliardi, saranno dedicati ad alimentari e
bevande. Tra le province dello Stivale, shopping sfrenato in Lombardia
con 4,3 miliardi di euro (17,5% del totale nazionale). Supererà il
miliardo di euro anche il Lazio con una spesa stimata di 2,4 miliardi,
il Veneto (2 miliardi), la Campania (1,9 miliardi), l’Emilia-Romagna
(1,9 miliardi), la Sicilia (1,9 miliardi), il Piemonte (1,9 miliardi),
la Toscana (1,5 miliardi), la Puglia (1,4 miliardi). Si spenderà meno
dell’Abruzzo solo in Umbria (354 milioni), nelle Province autonome di
Trento (230 milioni) e Bolzano (221 milioni), in Basilicata (211
milioni), nel Molise (117 milioni) e in Valle d’Aosta (58 milioni).
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